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Gli avevo scritto il mio indirizzo tremante, sapendo che non avrei potuto fare giochini del tipo scriverglielo sbagliato.

Non era una cosa che volevo fare, dopo averlo scritto Park aveva iniziato a parlare d'altro ma io stavo solo aspettando che mi dicesse una data e un'ora.

Vuoi farmi avere un fottuto attacco di cuore Jimin?

Continuavo a ripetermi, ma lui ormai sapeva di avere la situazione in mano.

Oggi pomeriggio allora vengo a trovarti.

Un tuffo al cuore e tanta voglia di uscire di casa e andare all'aeroporto in un posto dove nessuno mi avrebbe mai raggiunto.

La mia casa era disordinata come lo erano anche i miei capelli e i miei vestiti, forse avrei dovuto lavarmi e rassettare, ma non avendo mai ricevuto visite da amici, ero abbastanza inesperto.

Presi delle gocce prima del suo arrivo, in teoria avrebbero dovuto calmarmi, erano un po' forti e quasi avevo sonno.

Continuavo a toccare il piano e a girargli intorno con addosso una camicia troppo grande, che era l'unica cosa pulita che avevo.

Probabilmente sarei riuscito a scavare il pavimento per la forza che mettevo nello schiacciare quel marmo bianco, mi sistemavo i capelli prima a destra e poi a sinistra, le mani mi sudavano e tremavano un po'.

Allora Min Yoongi, stai per incontrare il tuo più fidato, oltre che unico, lettore. Fai lo scrittore professionale e mostrati disinvolto​.
Disinvolto.

Mentre questa cantilena mi risuonava nella testa, un rumore mai udito usciva dall'apparecchio bianco situato vicino alla porta.

C'è sempre una prima volta, no?
Jimin era stato il primo a bussare al mio appartamento.

Raccontami delle tue giornate grigieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora