La vita di tutti i giorni era ripresa. Il mondo andava avanti e tutti dovevamo seguirlo.
La routine giornaliera era tornata quella di sempre.
Laura si preparava per andare al college, andavamo là insieme, poi io vagavo per i corridoi, senza una meta.
Mi ero anche accorto che le mie foto erano sparite dagli annuari. La gente aveva smesso di parlare della mia scomparsa.
Solo allora iniziai veramente a rendermi conto che la mia più grande paura si stava avverando. La gente si stava dimenticando di me.
Avevo fatto tanto per essere qualcuno, per essere un bravo giocatore di hockey. Avevo fatto tanto per stare dietro alla fama della mia famiglia.
Poi, come un battito di ciglia, era crollato tutto, come se niente fosse.
La gente non sentiva più la mia mancanza, eppure io sì.
Mi mancava la mia presenza nei corridoi, circondato da persone che mi salutavano, mi parlavano.
Ero diventato una presenza nei corridoi, invisibile agli altri.
Ero lì, ma allo stesso tempo non c'ero.
Ormai ero abituato a tutto ciò; ma solo perché ci avevo fatto l'abitudine non significava che non mi facesse più male."Davvero? Questa è l'idea geniale?" Chiese Laura, al suo amico castano, che era piuttosto contento di se stesso.
"Ascolta Laura, potrebbe essere l'idea del secolo!" Esclamò Dan, con allegria.
"Oppure una catastrofe."
"No, no! Le catostrofi sono i terremoti, gli tsunami, i tornadi, i maremoti, gli asteroidi che precipitano sulla terra." Il ragazzo sgranò gli occhi, iniziando a fissare il vuoto con aria terrorizzata. "E se un asteroide stesse viaggiando alla velocità della luce contro la Terra, ma nessuno lo sapesse? E se fosse troppo tardi per avvisare la popolazione mondiale? E se si schiantasse e ci facesse estinguere come i dinosauri? Non voglio ritrovarmi a forma di fossile! Ci ho messo quaranta minuti a piastrarmi i capelli!"
"Laura, perché lo hai fatto entrare ancora nel suo giro di crisi esistenziali?" Domandò Phil, roteando gli occhi. Il moro iniziò a scuotere le spalle del castano, per farlo rinsavire.
"Potevi cercarti degli amici con più neuroni?" Chiesi a Laura, mettendo le mani nelle tasche, osservando la scena.
Ormai ero abituato alle idiozie di Dan e Phil.
"Ragazzi!" Esclamò Laura, gettando in aria le braccia, con fare annoiato.
"Ah sì, scusa."
"Mi avete invitata a casa vostra per farmi assistere ad una delle crisi esistenziali di Dan e guardare i cadaveri delle piante da appartamento di Phil?"
"No, non è per quello." Phil lasciò la stanza, per andare a prendere qualcosa dalla sua camera da letto. "E comunque, Penny non è morta! È solo giù di morale." Aggiunse.
"Come il mio ca-..." Iniziai a dire, ma fui interrotto da un pugno di Laura, che come sempre tentò di colpirmi, per farmi tacere.
La guardai compiaciuto, poiché lei non avrebbe potuto farmi niente.
"Laura, ho notato che da un bel po' di settimane muovi male quel braccio." Disse Dan, indicando la ragazza. "Hai problemi alle articolazioni?"
"Oh uhm, no è che mi sembra sempre che ci sia una mosca."
"Se sono due mesi che hai una mosca che ti gira intorno, la domanda mi sorge spontanea... ti lavi?"
"Howell, ti affogo con l'innaffiatoio di Phil. Tanto è sempre pieno." Lo minacciò Laura, guardandolo truce. Lui alzò le mani ed indietreggiò. "Phiiil, puoi sbrigarti? Laura mi fa paura."
"Arrivo!"
Laura rimase ferma, a bruciare Dan con lo sguardo, mentre il ragazzo si limitò a guardare in tutte le direzioni, ad eccezione di dove si trovava la castana.
"Se non fosse che odio farti andare in giro per la città da sola, non verrei mai con te da questi due svitati." Dissi, lanciandole uno sguardo veloce, andondomi a sedere sul divano.
Laura sbuffò, esausta dalle mie lamentele e dalle idiozie degli altri due."Cos'è questa roba?" Chiese Laura, non appena Phil entrò nella stanza. Aveva in mano quella che pareva un bomboletta spray.
"Ti avevo parlato di come volevo evitare di dovermi tingere i capelli costantemente, no?"
"Sì..."
"Ecco, ho mischiato la tinta per capelli, alla lacca ed allo spray nero. Così posso tingermi i capelli ed acconciarli tutto in una volta!" Spiegò il ragazzo, con un sorriso.
Laura fissò il moro per qualche secondo, poi passò lo sguardo a Dan.
"Avanti, cosa mi state nascondendo?" Chiese lei, inarcando un sopracciglio.
"Ma... perché dovremmo nasconderti qualcosa?"
"Perché Phil non è così idiota da pensare una cosa del genere e tu non sei così di buon cuore da lasciarglielo fare. Quindi, avanti, sputate il rospo." Entrambi i ragazzi diventarono rossi come dei peperoni ed il pavimento sembrava essere diventato molto interessante per loro.
"In realtà non avevamo un piano geniale da raccontarti... è che..."
"Che succede? Mi sto preoccupando." Disse Laura, addolcendo la voce.
"Adesso ti dicono che stanno insieme." Commentai, con ironia.
"Solo... non cambiare idea su di noi come tuoi amici o come persone e..."
"Dan, qualsiasi cosa sia andrà sempre bene."
"...era un po' che stavamo pensando come dirtelo. Phil ed io stiamo insieme." Dan aveva il viso girato verso la destra, per non guardare Laura negli occhi e Phil si stava torturando le mani, passandoci sopra le unghie mangiucchiate.
"Oh, congratulazioni ragazzi! Sono così felice per voi! Andiamo al giappo?" Domandò Laura, appoggiando la borsa a terra.
"Hey! Basta mangiare sushi davanti a chi non può mangiarlo! Porta rispetto ai morti, donna."
Dan e Phil guardarono Laura, come se avesse appena detto loro di andare a fare un'escursione in montagna, vestiti da fenicotteri. Avevano gli occhi sgranati e le fronti corrugate.
"Quindi... tu non sei... che so, sorpresa o...?"
"Dovrei? Vi conosco da anni. Credete che non sapessi già che fra voi due ci fosse qualcosa?"
"Ed io che pensavo di essere un bravo attore."
"Zitto Howell, fai pena."
"Solo... Laura, non cambiare l'idea che hai di noi e-..."
"Ragazzi, siete innamorati e state insieme. Non c'è nulla di male in ciò, sappiatelo. Non avreste neanche dovuto farvi problemi a parlarmene, okay? Non giudicherei mai le vostre vite e le vostre scelte, soprattutto non per una cosa del genere."
"Grazie Laura... sei davvero una buona amica."
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Another Chance || A Raura Fanfic.
FanfictionTrue love comes from more than just the heart. ~ "Ti prego, dammi un'altra possibilità!" "Perché so che perderti è peggio della morte."