capitolo 30.

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"Che ci fai qui?" Mi chiede Charlie.
Quando Gionata viene verso di noi.
"Martina?" Dice Gionata mentre si abbassa verso di me.
"Adam, se ne è andato." Dico, le uniche parole che riesco a far uscire dalla mia bocca.
"Lo so, mi ha scritto." Mi dice Gionata mentre mi abbraccia.
"Perché? Perché ve ne andate tutti?" Dico piangendo e staccandomi da Gionata.
" ma amore, io torno." Dice lui.
" non importa, te ne vai comunque, mentre io, rimango qua." Urlo.
"Shhhh, abbassa la voce." Dice Charlie.
" vieni con me." Dice Gionata.
"No." Dico mentre mi allontano da loro.
Vado verso la macchina, quando Gionata mi ferma e mi bacia.
Non dico niente, salgo in macchina e me ne vado.
Mentre Gionata entra in aeroporto.

Vado verso casa, nel cervello mi passano mille pensieri.
Non posso continuare così, è più forte di me, sto troppo male.

Passano i giorni, domenica, ho passato una settimana di merda, scuola schifo, da sola tutto il giorno.
Con Gionata, va tutto di merda.
È una relazione schifosa, ormai entrambi c'è ne siamo accorti, infatti ci sentiamo sempre meno durante la giornata.
Ogni volta che squilla il telefono spero sempre sia Gionata che mi dice " apri sono qui". Ma no. Non è mai lui.
Passo le giornate ascoltando le sue canzoni, come se potessero sostituirlo, fanno solo stare peggio.

MAMMA: finisco di lavorare, ci troviamo al bar qua sotto così facciamo colazione.
IO: arrivo.

Prendo la macchina e mi metto in viaggio.
Quando il telefono squilla.
GIONATA: mi manchi un sacco, potevi venire ieri no?
Non rispondo.

Arrivo al bar parcheggio, scendo dalla macchina, vado verso i tavolini del bar, quando vedo Gionata, lì con mia mamma.
Gio si alza e mi viene in contro, mi abbraccia e in un secondo fa andare via ogni mio dubbio su di lui.
Ci baciamo e mentre mi asciugo le lacrime andiamo al tavolo.
"Sorpresaaaa" dice mia mamma.
Sorrido.
"Perché sei qui?" Chiedo a Gionata.
"Ho finito le date per ora, le altre sono fra due settimane." Risponde.
Lo bacio.
"Bene io me ne vado" dice mia mamma mentre si alza e prende le chiavi della mia macchina.
Rimaniamo io e lui.
Siamo stranamente imbarazzati.
" Come stai?" Mi dice lui.
" bene,tu?"
" Ora bene."
"Perché?" Chiedo.
"Come faccio a star bene senza di te ?" Mi dice abbassando lo sguardo.
Sorrido.
" beh, ci sei riuscito fino a poco tempo fa, quando non mi conoscevi." Rispondo.
" il problema è che ti ho conosciuta e non mi sei più uscita dalla testa."
Lo bacio.

Andiamo a casa.
Arrivati, andiamo in camera, ci sdraiamo sul letto.
"Mi stavo chiedendo una cosa.." dico.
"Cosa?"
"Perché in questa settimana ci siamo sentiti così poco? Cioè sembra quasi che stiamo meglio quando siamo lontani che quando siamo insieme."
"Non dire stronzate."
Non rispondo, lo fisso e mi viene un sorriso spontaneo.
" ma il tipo che hai conosciuto a Roma, l'hai sentito ancora?" Mi chiede, lasciandomi spiazzata.
"Ehm, no, perché?"
" mi ha scritto su insta"
" cosa?"
Gionata prende il telefono e mi fa vedere il messaggio
' SONO IL TIPO DI ROMA, QUELLO CHE HA BACIATO LA TUA RAGAZZA. SEI UN POVERO COGLIONE CHE CREDE DI FARE SUCCESSO DICENDO SOLO  STRONZATE, E TUTTI I RAGAZZINI CHE TI CORRONO DIETRO? MESSI PEGGIO DI TE. VAI A LAVORARE!  CHE ALLA TUA TIPA PIACCIONO I BARISTI. QUINDI STAI ATTENTO.'
" cosa gli hai risposto?" Chiedo.
"Non gli ho risposto." Dice.
Cerco di non incrociare lo sguardo di Gionata, per paura di ciò che può dirmi.
"Beh?" Dice lui.
"Cosa?"
" che hai?" Mi dice facendomi il solletico.
" non sei arrabbiato?"
" no, sai quanti messaggi mi arrivano di insulti? Non me ne frega un cazzo."
Sorrido.
Mi bacia.

