12- le due facce della loro medaglia

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A: come prego?
M: io e tua cugina pensiamo che per un paio di giorni tu debba stare a riposo
A: ma se non mi alleno come faccio a giocare la partita? Ricordatevi che non ci è concesso perdere da ora in poi
C: lo so ma non voglio rischiare altre crisi, se vuoi giocare la partita, oggi e domani devi stare a riposo assoluto
A: non è giusto- disse incrociando le braccia per far pesare la sua contrarietà
C:ah! Sai quante cose io e Mark abbiamo dovuto fare anche se non le ritenevamo giuste
M: esatto, come quella volta che Travis non ci ha fatto allenare per la prima partita
C: oppure come quando ti ha fatto stare in panchina
M: o anche quando non ha fatto giocare te
C: precisamente, a volte mi alleviava anche gli allenamenti, ti ricordi la Schiller?
M: si, ti ricordi di quando ha cacciato Ax- si bloccò ma non in tempo, Cancer uscì fulminea dalla porta- diamine
A: soffre ancora
M: per un momento, solo per un momento,mi ero dimenticato quello che ha passato e che sta passando
A:pensa a me che per anni l'ho vista in questo stato.

Axel starnutì, quel piccolo starnuto seguito da altri due ruppe il silenzio che aleggiava nella sua stanza, era riuscito a mantenere uno stato di dormiveglia leggerissimo, per riuscire a dormire qualche ora in più ma quel starnuto aveva reso nulli i suoi tentativi; tirò su il busto mentre si passava le mani sul viso cercando di cancellare il sonno, posò lo sguardo sulla donna accanto a sé, chi era? Non si ricordava il nome, non si ricordava neanche di averglielo chiesto; era bella? I suoi ricordi erano annebbiati; dove l'aveva incontrata? Forse a quel locale per snob che si trovava vicino alla torre centrale; accese il cellulare notando un messaggio di Austin

Da Austin 03:24
Fossi in te cambierei i rapporti con l'alcol, ci hai dato davvero dentro. Se te lo stai chiedendo la ragazza al tuo fianco l'hai trovata in quel locale per snob in centro, mandala via prima che Julia la veda, non sopporta certe cose. Ci vediamo al lavoro
p.s. si chiama Natalie

《Grazie Austin...》si alzò dal letto e andò a fare la doccia. Lì dentro cominciò a riflettere: non era la prima volta che accadeva, in realtà in 10 anni lo aveva fatto, spesso; all'inizio era per cancellare il dolore dentro il quale affogava,

"Axel, ti amo"

poi divenne un modo per cancellare i ricordi delle notti passate nello stesso letto di Cancer, cosa che però si rivelò vana,

"Sei tutta la mia vita..."

infine divenne quasi naturale, aspetto fisico e classe sociale glielo permettevano eppure dentro di lui continuava a esserci un vuoto che cercava di colmare, in parte, con la storia del QS.

"Mi rendi la ragazza più felice del mondo"

Delle volte il dolore era così grande che aveva bisogno di una buona dose di alcol, non ci riccorreva spesso, solo quelle rare passate volte in cui aveva le allucinazioni da quanto gli mancava.

"Sei l'unico ragazzo che mi ha fatto veramente innamorare e che mi ama come nessuno mi ha mai amata"

Aveva cominciato anche a rinnegare il proprio passato nella futile speranza di trovare la pace.

"persevera, vai dritto, non fermarti"

Era stato lui ad ucciderla,

"io ti amo ti amo ti amo"

aveva voluto fare l'eroe e Cancer ci aveva rimesso,

"mi sacrificherei per te senza pensarci due volte"

ci aveva rimesso la vita

"io ti amerò per sempre"

Uscì dalla doccia e dell'armadietto del bagno prese un barattolino, erano tornate, quelle parole erano tornate dopo mesi, prese due pastiglie e le ingoiò, sperando che quei psicofarmaci facessero effetto, uscì dal bagno ed entrò nella cabina armadio ch era direttamente collegata, si vestì e quando tornò in camera vide che la ragazza, Natalie, non c'era, al suo posto, nel letto, si trovava un bigliettino in cui ringraziava della serata e dietro era riportato un numero di telefono che non avrebbe mai registrato.

Cancer era lì, seduta dentro la macchina, con ancora le tracce del pianto sul viso, alzando lo sguardo notò Mark accompagnare Aries, di nuovo in uniforme scolastica
A: non ti eri dimenticata di me, vero?- chiese retoricamente entrando nell'auto
C: cosa? No, figurati...
M: senti Cancer, dopo la partita vieni a cena da me, porti anche Aries
C: ok, no problem
M: senti fammi un favore
C: certo, cosa?
M: cucina qualcosa tu, ti prego, a casa mia non si mangia proprio bene
C: alla tua età non sai ancora cucinare? Vergognati- disse col sorriso
M

: si si, va bene, però fammi questo piacere
C: tranquillo, ciao Mark
M: ciao Cancer, ciao Aries
A: ciao mister

Una volta arrivate a casa ognuna si rifugiò nella propria camera, una a suonare il suo amato violino, una a frugare per la stanza, dentro al comò trovò quella scatolina dentro la quale c'erano due gioielli, una collana con una pietra viola e un braccialetto della Pandora, lo tirò fuori e lo indossò per poi sfiorare ogni pendaglio con le punte delle dita

C:...voglio...voglio fare l'amore con te
A:avevi detto di non essere pronta...
C:questo prima di pensare che non ti avrei mai più rivisto, voglio farlo perché voglio unirmi con la persona che amo in tutti i modi umanamente possibili, voglio farlo prima che qualcos'altro ci possa dividere...tu...
A:anch'io voglio fare l'amore con te

A:tu...tu non puoi andartene, tutti hanno bisogno di te...io ho bisogno di te
C:mi...dispiace...di tut...to...io ti a...a...

Beatrice: sei pronta?
C:aspetta zia, aspetta la fine della partita- la tv continuava a trasmettere le immagini della finale- forza ragazzi, forza...dai Axel! Lottate come solo voi sapete fare...

Lo scenario di Liocott si faceva sempre più lontano
Aries: Cancy...ti manca?
Beatrice: Aries...tesoro...
C: si... ma è meglio così...forse è meglio così, è meglio stare lontani, però io lo amo...

Aries: Cancy! Esci di lì! Mi scappa!
C:n-no!
Aries: allora vai in camera a piangere!
C: lasciami piangere in pace!
Aries: ma perché piange Cal?
Caleb: sono due anni esatti che non vede Axel, soffre, ti ricordi l'anno scorso?
Aries: preferisco di no
Caleb: ti ricordo solo le parole "lacrime" e "ovunque"

Ritornò in sé come se qualcuno gli avesse dato una bastonata in testa, si lasciò cadere all'indietro finendo sul letto, le coperte nere l'accolsero calorosamente, tirò su il busto, per poi ritrovarsi a frugare sotto al letto, tirò fuori un enorme quaderno ad anelli con dentro tante buste che contenevano tutte le pagine di giornali riguardanti notizie su ogni singolo membro della Inazuma, le guardò tutte, una ad una, chiuse di scatto il quaderno e si alzò per poi dirigersi in terrazza e appoggiarsi alla ringhiera, senza che se ne fosse accorta si era già fatto buio.
Sotto casa sua passò una limousine nera, al suo interno Axel baciava l'ennesima ragazza che non gli avrebbe mai dato quel calore che solo Cancer poteva donargli.

Scaccerò la nebbia dai tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora