9. Sono pronta?

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Riesco appena ad aprire gli occhi e vedo la luce che filtra dalla finestra. Il sole oggi è particolarmente splendente e io sono super emozionata.
Con un aria assonnata, i capelli scombinati e la voce impastata di sonno mi dirigo verso la cucina, per poi regalare ai miei familiari il sorriso migliore che potessi fare alle 9 di mattina.

Questo pomeriggio devo partire insieme alla mia migliore amica e sono emozionata e spaventata allo stesso tempo.
Immagino me e Lol insieme, da sole...e già questo dovrebbe bastare a farmi capire che faremo un sacco di cavolate, quindi devo mantenere il mio autocontrollo, sempre che io non lo perda già prima delle 6 di questo pomeriggio: l'orario della partenza.

I miei genitori mi salutano amorevolmente, o meglio mio padre mi saluta amorevolmente.
Mia madre è intenta a trattenersi e non scoppiare a piangere per la mia partenza.
Ma io mi chiedo, se ora fa così, quando partirò definitivamente per trasferirmi ad Hollywood e iniziare la mia carriera da celebrità, cosa farà?
Nah...
Mamma pericolo scampato, mi terrai qui con te fino alla fine dei tempi...a meno che non arrivi il principe azzurro.
Nah...
Pericolo scampato anche questa volta mamma.

«Oh tesoro!», alza la testa per guardarmi e poi continua a parlare, «ti voglio tanto bene e sono così contenta che tu faccia questa nuova esperienza» sta singhiozzando mentre mi abbraccia «e voglio che tu te la goda al massimo».
Okay ora mi sento in colpa.
«Vai e goditi l'Italia! E portaci un souvenir», continua a parlare mentre si asciuga le lacrime.
Sento la voce di Ben alle spalle di mamma dire «Con souvenir non si intende un ragazzo italiano...» borbotta, ed io rispondo sicura «Ti paio il tipo di persona che potrebbe mai piacere a qualcuno? Capisco il tuo punto di vista e condivido anche io di non essere Belen Rodriguez, ma non giriamo il coltello nella piaga che già sono affranta» concludo con un tono drammatico e mettendomi la mano in fronte.
L'ho detto o non l'ho detto che sono brava a recitare? Si l'ho detto
Che mi devo fare vedere da uno psicologo, ma uno bravo? No non l'ho detto.

Nel frattempo Ben ride, ma si sbilancia un po' troppo con il peso finendo dritto dritto sul pavimento. Quando si alza ha un espressione terribile e mi pietrifica con uno sguardo fulmineo, come per dire che è colpa mia.
Anche lui ha bisogno di uno psicologo, più bravo del mio però...

Mentre mio fratello si alza e io abbandono le mie considerazioni sento bussare la porta. Faccio per andare ad aprire, ma Blue mi precede e mettendosi sulle zampe posteriori afferra il manico della porta con il muso per poi abbassarlo e far entrare chiunque stesse aspettando.
Mi complimento...
Io, se fossi stata un cane, di sicuro non sarei stata così abile.
Sulla soglia appare un esemplare di Brandon con il suo metro e cifra che non voglio nominare per sentirmi meno bassa.
Perché mi hanno fatta bassa?

Brandon entra e sorride a tutti, per poi andare spedito da mio fratello e parlottare con lui di qualcosa che sembra incuriosirmi.
Mi avvicino per sentire meglio con la scusa di prendere una mela, ma ovviamente inciampo sul tappeto incriminato e finisco per terra sbattendo anche la faccia.
Alzo leggermente la testa e sorrido in imbarazzo.
Ora sono decisamente convinta che un ragazzo italiano non lo vedrò mai. E per mai intendo mai...nemmeno con il binocolo.
Dopo essermi alzata vado a prendere la tanto attesa mela e capisco che non stanno parlando di nulla di particolarmente interessante, ma solo argomenti riguardanti l'esame.
La conversazione non rientra nel nostro interesse.
Ripeto, la conversazione non rientra nel nostro interesse; passo e chiudo.

Mentre tutti parlano tra loro io ne approfitto per fare una doccia veloce e faccio un check delle cose che ho portato.
Chiamo Lol e ci aggiorniamo sulla partenza.
Siamo entrambe emozionate ed esuberanti
Mi stupisco da sola di usare questi termini.

L'ora di pranzo arriva subito e io passo qualche ora con i miei familiari e Brandon. Beh è rimasto a pranzo e non potevamo di certo cacciarlo via, anche se, se fosse stato per me, poteva pure andarsene.

Le lancette dell'orologio segnano le 17:30 e tutti siamo pronti per andare all'aeroporto.
Sono pronta per partire?



Hey voi! So che non pubblico dal 10 luglio più o meno, ma mi si è risvegliato l'interesse per la scrittura e per questo pubblico questo nuovo capitolo,anche se è di passaggio e dunque poco rilevante.
Spero vi faccia e sappiate che mi impegnerò per aggiornare presto.
Ciauuu

Quel viaggio in aereo...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora