{Venti} Better off dead

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"This is not where I belong,
you're gonna miss me when I'm gone"

QuEsTo CaPiToLo È uN tRiGgEr WaRniNg

Kellin aveva sbagliato, Kellin aveva sbagliato tutto.

Per sopravvivere nel suo ambiente, per raggiungere i suoi obbiettivi aveva sviluppato un preciso modo di ragionare che finora gli era parso la migliore delle soluzioni.
Kellin era abituato a scomporre le situazioni, a risolvere problemi dividendoli in step, separando cosí le conseguenze dalle decisioni immediate.
Viste in questo modo, le decisioni che doveva prendere gli parevano molto piú immediate e semplici rispetto a come venivano viste dalla maggior parte delle persone, e tutto questo per lui era sempre stato un vantaggio enorme.

Una qualsiasi persona trovandosi di fronte ad un problema avrebbe considerato tutte le conseguenze alle possibili decisioni da prendere, valutando pro e contro, sicurezze e rischi.

Lui invece faceva semplicemente ciò che riteneva più giusto sul momento. Conseguenze? Sarebbero stati problemi da scomporre e risolvere per dopo.
Perchè semplicemente per Kellin non esisteva un futuro, solo un susseguirsi di presenti.
Lui non pensava basandosi sul ragionamento, si fidava degli impulsi.

E, in fondo, in questo mondo sono sempre stati gli implusi e i riflessi a permetterci di restare in vita.

Eppure ad ogni pro si oppongono dei contro, e solo ora Kellin si rese conto di ciò che stava capitando.

La sua mentalità gli aveva giovato fortemente, ma gli aveva anche oscurato un ambito fondamentale, cioè la visione di insieme.
Lui vedeva lo stato attuale delle cose, ma era cieco di fronte ai danni a lungo termine di molte azioni.
E troppe volte aveva messo da parte dettagli che ormai, col passare del tempo, erano sfuggiti al suo controllo.

Un esempio? Mike.

Se c'era qualcuno che avrebbe potuto rendersi conto in tempo della fragilità del ragazzo quello sarebbe stato Kellin, e quest'ultimo ne era perfettamente consapevole.

Kellin aveva fatto, e stava ancora facendo, tutto ciò che poteva per l'amico, ma lo spaventava quanto lo vedeva sgretolarsi velocemente sotto i propri occhi.

Lui si era accorto fin dal primo momento dei problemi del ragazzo, eppure era arrivato Tony.
E tutto si era sistemato.
E lui non aveva dato il peso necessario a quanto Mike fosse dipendente da Tony.
Per lui andava tutto bene, perché sul momento era così, ma non si era mai fermato a pensare cosa sarebbe successo se Tony non ci fosse più stato.
E ora si stava beccando le conseguenze.

Ma quello fu solo il suo primo errore.

Il secondo era ovvio.
Tenere Vic all'oscuro di tutto.
Pensava che non avrebbe cambiato nulla, e avrebbe solo rannuvolato ancora più il ragazzo, ma ora si rendeva conto che da solo non avrebbe mai potuto esserci sempre per tutti.
Lui non era un supereroe.
E in quel momento non era nemmeno sicuro di essere un buon amico.

O un buon ragazzo.

Sinceramente in quel momento era sicuro di ben poco, e quelle poche sicurezze che aveva non erano per nulla di buon auspicio.

Un altro suo errore?
Contagiare Mike.

Kellin adorava il ragazzo, per questo lo aveva fatto avvicinare a ciò che era, ma aveva esagerato.
Aveva fatto come con Andy, Oli e Vic: gli parlava a ruota libera, gli aveva spiegato la sua visione su molti aspetti del mondo, gli aveva aperto una finestra sulla sua grigia dimensione personale.

Peccato che, abituato a Andy e Oli che sorridevano e annuivano facendo finta di ascoltarlo, non si era reso conto di quanto il giovane dasse peso alle sue parole.
Solo ora si era realmente accorto di come ascoltasse, interiorizzasse e distorcesse qualsiasi cosa gli sentiva dire.

I paint the world in grey {Kellic} + {Perrentes}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora