Capitolo 64.

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Esco dall'hotel e cammino fino alla stazione ferroviaria non troppo distante da lì.
CHARLIE CHIAMATA IN ENTRATA.
-pronto?- rispondo.
-Martina, dove stai andando?- mi chiede Charlie con una voce assonnata.
-a casa.
-torna in hotel, partiamo domani insieme.
-no.
Spengo la chiamata.
Prendo il treno e arrivo direttamente all'aeroporto.
Mi reco allo sportello per i cambi volo e riesco a cambiare il volo spendendo poco.
Aspetto il mio aereo.
GIONATA❤️ CHIAMATA PERSA (8)
Rimetto il telefono in borsa.
Inizio a fissare le persone intorno a me... sembrano tutte dannatamente felici...
la borsetta inizia a vibrare.
Guardo lo schermo del mio telefono.
GIONATA ❤️ CHIAMATA IN ENTRATA.
-pronto?- rispondo seccata.
-marti, dove sei?- mi dice con una voce palesemente distrutta.
-in aeroporto- dico.
- torni a casa?- mi chiede quasi spiazzato.
-ciao Gionata- rispondo per poi mettere giù la chiamata.

Chiudo gli occhi per qualche secondo.
Vado al gate e salgo su l'aereo, non riesco neanche ad avere paura di volare, ho la testa altrove e pensò solamente che tutto ciò non deve più succedere.
Arrivo a Milano, ormai è sera, mi sono fatta venire a prendere da Adam.
Salgo in macchina.
" che succede?" Chiede Adam sbuffando.
" zitto." Dico allacciandomi la cintura.
Per tutto il viaggio di ritorno verso casa, guardo fuori dal finestrino perdendomi tra i miei mille pensieri.
" Martina.. cosa è successo?" Mi chiede Adam.
" niente, non ti deve interessare." Rispondo incazzata.
" senti, se hai il ciclo, vieni a casa a piedi." Mi dice mentre rallenta con la macchina per fermarsi a bordo della strada.
" ok." Dico scendendo dalla macchina, sbattendo la portiera.
Inizio a camminare lungo il marciapiede, cercando di capire dove sono.

"Martina?" Una voce attira la mia attenzione, mi giro e mi trovo di fronte lei.
" ciao." Rispondo.
" che ci fai qui ?" Mi chiede Beatrice con aria da superiore.
" sto andando a casa." Rispondo freddamente.
" vuoi un passaggio? Sto andando anch'io." Dice lei.
"Grazie" Rispondo avvicinandomi a lei.
Salgo in macchina, c'è molto imbarazzo.
" come va la scuola ?" Chiedo cercando di scaldare un po' la situazione, gelida che si era creata.
" bene dai, tu ? Che fai? Lavori?" Mi chiede curiosa, con un mezzo sorriso stampato sulla faccia.
" lavoro." Rispondo sorridendo.
" sei fidanzata ancora con lui?" Mi chiede quasi in imbarazzo.
" no, no.." Dico grattandomi la testa.
" lo sapevo, te l'avevo detto che perdevi solo tempo, non ti meritava." Dice cercando di uscire dalla piccola figura appena fatta.
Sorrido.
Finalmente arriviamo sotto casa mia, sorrido e ringrazio salutandola.
Salgo in casa.
Adam non c'è...
IO: dove sei ?
ADAM: sta sera non torno.
IO: ok.

Mi butto sul letto, il mio caro e amato letto.
" quando mai ho deciso di abbandonarti." Dico rivolgendomi al cuscino come una pazza.
Inizio a fissare il soffitto, con la speranza che il sonno si avvicini. Ma zero.

GIONATA❤️: sei arrivata?
IO: si.
GIONATA❤️: domani torno anch'io e dobbiamo parlare.
IO: senti Gionata, sono stufa. Basta è stato uno sbaglio ricominciare tutto.
GIONATA❤️: 🤫

Sono ormai le 13:45 del giorno seguente e sono ancora nel letto.
Non riesco a trovare le forze per alzarmi.
Rimango nel letto per altre 5/6 ore.
*driiin*
Suona il campanello.
" che palle." Pensai fra me e me.
Mi alzo, vado ad aprire.
" vattene." Dico chiudendo la porta.
*driiin*
"Quale concetto di vattene non ti è chiaro ?" Chiedo a Gionata in piedi fuori dalla porta difronte a me.
" aspetta! Dobbiamo parlare." Dice Lui cercando di entrare.
" non ho nulla da dirti, basta cazzo !" Urlo incazzata più che mai.
Gionata con prepotenza entra.
" ascoltami." Mi Urla prendendomi i polsi.
" non voglio sentire una cazzo di parola uscire dalla tua bocca, vattene!" Urlo quasi piangendo.
" Merda! Martina, ma che problemi hai?" Mi chiede vedendomi piangere.
" il mio unico problema è che ti amo." Dico spostandomi da lui.
" Martina..." Dice lui deluso più che mai.
" vattene." Gli dico fissandolo dritto negli occhi.
" aspetta, tieni." Dice tirando fuori dalla tasca un sacchettino e dandomela in mano.
" non voglio niente da te, vattene." Dico lanciandogli addosso il pacchetto.
Esce di casa, appoggiando l'oggetto sul tavolo.
Appena chiude la porta, scoppio a piangere.
Mi siedo sul pavimento, dove ci rimango per minuti, tanti minuti.
Quando decido di alzarmi mi cade l'occhio sul quel pacchetto nero.
Lo prendo in mano e lo porto in camera.
Mi sdraio sul letto con il sacchettino affianco a me.
" apro o non lo apro?"

CHARLIE CHIAMATA IN ENTRATA.
-pronto ? - rispondo cercando di sembrare più serena possibile.
-marti, cosa è successo? Gionata è distrutto.- mi chiede.
-distrutto?- Chiedo perplessa.
-si, ha detto che non vuole fare niente, vuole solo stare a casa perché non sta bene.
-sarà stanco- dico per poi chiudere la conversazione.

Sono stufa, sono stanca che tutta la mia vita, le mie amicizie siano basate su di lui.
Sono stufa che ogni discorso e ogni conversazione centri con lui.
Basta, non voglio più avere a che fare con lui.
Voglio dimenticarmelo, per sempre.
PER SEMPRE.
Ne ho bisogno, me lo merito, devo solo trovare una persona che mi faccia sentire parte della sua vita e che mi dia le gioie e tutte le altre belle cose che un fidanzato riesce a dare in una normale relazione.
Non sono in grado di sopportare un rapporto del genere, non fa per me...
Non sono fatta per fare una vita così e men che meno condividere una vita con una persona così.
Per poi cosa? Non avere la certezza che io sia l'unica per lui.
E sentirmi rispondere " non posso" ai miei " ti amo."

I pensieri viaggiano, come non mai.
Guardo affianco a me, prendo in mano il pacchettino che ha lasciato Gionata sul tavolo.
Inizio a fissarlo per un po'.
Quando decido di aprirlo...

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