"If you can't hang then, there's the door, baby"
Vic in qul momento era la perfetta definizione di "sconvolto", e se le circostanze fossero state diverse Kellin gli sarebbe sicuramento scoppiato a ridere in faccia, ma anche lui era consapevole del fatto che non era il momento adatto.
Lo vide portarsi le mani tra i capelli mentre teneva gli occhi puntati a terra, e temette che sarebbe svenuto da un momento all'altro.
-Senti Vic, so che è difficile da accettare, quindi se vuoi risparmiarti un po' di drammi ti consiglio di allontanarti... non ti causerò problemi, capirò- --Io non sto andando da nessuna parte, ma ora ti prego, chiudi quella bocca e fammi pensare-
Kellin si ammutolì mentre Vic cercava di assimilare le informazioni che gli erano appena state fornite.
Kellin era leucemico.
Kellin non avrebbe mai potuto permettersi le cure.
Kellin sarebbe morto... il ragazzo di cui si era innamorato sarebbe morto.
Concentrò tutte le sue forze per non scoppiare a piangere o svenire sul posto, e dopo minuti interminabili si alzò dalla panchina.
-Ti va se continuiamo questo discorso a casa mia?-
La domanda venne sussurrata e il moro ebbe quasi difficoltà a cogliere le sue parole.
Kellin annuì e Vic lo prese per mano, troppo attonito per accorgersi del leggero rossore sulle guance del minore, mentre lo conduceva verso casa propria.Riuscì a riordinare le proprie emozioni quel che bastava per sembrare "normale", prima di entrare in casa e ritrovarsi davanti la figura di Mike, mentre Tony li osservava dal divano.
-Devo dirti una cosa Vic-
-Ti prego Mike, non ora-
Ma Mike era irremovibile: aveva raccolto tutto il suo coraggio per affrontarlo in quel modo e non l'avrebbe lasciato andare senza avergli detto ciò che doveva, quindi decise di sganciare la bomba in modo semplice e diretto.-Mamma e papà sanno di Tony, Vic. Mi hanno mandato i soldi per questo mese, ma hanno detto che smetteranno di sostenerci economicamente. In pratica hanno definitivamente disconosciuto entrambi.-
E quella fu l'altima goccia.
Il castano passò qualche secondo a fissare il fratello minore cercando di assimilare l'informazione, e poi semplicemente vide la stanza annebbiarsi prima di diventare completamente nera.Kellin da dietro di lui vide le sue gambe oscillare prima che il suo corpo si accasciasse.
Allungò le braccia per sostenerlo, ma a causa della sua mancanza di muscoli riuscì solo ad evitargli una rovinosa caduta, facendolo finire a terra un po' più morbidamente.-Mike, non stare lí a giudicare la mia mancanza di forza nelle braccia e aiutami a portarlo sul divano-
Il ragazzo realizzò che il fratello era svenuto e si affrettò ad aiutare Kellin a portarlo sul divano che intanto era stato liberato.
Tony arrivò dalla cucina con dell'acqua mentre Kellin scosse leggermente le spalle del più grande, cercando di mantenere la calma.Dopo meno un interminabile minuto Vic si svegliò strofinandosi gli occhi coi palmi delle mani, per poi bere un sorso dell'acqua che gli stava porgendo Tony.
Tentò di mettersi seduto, ma Kellin riuscì a convincerlo a non farlo andando a sedersi in un angolo del sofà e permettendogli di usare le proprie cosce come cuscino, mentre gli accarezzava i lunghi capelli castani.-Cazzo, stai male? Oppure è stata colpa mia? Non pensavo ti saresti sconvolto a talpunto, vilevo solo essere diretto e... e non lo so, scusa-
Vic lo zittì con il segno di una mano e si strinse di più a Kellin.-Non è colpa tua, non è colpa di nessuno, è solo... stata una mattinata dura ed è come se le mie energie fossero state risucchiate del tutto... non vi dispiace se chiudo ancora un attimo gli occhi vero?-
Gli altri tre scossero la testa e Vic serrò le palpebre.
Gli altri rimasero sempricemente a guardarsi, ma una decina di minuti dopo Kellin parlò.-So che volete entrambi sapere cosa sta succedendo-
-Sono affari vostri, non dovremmo...-
-Vedete la regolarità del suo respiro e cone muove gli occhi sotto le palpebre?-
Indicò Vic.
-Sta dormendo, e pure profondamente dato che sta sognando, non lo disturberemo parlando a bassa voce-
-Allora vedi di dirci che cazzo succede-E Kellin parlò senza problemi, come aveva sempre fatto prima dell'arrivo di Victor.
