17- il ritorno di Scott

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Il tramonto illuminava il cielo, dopo l'allenamento, il tenebroso ragazzo dagli occhi ambrati si era diretto a trovare il fratello cone di routine, ma anche per portargli i saluti di Aries
Vlad: come ti sembra l'idea di giocare nel torneo nazionale?
V:be, sto iniziando ad abituarmi ai ragazzi
Vlad: ora siete una squadra al completo- sorrise- però sono sicuro di una cosa
V: e cosa?
Vlad: che ad Aries ti sei abituato fin da subito
V: eh?! Ma di che parli?!
Vlad: oh mio Dio! Sei tutto rosso! Ahahah! Non me lo sarei mai aspettato!
V:non ridere di me! Dai Vlad! Dai! Smettila!
Vlad: sai, da quando sei in squadra, ma soprattutto sei a stretto contatto con lei...non so, sei più felice, sembri addirittura un altro
V:forse perché lei è...
Vlad: cosa?
V:no, niente. Continua a sostenerci, ok?
Vlad: certo e voi continuate ad impegnarvi, riuscirete a vincere, me lo sento.

Due vecchi amici passeggiavano tranquilli per le vie del centro
J:avete trovato un nuovo giocatore, menomale, c'era proprio bisogno di un ragazzo in più in squadra
Mark: la Raimon dovrà affrontare molte sfide...tu sarai con noi?
J: certo, io rimarrò sempre al tuo fianco, esattamente come quando eri il capitano della vecchia squadra, te lo ricordi?- Mark rise soddisfatto- e...riguardo a Cancer...
Mark: pensavo di spostare gli allenamenti pomeridiani al campo al fiume, in modo da permetterle di partecipare
J: è un'ottima idea, le serve essere in mezzo a questa cosa.
Mark:già...- in quello da una strada laterale spuntò una chioma molto familiare- Scott!
Scott: eh? Eeeh?! Mark! E c'è anche Jude!
Mark: sei davvero tu, Scott! Ma quanto tempo è passato?!- esclamò avvicinandosi velocemente e mettendogli le mani sulle spalle
Scott: è vero! Ah! Ecco tenete, attualmente io lavoro qui!- disse tirando fuori dalla giacca due biglietti da visita
Mark: ah! Ti da un aspetto molto professionale.
J: è una grande compagnia
Scott: si be non è male- in quello, però, il suo cellulare squillò, vide che era per lavoro, si scusò con i due e rispose- pronto? Sono Scott...ah si...grazie, per domani?...va bene...si...però! Come dice? Cancellato?! E adesso che cosa dovremmo fare?! Ehi pronto! È ancora lì?- e la telefonata si chiuse con uno Scott amareggiato
Mark: c'è qualche problema di lavoro
Scott: purtroppo...ah! Mark! È vero che adesso alleni la squadra di clacio della Raimon?
Mark:si
Scott:hihihihi... va bene! Vieni con me!- esclamò afferrandogli il braccio e trascinandolo da qualche parte
Mark: ehi! Ma che cosa ti prende?! Ehi! Fermati!
Dopo aberlo trascinato per strade e stradine si fermarono davanti agli appartamenti Windsor
Scott: guardate un po chi c'è!
Silvia: bentornato Scott!
Mark: ma dai! Tu vivi nello stesso edificio di Silvia!
Scott: si, così riesco a risparmiare qualcosa ogni mese.
Davanti all'edificio, nel giardino, oltre che ad una squadra di adulti, c'era anche un cane e Arion
Arion:mister?! Allenatore Sharp?!
Silvia:che bello rivedervi! Ma che fate qui?!
Mark:ciao ciao!
J:è passato molto tempo!
Hal: bentornato Scott, mi fa piacere vederti- disse un dolce ragazzo facendogli l'occhiolino

Davanti all'edificio, nel giardino, oltre che ad una squadra di adulti, c'era anche un cane e ArionArion:mister?! Allenatore Sharp?!Silvia:che bello rivedervi! Ma che fate qui?!Mark:ciao ciao!J:è passato molto tempo!Hal: bentornato Scott, mi fa pi...

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Mark: ma questa squadra...?
Scott: è l'Età dell'oro, formata da tutti gli inquilini degli appartamenti Windsor, e io sono il capitano mentre Silvia è la nostra allenatrice
Mark: che bella idea questo si che significa "amare il vero calcio"!
Un signore anziano chiese chi erano i due amici del capitano e lui rispose
Scott: signore e signori, vi presento Mark Evans, allenatore della Raimon Junior High, la squadra che affronteremo domani

?Scott: è l'Età dell'oro, formata da tutti gli inquilini degli appartamenti Windsor, e io sono il capitano mentre Silvia è la nostra allenatriceMark: che bella idea questo si che significa "amare il vero calcio"!Un signore anziano chiese chi erano...

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Silvia&Mark&Arion: Eeeh?!

