Capitolo 15. E lui?

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"Sta rinvenendo" il signor O'Bryan osservava attentamente uno schermo. L'immagine di Michael rifletteva negli occhi di Ambra, che ormai era solo stanca. Apatica.

"Ma se lo tenete sotto controllo, perché non lo avete ancora preso?" La domanda di Ambra sorse spontanea.
"Non possiamo fare passi falsi, signorina". Disse O'Bryan, sprezzante.
"Scusi..."
"Torni in camera, signorina" disse lui, evidentemente esausto.
"No. Voglio stare qui, voglio far parte di questa cosa. Ho bisogno di certezze, la prego..." Ambra quasi lo supplicava. Da quando era partita da Londra, non era più stata davvero felice.
La notte non sognava più feste, amici, prati fioriti. La cosa che continuava ad abitare i suoi sogni era quel fruscio, che la seguiva ovunque lei andasse, qualunque cosa facesse.

"È sparito".
"Come?!" Ambra tornò alla realtà, e lo scossone fu davvero brutale.
"Lo avete perso?!"
"Signorina, non si agiti la prego". O'Bryan non si capacitava.
"Prenda questa, signorina". E le allungò una calibro 22. Che?? Ambra non aveva mai impugnato una pistola, neanche quelle giocattolo.
"Cosa dovrei farci?"
"Si difenda, signorina" disse O'Bryan.

30 secondi dopo un proiettile proveniente dalla finestra lo trapassò, e lui collassò per terra. Ne seguirono altri sei, forse sette. Ambra perse il conto. Non sentiva altro che il suo cuore che batteva all'impazzata.

Era sola, in quel momento. Sola, in una struttura sconosciuta, con una pistola, ed un nemico super ricercato in cerca proprio di lei.

Il vetro si infranse ancora di più. Ne sbucò un braccio, poi un altro, preceduto da una pistola.
Michael. L'aveva trovata.
Cominciò a correre, ma l'unica porta della stanza portava ad una sala. E quella sala era priva di qualsiasi via di uscita.
"Ehi Ambra...non scappare"


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