Park Jimin.
Semplicemente nove lettere puramente anonime, scritte con i tasti di un computer.
Non avevo mai utilizzato i social, nonostante mi fossi iscritto tempo fa, non so cosa mi dicesse in quel momento la mia testa.
Digitai sulla barra di ricerca quel nome, sperando in qualcosa di interessante.
Era tanto che in me non nasceva una specie di voglia di conoscere, di scoprire, di sapere.
Mi sentivo un piccolo detective alla ricerca dell'assassino.Il terzo risultato che mi uscì era quello che più avrei preferito, c'erano più Park Jimin di quanti avessi immaginato.
Dalla foto si vedeva una folta e leggermente mossa, chioma arancione, un colore un po' insolito che però non stonava affatto con il suo viso, anzi il contrario.
Aveva un viso tondo, dei tratti molto dolci, quasi in contrasto con la sua presunzione, sempre se fosse stato proprio lui il suo utente senza faccia, era ancora tutto un enorme punto di domanda.
I suoi occhi erano grandi e scuri, ma nelle foto in cui sorrideva diventavano l'opposto, si assottigliavano come se volessero nascondersi, ma le sue pupille si illuminavano, come una specie di perla preziosa in una conchiglia scura.
C'erano molte foto che lo raffiguravano in una sala prove, alcune di gare, altre di trofei, non ci voleva molto a capire fosse un ballerino, anche molto impegnato.
Una sfilza di foto con amici in vari locali notturni, alcolici e luci forti di discoteca, un ragazzo normale che si divertiva e che faceva tutte le cose che i ragazzi fanno, ovvero quelle che non faccio io e che non ho mai fatto.
Avevo saputo abbastanza di questo Park Jimin, ma non avevo ancora capito perché un ragazzo così impegnato e pieno di amici, si prendesse la briga di scrivere in un blog noioso e con uno scrittore tutt'altro che simpatico.
STAI LEGGENDO
Raccontami delle tue giornate grigie
RomanceDove Min Yoongi tiene un blog dove racconta delle sue giornate grigie