Tutto Troppo Perfetto.

Capitolo 9. Il pacco

"Ambra prendi la borsa, andiamo a fare un giro in centro." La mamma le urlò dalla camera.
Ambra si vestì, scelse la borsa e scese le scalinate. Indossava un abitino corto bianco e delle converse azzurre. Lei amava vestirsi in quel modo.
La sorella indossava jeans e maglietta; lei era molto più sportiva, come tutti alla sua età.
Ambra aprì la porta di casa e quasi inciampò in uno strano pacco appoggiato sullo zerbino.
Lo prese in mano: era di piccole dimensioni, la carta da pacchi ricopriva tutti i lati in modo impreciso, infatti
c'erano buchi qua e là sulla carta.
Non c'era un biglietto, né l'intestazione. Insomma, il mittente era sconosciuto. Solo una cosa era certa: Ambra e la sua famiglia non aspettavano nulla.
Si girò il pacco tra le mani finché su una faccia laterale trovò un incisione:
"Ambra, questo è per te.
~S."
Ambra lasciò cadere il pacco fissando il vuoto. Non urlò, ma il suo sguardo diceva tutto.
Decise di aprire il pacco, sperando che non fosse niente di pericoloso.
Stracciò la carta in un nanosecondo e si trovò una scatola rosa davanti. Sollevò il coperchio con le mani tremanti e si fece scappare delle lacrime, ma questa volta non volle trattenerle. Il suo passato era tornato, e sta volta non l'avrebbe fatta franca.
Sollevò il diario che trovò nella scatola e ne sfiorò la copertina; si, era proprio come lo ricordava: l'aveva creata lei la copertina, con il cartoncino e la stoffa.
Quel diario rappresentava tutta la sua vita, e al suo interno c'era uno dei segreti che lei non aveva mai rivelato a nessuno. Un segreto tragico, orrido, che non doveva assolutamente riaffiorare.
Ma se quel diario era arrivato a lei, qualcuno ne aveva preso possesso.
Insieme al diario c'era un biglietto.
"Sì Ambra, ho letto il diario. Come l'ho trovato? Non è un problema. Ora pensa a come difenderti, anche se non penso ci riuscirai.
In bocca al lupo, pretty little liar.
~S."