Non gli avevo risposto, e lui non mi aveva riscritto, ed era giusto così.
Due giorni passati sul divano nella stessa posizione non mi avevano aiutato a pensare, ma anzi mi fecero sentire più strano, più matto, come se fosse la prova evidente che in me non andava qualcosa.
Park Jimin stava provando ad aiutarmi, ma ero io a non volerlo fare.
Non sarei mai potuto essere una immagine sfocata nella sua galleria di foto con gli amici, non mi avrebbe trovato travolto da musica techno e luci artificiali, con un cocktail in mano e tanta voglia di ballare.
Forse lui non si rendeva conto di quanto fossi bloccato nei meandri del mio cervello.
Non usciamo, va bene?
Ma almeno fammi salire a casa tua, cinque minuti, poi andrò via, solo per vedere quanto tu sia antipatico da vicino.
Dammi il tuo indirizzo, ti prego.
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Raccontami delle tue giornate grigie
RomanceDove Min Yoongi tiene un blog dove racconta delle sue giornate grigie