Capitolo 72.

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Finiamo di mangiare le pizze.
*driiin driiiin*
Il mio telefono inizia a squillare, guardo lo schermo e riappoggio il telefono sul comodino.
" chi è?" Mi chiede Gionata.
" il mio capo" Rispondo quasi seccata.
" hei... rispondi su." Dice lui.
" si può sapere perché quando devi esserci non ci sei mai e quando te ne devi andare sei sempre in mezzo al cazzo?" Gli domando ormai esausta.
" perché tu hai bisogno di me, guardati... sei distrutta." Mi risponde fissandomi dritto negli occhi.
" Gionata... non ce la faccio." Dico chiudendo gli occhi.
"Vieni da me per un po'... ti farà bene stare lontana da qua." Dice Gionata.
Non rispondo rimango con gli occhi chiusi e la testa appoggiata alle mie mani.

Il giorno seguente.
" amo! Amo!" Mi sveglia Gionata urlando.
" oh.." Rispondo mezza addormenta.
" io devo andare in studio, vieni con me? Così ti distrai un po'.." Dice alzandosi dal letto e rivestendosi.
Annuisco.

Arriviamo allo studio.
Saluto Charlie e mi siedo sul divanetto.
E inizio ad osservare ciò che stanno facendo i due.
Rimango immobile per quasi due ore, quando Gionata mi " risveglia."
" vieni." Dice prendendomi per mano.
Andiamo fuori dallo studio, ci sediamo sui gradini e Gio tira fuori due sigarette dal pacchetto.
La prendo e la accendo.
Gionata mi abbraccia da dietro e io seduta in mezzo alle sue gambe.
" Gionata non c'è la faccio giuro." Dico appoggiando la testa su di lui.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto.
Spegno la sigaretta sul gradino e mi alzo.
"mi presti la macchina? Vado al lavoro." Dico io.
" no, non ci vai al lavoro." Risponde lui.
" devo, non posso scomparire così.." Dico abbastanza alterata.
" poi vieni a casa, promesso ?" Mi dice lui preoccupato più che mai.
" si." Dico quasi rubandogli le chiavi e andando velocemente al parcheggio.
Salgo in macchina e mi metto in viaggio.

Arrivo al lavoro.
" eccoti." Dice Paola felice di vedermi.
" c'è il capo?" Le domando senza salutarla.
" si è di la." Risponde lei delusa.
Entro nella stanza del capo.
"Martina!" Dice
" senta le devo parlare." Dico sedendomi sulla piccola poltroncina vicino a lui.
" dimmi."
" è un periodo di merda, sto malissimo. Scusi se non ho risposto alle chiamate e non mi sono presentata al lavoro. Posso chiederle un favore?"
" si vede che non stai bene, dimmi pure." Mi risponde gentilmente.
" posso venire solo nei weekend per questo periodo?" Chiedo quasi certa del rifiuto della mia richiesta.
" Certo, non potrei mai tenerti qui in queste condizioni, vieni qua nei weekend se te la senti. Poi ricordati sabato c'è il tuo amico che canta!" Dice con un sorriso amichevole.
" grazie mille." Dico sorridendo.
" vai su, ci vediamo sabato."
Esco dal locale, non saluto neanche Paola e salgo in macchina.
Vado a casa mia, entro in casa e mi viene spontaneo piangere.
Mi siedo sul letto di Adam, dove ci rimango per qualche ora.
NUMERO SCONOSCIUTO CHIAMATA IN ENTRATA.
-pronto?- rispondo timorosa.
-sta ricevendo la chiamata dal carcere di **** accetta la chiamata?- Dice una voce quasi robotica dall'altra parte della cornetta.
Inizio a schiacciare qualsiasi tasto sullo schermo, quando una voce mi chiama.
-Martina!
-Adam!- Urlo piangendo.
-oi, calma.. non volevo chiamarti, ho chiamato prima Gionata, ma mi ha detto di parlare con te.- Dice con una tranquillità insolita.
-dove sei? Quanto stai lì? Quando torni?- inizio a riempirlo di domande.
-domani c'è la sentenza, vieni.
-Vengo.
-come stai tu? - mi chiede con una mezza risata.
-come stai tu li? - rispondo incazzandomi.
-non preoccuparti per me- Dice con una voce rassicurante.
-come posso? Ma domani posso parlarti?- Chiedo preoccupata.
-domani vieni e si vedrà, non lo so. Ora devo andare.
Martina se domani dovesse andare male, lascia la casa, paghi la cauzione e vai da Gionata ok?
Non rispondo..
-Martina?- domanda lui.
-Martina rispondimi, devo andare!- ribadisce.
-Adam domani andrà tutto bene. Ci vediamo domani.- rispondo cercando di essere più sicura che mai.
-ciao vita.

Butto il telefono sul letto.
Mi sdraio e rimango a fissare il soffitto bianco.
GIONATA❤️: Amo sono le 9, vieni a casa? So che non sei al lavoro.
IO: arrivo.

Prendo la macchina e vado verso casa di Gionata.
Quando arrivo, scendo e salgo in casa.
" hei." Mi accoglie lui con un sorriso confortante.
" ciao." Dico con un mezzo sorriso.
" ti ha chiamato?" Mi chiede senza girarci intorno.
" si, domani dobbiamo andare." Dico.
"Ovviamente." Risponde lui.
Lo abbraccio, ricambia e mi da un bacio.
Sorrido.
" andrà bene, sono sicura." Dico andando in camera.
" speriamo!" Dice lui seguendomi.
" dammi una maglia che mi tolgo i vestiti, voglio stare comoda."
" prendila." Dice ridendo.
Sbuffo e faccio da me.
Mi vesto solo con la sua maglietta e torno in sala.
" Gionata, posso chiederti una cosa?" Gli domando avvicinandomi a lui.
" dimmi" dice sorridendomi e abbracciandomi da dietro.
" posso stare qui ?"
" che domande fai? Devi stare qui." Risponde lui dandomi un bacio gigante.
" ti amo." Gli dico appoggiando la testa sulla sua spalla.
" ti amo Martina." Dice stringendomi forte a se.
*driin driiin*
Veniamo interrotti dal mio telefono, che inizia a squillare.
3********* CHIAMATA IN ENTRATA.
-pronto?- rispondo.
-hei- Dice una voce maschile dall'altra parte del telefono.
-scusa, chi sei?
-sono il ragazzo che hai conosciuto domenica in piscina.
-ah, dimmi.
-ti va se ci vediamo sta sera?
-guarda, non è un momento bello. Ci sentiamo, ciao.
-ciao.

Chiudo la chiamata.
Gionata mi guarda come se aspettasse una spiegazione, ma faccio finta di niente.
" chi era ?"  Mi domanda.
" il tizio di domenica."  Rispondo freddamente.
" che voleva?"
" uscire."
" perché gli hai risposto ' ci sentiamo' ?"
" mammaaaaa! Basta." Urlo.
" scusa se volevo delle spiegazioni." Dice lui sedendosi sul divano.
Mi siedo affianco a lui e ridendo gli rispondo " io non ti faccio troppe domande sulle persone che ti scrivono in Direct, anzi non te ne faccio nessuna, quindi non dovresti farlo anche tu." Rispondo sorridendo.
" non ho nulla da nascondere io." Dice Gionata ridendo.
" neanche io." Rispondo quasi sfidandolo.
Gionata inizia a farmi il solletico iniziamo a ridere come matti.
" finalmente rivedo quel sorriso sulla tua faccia." Dice Gionata.

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