Capitolo 14

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VI AVVERTO CHE LA PRIMA PARTE CONTIENE LINGUAGGIO SCURRILE E SCENE FORTI ( NON TRA EREN E LEVI) QUINDI SE SIETE IMPRESSIONABILI NON LEGGETE.

Please no!

Eren pov's

~
-No! No non farlo!
Perfavore no!
Papà ti prego...
PAPÀ TI PREGO NO!-

Singhiozzo rumorosamente mentre mio padre toglie la cinta dai suoi pantaloni.

-Zeke è morto ed è soltanto colpa tua!
Se non fossi nato avrebbe avuto più attenzioni da parte nostra e adesso non sarebbe morto!-

Sa bene che zeke è morto per overdose.
Eppure...

-Fai schifo! Lurido bastardo! Avrei dovuto far abortire quella puttana di tua madre!-

Calci.
Pugni.
Frustate.
Schiaffi.

Sangue.

Pianti.

Silenzio.

Che motivo ho di vivere?

-Alzati frocio del cazzo!-

-mettiti a quattro zampe adesso. Da bravo cane che sei-

-se ti piace il cazzo allora lo avrai lurido figlio di troia.-

Non capisco cosa succede.
Sento molto dolore.

Dov'è la mamma?
Mi manca la mamma.

Voglio piangere ma non ci riesco.

Sto in silenzio.
Mentre muoio.

Continuerò a respirare, camminare e mangiare come ogni essere umano.

Ma io sono gia morto.
Sono morto oggi.

Ora.
A 12 anni.
12 anni...

Sono un bambino?
No... ho solo l'aspetto di un bambino.
Non credo di aver mai provato l'infantile felicità.

Mia madre me l'avrebbe fatta provare se solo non le fosse stato impedito.

Il mio corpo non si muove, apparte i miei tremiti.

Deduco che qualsiasi cosa mi abbia fatto, sia finita no?

Cos'era?

Non so.

Sono steso sul pavimento, sanguinante e tremante.

Sento del liquido caldo e vischioso colarmi sulle cosce.

Trattengo i conati di vomito.

Sento la porta d'entrata sbattere e deduco che mio padre sia uscito.

Striscio fino al bagno, non riesco ad alzarmi.

Entro nella vasca, vuota e mi raggomitolo in essa, fino al mattino seguente.

Mio padre non è ancora tornato.

Cerco di alzarmi ma cado miseramente al suolo.

Mi rialzo ancora, tenendomi alla parete del bagno.

Preparo lo zaino e mi dirigo verso scuola.

7.20

Segna il mio orologio.

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