Dalla sua espressione calma e distaccata pareva quasi star raccontando la storia di qualche sconosciuto, ma i due amici credettero ad ogni sua parola e gli sguardi perplessi sui loro visi si tramutarono in sguardi increduli, tristi e terrorizzati.-Dimmi che è uno scherzo-
-Sono abbastanza maturo da non scherzare su certe cose-Allora Kellin si ritrovò a soffocare lentamente nell'abbraccio quasi disperato di Mike, mentre Tony li guardava ancora incredulo.
-Tu non puoi lasciarci così, n-non puoi...-
E Mike si staccò interrompendo Tony e impedendogli così di scoppiare in lacrime.
-Ok-
-Ok? Seriamente Mike?-
-Voglio dire, probabilmente passerò la serata a piangere in un angolo, ma quello che serve ora è una considerazione più oggettiva. Da mezz'ora fa ad adesso non è cambiato nulla, ci è solo stata data un'informazione che scatena emozioni di conseguenza. Ma obiettivamente nulla è cambiato. E alla fine piangere, disperarsi, è tutto inutile; la cosa migliore da fare è accettare la situazione. O almeno, credo questo sia il modo in cui pensa Kellin, vero?-Il moro si affrettò ad annuire, sorpreso da come Mike avesse rigirato i fatti sotto gli occhi increduli di Tony.
Non si sbagliava a considerare quel ragazzo simile a lui.Ma il punto era che non sapeva neanche se l'essere simile a lui fosse qualcosa di positivo per la mentalità del minore.
-Ragazzi, io ora devo andare...- si alzò scostando una ciocca di capelli dal viso di Vic.
-fatelo riposare ok? Per quel che vedo dalle sue occhiaie negli ultimi giorni non sembra aver chiuso occhio--Hey Kels... ti va di dormire qua stanotte?-
Il moro sorrise aprendo la porta di casa.
-Certo. Tornerò verso le 20 / 21... sono troppo stanco per tirare avanti tutta la sera-Uscì dirigendosi a passo svelto verso il bar di Mikey Way.
-Hey Mikey, scusa per il ritarto, ho qvuto un... contrattempo-Mikey scosse la testa sorridendogli.
-Tranquillo, ma ora che sei qui ho una proposta da farti. C'è questo cameriere... Benjamin, Benjamin Bruce... che si è licenziato ieri, quindi pensavo do offrirti il suo lavoro. Dalle 16 alle 21, dal lunedí al venerdí, che ne dici?-
Un sorriso si dipinse sul viso di Kellin che si affrettò ad accettare, sollevato dal fatto che ora non si sarebbe più dovuto disperare per trovare lavoretti occasionali nei pomeriggi.Si sbrigò a cambiarsi, indossando la divisa da cameriere e cominciò a lavorare.
Passò qualche ora prima che sentì qualcuno chiamarlo.
-Quinn, sei proprio tu?-
-Salve professor Urie! E vedo che ci sono pure il professor Way e prof. Iero-
E tutti scoppiarono a ridere nel vedere Frank praticamente lanciare la sua tazza di caffè terrorizzato.
-QUINN! TI HO DETTO DI SMETTERLA DI APPARIRE SENZA PREAVVISO. PRIMA O POI CREPO DI INFARTO-
-Scusi professore, sa che non lo faccio apposta- rise.
-Comunque, cosa ci fa il miglior studente della scuola nel bar del mio fratellino?-
-Lavoro, prof. I soldi non bastano mai in questo mondo.--Spero tu stia mettendo da parte per un buon college. O magari puoi fondare una band, chiamarla My Chemical Romance, diventare famoso, rilasciare quattro album mirati a salvare la vita di giovani problematici, solo per poi scioglierla un certo 22 Marzo dopo 12 anni di fantastica musica con quasi nessuna spiegazione a parte un messaggio su twitter. Ah no, scusa, quella era la fantasia repressa di Gerard.-
Gerard Way gli diede una gomitata nelle costole sotto lo sguardo divertito di Kellin.
-Una volta lo facevo per i miei studi.... ora ho altri motivi- si lasciò sfuggire una nota di tristezza che pensava nessuno avrebbe notato, ma Brendon Urie si rivelò più attento del previsto.-Ehy Kellin, a qualsiasi cosa ti servano andrà bene ok?-
-Non può dirlo. D'altronde chi è che sarebbe in grado di dare una soddisfacente definizione di bene?-
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I paint the world in grey {Kellic} + {Perrentes}
Fanfic"Be', stessa domanda anche a te Kellin. Tu chi sei?" "Io sono grigio" - Victor e Mike Fuentes, per sfuggire ad una pessima situazione familiare, si sono dovuti trasferire. Vic è felice di cambiare, lasciandosi alle spalle tutti i dispiaceri, sopratu...