M:quindi mi stai dicendo che faremo da sostituti?- lui, Jude, Scott ed Arion erano saliti nell'appartamento di Banyan, Arion si era appoggiato alla parete vicino al letto, mentre i suoi allenatori si erano seduti su delle sedie al centro della stanza.
Scott:esatto. Vedi, domani avremmo dovuto avere una partita, ma ce l'hanno annulata di punto in bianco. I miei ragazzi erano così entusiasti di giocare, non posso dire loro che non ci sarà più nessun incontro. Ti prego Mark, fammi questo favore!
Arion: e adesso cosa facciamo mister? Domani avremmo dovuto vedere C- a velocità supersonica Mark si era alzato e aveva tappato la bocca al più piccolo, intimandolo con lo sguardo al silenzio
Scott: avete già qualcosa domani?
Mark: n-no, cioè s-si ma... è stato cancellato anche a noi, quindi si, tranquillo Scott domani pomeriggio ci troviamo al campo al fiume per una partitella ok?
Scott: oh Mark! Sei grande! Grazie grazie grazie.
In quella la porta di aprì e comparve il ragazzo di prima
Hal: capitano? Ci sei? Tutta la squadra ti aspetta
Scott: si, scusate
Hal: e ti ricordo che sta sera dovevamo uscire
Scott: eh eh eh, si certo, come dimenticare...hehehe.
Dopo di quello Mark e Jude se ne andarono
Jude: quel ragazzino non è proprio sveglio...
M: è solo...
Jude: come te, solo 10 anno fa
M: ah! Quindi ero scemo?!
Jude: su su non prendertela
M: dicevo, semplicemente non controlla l'entusiasmo, domani avremmo dovuto vedere lo spirito guerriero di Cancer
Jude: ne ha sviluppato uno?
M: già, sono curioso anche io, ad essere onesto.

A: Cancy! Io esco!
C: e dove? Abbiamo appena finito la cena...
A: mah, in giro...tornerò tra un'oretta, o poco meno
C: ok...ma se tra un ora non sei davanti casa ti vengo a cercare
A: si si- aprì il bastoncino e uscì dalla porta, diretta chissà dove.
Stava camminando ormai da venti minuti, aveva affianco la strada principale e in quello sentì una sirena da ambulanza, infatti il mezzo era appena uscito velocemente dal parcheggio dell'ospedale che stava sulla destra
A:be potrei salutarlo...
Fece per svoltare dentro il perimetro del parcheggio dell'edificio, quando andò a sbattere contro qualcuno, poteva riconoscere quel profumo tra mille, le sue guance si imporporarono.
A sua volta Victor, d'istinto la strinse a sé per evitare di farla cadere, gli occhi si sgranarono e le guance si tinsero di scarlatto, il che risultava abbastanza evidente dato il suo pallore naturale.
A:V-Victor...ciao
V:Aries
A: sei andato da tuo fratello? Stavo giusto pensando di andarlo a trovare...
V: si ma adesso si sta preparando per dormire, ha mangiato un po prima oggi
A: oh, allora ripasserò un'altra volta. V:Se vuoi una delle volte che vado io, puoi venire anche tu.
A: grazie!- ed eccolo, il solito candido sorriso
V:s-si...e-ecco...non c'è di che
A:stai balbettando? Non è la prima volta o sbaglio?- chiese sogghignando
V:hei! Non alzare troppo la cresta, nanerottola
A:nanerottola?! Ti arrivo...
V: i tuoi occhi vedono il mio mento.
A: sbruffone. Perché lo evidenzi così tanto?
V: perché è...soddisfacente
A: soddisfacente? Ma guarda te questo...ma perché continui a stringermi se stiamo discutendo?
V:o-oh! Scusa scusa!- velocemente la scostò da sé
A: non intendevo dire che mi dava fastidio
V:cosa?
A: no! Nulla! Sai che ore sono?
V:meno 20 alle 9...
A:devo andare, scusa. Ciao Victor!
V:ciao...- la vide fare dietrofront e tornare indietro, sentì un improvviso impulso e senza rendersene conto le corse dietro e le afferrò il polso- aspetta. Ti accompagno. Non è prudente per una ragazzina andarsene in giro a quest'ora, specialmente nel tuo caso.
A:ok. Sai, adoro quando ti preoccupi- sorrise, lui poi si staccò dal polso e continuarono a camminare una affianco all'altro- c'è la luna, Victor?
V:si, ed è piena. E ci sono anche molte stelle, se ti interessa.
A: grazie
V: quanto manca?
A: siamo sul ponte vicino al campo da calcio?
V: si
A: allora al massimo 5 minuti
V: ah perfortuna. Ah...peccato
A: e togliti quella maschera, ogni tanto!
V: maschera?
A: non fare il finto tonto- e sorrise ancora.
Esattamente come detto, dopo 5 minuti, si ritrovarono davanti alla porta di lei, lui bussò al suo posto.
V: bene, allora io vado.
A: ok ciao- istintivamente cercò con la mano quella di lui e quando la trovò le fece intrecciare, strinse e poi la lasciò andare, appena prima dell'apertura della porta
C: oh! Ciao Victor! Grazie per averla riaccompagnata
V: è stato un piacere
A: be...buonanotte- e sgattaiolò dentro
V: buonanotte...anche a lei signorina
C: buonanotte a te, Vic- chiuse la porta e guardò la cugina- hu huuu
A: che c'è?!
C: oh niente, niente



Scaccerò la nebbia dai tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora