Capitolo 1.

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" veloce, sali!" Mi dice Adam urlando.
" con calma, che agitazione oh." Gli rispondo.
Saliamo in macchina e ci mettiamo in viaggio verso Cinisello Balsamo, non so esattamente dove sia, so che è verso Milano, ma niente di più.
Ci stiamo andando perché Adam deve andare da un amico, che a quanto pare è bravo con le riprese, Adam vuole diventare una specie di YouTuber da quel che ho capito, ma non mi intrometto molto nelle faccende degli altri.
Dopo un viaggio, a mio avviso, interminabile, avevo solo voglia di fumare.
Finalmente sento il motore spegnersi.
" dovrebbe essere qui." Mi dice guardandosi in torno.
" come vuoi, che sia qui o meno, io scendo a fumare !" Gli dico mente scendo dalla macchina.
Dopo qualche minuto, un ragazzo si avvicina ad Adam.
Il ragazzo aveva un lungo taglio lungo il volto, l'unica cosa che ho notato tra il buio pesto.
" Martina, rimani qui un attimo con un suo amico ? Noi dobbiamo fare una cosa " mi dice Adam.
" come vuoi." Gli rispondo fredda.
Mentre Adam e il suo amico si allontano, un ragazzo un po' più basso si avvicina alla macchina.
" ah devo fare compagnia a te ?" Mi chiede.
" scusa ?" Gli rispondo.
" pensavo fossi, beh... pensavo.." mi dice imbarazzato.
" ah pensavi fossi una troietta con cui fartela sta sera ? Mi spiace."  Gli dico con un mezzo sorriso palesemente falso.
" la simpatia non è di casa vero?"
Non gli rispondo, dopo qualche minuto, il ragazzo si avvicina e mi chiede " allora io sto sul cazzo a te, tu mi stai sul cazzo, però devi farmi un favore." Mi dice.
" cosa?" Gli chiedo impassibile.
" mi nasconderesti questa ? Mentre andiamo di là dove ci aspettano ?" passandomi un sacchettino.
" cagasotto." Gli dico prendendo il pacchettino.
Lui inizia a camminare, lo seguo.
" puoi andare più a piano?" Gli chiedo.
" veloce!"
" antipatico." Dico sotto voce.
" ti ho sentito." Mi risponde.
Dopo qualche metro, vediamo una luce blu e una sirena accendersi di colpo proprio di fronte a noi.
" cazzo, seguimi, corri." dice lui.
Non rispondo, lo seguo e basta.
Ma è troppo tardi, ormai ci hanno già raggiunto.
" bene, bene che abbiamo qui, una bella coppietta che scappa" dice l'agente.
" beh veramente, non siamo una coppia." Dico io.
" zitta " mi risponde in un modo arrogante l'agente.
" per quale motivo state scappando?" Chiede il collega in divisa.
" nulla, stiamo correndo a casa, siamo in ritardo." Dice il ragazzo che era con me.
Annuisco in silenzio.
L'agente avvicinandosi a lui chiede " allora non vi fa niente se facciamo una piccola perquisizione."
Per un attimo pensai di morire, mi si gelò il sangue.
Rivolgo lo sguardo verso il ragazzo, che rimane impassibile.
Qualche minuto dopo, ovviamente, l'agente ha trovato l'erba che avevo in tasca.
" chi te l'ha data ?" Mi chiede l'agente.
" non è sua" risponde il ragazzo, sorprendendomi.
" e di chi sarebbe ?" Chiede l'agente, ormai divertito dalla situazione.
" mia." Risponde il ragazzo.
" bene, sta sera vi fare un giro entrambi in caserma con me." Dice il carabiniere.

Passarono le ore, finalmente possiamo uscire dalla caserma, ormai si è fatta mattina.
Guardo il telefono, trovo chiamate perse da Adam e messaggi.
Non rispondo e vado verso il ragazzo.
" perché l'hai fatto?" Chiedo.
" cosa?"
" hai confessato.."
" non potevo dare la colpa a te, mi sono preso le mie responsabilità, non sono mica un codardo."
" ah."
" spiazzata Martina?"
" aspetta, come sai il mio nome?"
" ho letto i documenti che avevano in mano gli agenti ."
" ahh, tu come ti chiami invece ? "
" Gionata, piacere."
" piacere."
" arrivederci." Mi dice.
" aspetta, dove vado io?"
" non è un problema mio."
" mmmh. Okay, arrivederci."

Non so dove andare, ma non voglio andare nella stessa sua direzione, non voglio mai più vedere quel ragazzo.
Mentre cammino in questa strada a me sconosciuta, sento qualcuno che mi segue, mi giro.
" che ci fai qui?" Chiedo.
" sono curioso di vedere dove vai, visto che il tuo amico Adam è dall'altra parte." Mi dice ridendo.
" volevo fare un giro." Dico per uscire dalla figura di merda appena fatta.
" vieni, ti accompagno da Adam." Mi dice.
" non ho bisogno di aiuto." Dico irritata.
" smettila."
Iniziamo a camminare, uno a fianco all'altro.
Riesco solo a pensare a quanto quel ragazzo mi irrita, non lo sopporto proprio.
" cosa fai nella vita ?" Mi chiede.
" studio, tu?" Gli rispondo
Lui scoppia a ridere e mi dice " io faccio trap."
Rimango un secondo in silenzio, lo guardo e gli chiedo " che cos'è?"
Lui ride ancora più forte e inizia a tirarmi in giro " davvero non sai che cos'è? Davvero?"
Non rispondo.
" è musica, un modo diverso di fare musica." Mi risponde senza che io dicessi niente.
" mai sentito, non sei famoso però, non conosco nessun Gionata." Dico ingenuamente.
" perché il mio personaggio non si chiama Gionata, ho un nome d'arte."
Scoppio a ridere " sai mi è difficile credere che tu sia un ' artista'."
Lui guardandomi negli occhi mi sussurra: " eppure, lo sono."
" quale sarebbe il tuo nome ?"
" sfera, sfera ebbasta."
" boh, mai sentito." Gli rispondo .
Finalmente intravedo Adam.
Quando arrivo da lui.
" ti lascio 20 minuti da sola e guarda cosa mi combini." Mi dice ridendo.
" non ridere, non è colpa mia, è colpa sua." Dico indicando Gionata.
Tutti scoppiarono a ridere, tranne me.

Finalmente sono tornata a casa.
Quando mi arriva un messaggio da Adam *domani vieni a cinisello ?*
Non rispondo, ma vado dritta nel letto, ho bisogno di dormire.
Il campanello di casa mi sveglia, sono le 17.30.
"Cazzo ho dormito davvero tanto" pensai...
" chi è ?" Chiedo rispondendo al citofono.
" Adam"
" entra."
Ero in cucina alla ricerca di cibo, sono vestita solo con una maglietta.
Quando sento la porta aprirsi e un commentino " wooooow, Adam in che bei posti mi porti."
Mi giro di colpo verso l'entrata, quando vedo lui..
" ah, è lei?"
" ciao, piacere di rivederti anche a te." Dico rivolgendomi a Gionata.
" Adam che ci fa Gionata qui?" Gli chiedo.
" sta da me per qualche giorno"
" Cazzo." Rispondo.
Quando Gionata si avvicina a me e mi dice ironicamente : " non sei contenta?"
" no per niente."
Andiamo in camera, tutti e tre sdraiati sul letto iniziamo a fumare.
Quando Gionata, indicando il pc, chiede: " posso farvi sentire un mio pezzo?"
" fai pure." Dico.

Spacca sta Merda però, pensai tra me e me.
" che ne pensate ?" Chiede Gionata.
" spacca fra." Dice Adam
Non rispondo...

Squilla un telefono, quello di Adam, si affretta a rispondere e se ne va in terrazza.
Rimaniamo io e Gionata, nel letto, imbarazzati.

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