Arriva la sera.
" io vado al locale sta sera, ci vediamo domani, va bene ?"Dice Gionata
Faccio la faccia triste...
" no, devi andare a scuola, non provarci." Dice ridendo.
"Tanto lo so che mi porti con te." Dico alzandomi per andare a prepararmi.
"Domani però vai a scuola, promettimelo?"
" come mai ora ci tieni così tanto?"
" ho parlato con tua mamma, gliel'ho promesso che non ti devo far abbandonare la scuola, io mantengo le promesse."
" va bene, va bene, domani vado a scuola, però sta sera vengo con te." Dico sorridendo.
Mi bacia.
"Allora prendi su lo zaino e dei vestiti adatti per la scuola. Che ti fermi da me." Dice ridendo

Finisco di prepararmi, andiamo al locale.
" sta sera, nella sala sopra, dove ci sono tutte le altre persone canta tedua." Dice Gionata
"Andiamo su ad ascoltarlo o vuoi stare nella tua stanzina dove ci sono tutti i tuoi amici vip?" Chiedo ridendo
"Vai su con lui. Io rimango giù." Dice
"Con lui? "
" si ti metti sotto al palco con charlie e ascolti."

Arriviamo al locale, andiamo giù nella sala privata.
Salutiamo tutti, quando arriviamo a Tedua.
" vuole ascoltarti eh." Dice Gio indicandomi.
" perché è una ragazza intelligente." Dice Tedua ridendo.

Siamo seduti su un divanetto a bere, quando Charlie mi prende per mano e mi dice:" Andiamo"
Lo seguo, Tedua sale sul palco mentre io e Charlie ci sediamo sui pochi gradini che ci sono per salire sul palco.
Finisce di cantare.
Mentre torniamo giù, Tedua si avvicina a me.
" dai dimmi la verità sono meglio io o il tuo fidanzato?" Mi dice scherzando,ovviamente.
" scusa, ma io sono un po' di parte." Rido.
Mi abbraccia.
Entriamo nella sala, Tedua va a cambiarsi, io e Charlie ci sediamo vicino a Sfera.
"che ore sono?" Mi chiede Gio.
" le 2:30" dico
Sbuffa.
Mi alzo e vado a prendere da bere, mentre aspetto mi fermo a parlare con una ragazza.
Torno al divanetto.
" Chi è quella ?" Chiedo a Gionata
" Non lo so, sarà la tipa di qualcuno o una Troia presa su a caso."
Rimango in silenzio e cerco di capire con chi è lì la ragazza.
" vieni a fumare?"  Mi chiede Charlie
"Subito." Dico.
Io e Charlie usciamo.
" L'uomo con cui parla Gionata è uno importante?" Chiedo
" si, stanno parlando di affari vero?"
" si, per quel poco che ho capito."
Sorride.
" come stai?" Mi chiede.
" bene bene." Dico sorridendo, sono felice del fatto che mi presta tutte queste attenzioni.
" Gionata è stato malissimo in questa settimana..cioè non me l'ha detto, però si vedeva." Mi dice.
" Mi chiedo sempre se tutto questo è giusto, se può davvero funzionare o stiamo solamente male, ma non riesco arrivare a una soluzione." Dico.

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