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Canzoni per il capitolo:

Selena Gomez-Tell Me Something I Don't Know.

Alan Walker-Faded.

È passata una settimana da quando siamo qui nella casetta in campagna e tutto è perfetto. Sto riscoprendo una pace persa da tempo e forse,con o senza antidepressivi,mi sento davvero meglio ma è inutile mentire,il merito va tutto a Isaac che ogni giorno mi dimostra il suo amore.

Oggi incontrerò per la prima volta la psicologa e ammetto di essere nervosa,è difficile per me aprirmi a qualcuno,soprattutto se non è il mio ragazzo...parlare con lui mi viene spontaneo.

"Andrà tutto bene,tranquilla."mormora prima di stamparmi un bacio sulle labbra.

Siamo seduti sul divano a coccolarci da stamattina ed è quasi mezzogiorno. È una bellissima giornata per essere inizio febbraio,non fa troppo freddo e si sta magnificamente.

Questo soggiorno si sta,fra le altre,dimostrando utile per sistemare le cose con Isaac.

All'improvviso il campanello suona. Il momento è arrivato.
Prima di aprire mi da un ultimo bacio e mi sussurra un 'stai tranquilla'.

"Isaac!"esclama la donna.

"Ciao Avery."la saluta lui freddo.

Si capisce che si conoscono ma si capisce ancor di più quanto Isaac odi questa signora.

"Oh tu devi essere Cassy!"dice lei con un tono dolce.

Ehm ok...

"Si,molto piacere."sorrido dandole la mano.

"Tranquilla dammi del tu,tanto siamo in famiglia!"ridacchia lanciando uno sguardo ad Isaac.

"In famiglia?"mormoro sconvolta.

"Ma come? Isaac non te l'ha detto?"

"Detto cosa?"

Aiuto,non ci capisco più nulla.

"Cassy lei è mia nonna materna. Nonna lei è Cassy,il mio tutto."dice scocciato ma cambiando tono sull'ultima frase.

Chiacchieriamo per qualche minuto poi io e la nonna del mio ragazzo andiamo in camera per avere un po' di privacy.

"Allora cara io adesso ti farò delle domande,tu rispondimi con sincerità,d'accordo?"domanda una volta sedute sul letto.

Annuisco e cominciamo la tortura. Non credo di aver bisogno di uno psicologo,io non sono pazza!

"Qual è stato il dolore più forte che hai provato?"

"Non credo si possa classificare il dolore...so soltanto che il mio va avanti da tutta la vita,è stato scaturito da varie perdite e nonostante ci siano persone che mi rendono felice a volte ho quasi la sensazione di meritare la felicità. Sono dell'idea che se la morte ha tentato di portarmi via da qui così tante volte,beh,non capisco perché non l'ha fatto."

"E non hai mai pensato,invece,che se te ne andassi,tutte quelle persone che tengono a te soffrirebbero?"chiede.

"Boh forse ma che importa ci farebbero l'abitudine alla mia assenza."

Ed è la verità. Queste cose che sto dicendo le penso davvero,se me ne andassi non mancherei a nessuno.

"Abitudine...cara Cassidy è qui che sbagli,non bisogna mai abituarsi alle cose poiché esse cambiano,ci sono momenti di felicità e di dolore,di gioia e di paura e tu devi solo imparare ad affrontarli ma finché non crederai in te stessa,non ce la farai. Credi in te,non in quello che dicono gli altri,rialzati ogni volta che cadi senza aspettare qualcuno che lo faccia per te...impara a dipendere solo da te stessa."dice guardandomi dritta negli occhi.

Remember or Forget?-Connessi dai ricordiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora