Capitolo 12. Amsterdam

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La casa non era esattamente ad Amsterdam, era ad una decina di minuti dalla città. Ambra decise di allontanarsi per un po' da lì. Prese la macchina della madre e uscì, senza avvisare.
Accese lo stereo e partì "stay" di Alessia Cara. Amava quella canzone...le piacevano le parole.
"Stay." Avrebbe voluto dire questo a Mark quando l'aveva abbandonata. Ma non ci riuscì. Si sentiva tradita nell'orgoglio. Si sistemò gli occhiali da sole sul viso e scacciò una lacrima. Perché doveva piangere per lui?

L'aria era fresca e leggera, le accarezzava la pelle come fosse seta.
Parcheggiò in un viale e scese dalla macchina.
"Dovrei lavarti..." pensò lei, rivolta alla macchina. In effetti la carrozzeria una volta nera era diventata quasi marrone, e l'avevano comprata da pochi giorni.

Attraversò la strada e si trovò nella piazza di Amsterdam. "Eccoci qui" disse Ambra. Le sembrava un sogno, ma allo stesso tempo rimpiangeva la sua vecchia vita. Mentre camminava ripensava alla sua casa, la sua bellissima casa. Aveva vissuto lì vent' anni e di certo non voleva andarsene. Ma era successo tutto così in fretta e ora doveva fare i conti con la realtà.

Si sedette ad un bar e ordinò un caffè macchiato. Amava il latte, lo beveva sempre da piccola e aveva conservato l'usanza fino ai suoi vent'anni.
Seduta con le gambe accavallate, osservava i passanti.
Una signora indossava un completo giallo canarino e portava a spasso un bassotto dal pelo scuro. Ambra odiava i bassotti. Secondo lei erano cani inutili.
Passò una ragazza con addosso un vestito verde acceso, corto ma elegante. Procedeva sicura e rapida verso chissà quale metà, scappando forse dal ragazzo dai capelli mori e occhi azzurri che le camminava dietro a passo spedito.
"No, non può essere...non può essere lui."
Ambra impallidì. Eh si, era proprio lui. Stefano, in carne e ossa, davanti a lei che correva dietro ad una ragazza.
Osservandola meglio, Ambra rimase colpita da quanto le somigliasse.
Occhi verdi, capelli scuri, naso all'insù...eh si, erano proprio identiche.
Ma il ragazzo smise di seguirla. Ambra lo aveva perso di vista, non capiva cosa stava succedendo.

Finché il ragazzo le si piazzò davanti con un salto e Ambra non vide più il sole che le illuminava il volto. Le strinse il polso:
"Ed ecco il destino che ci fa reincontrare, Ambra..."

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