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"Ma la gelateria?" il negozio era aperto si, ma dentro non c'era nessuno. Con sorpresa delle due ragazze, tutto il banco dei gelati era rovesciato e una delle finestre era a pezzi.
"Un disastro..." sussurrò Alya.
"Amica mia, mi sa proprio che questa sarà la tua rima akuma..." Marinette fece un sorriso di incoraggiamento ad Alya e le due si nascosero dietro il bancone rovesciato del negozio.
"Tikki trasformami!" gridò Marinette, mentre Alya gridava lo stesso alla sua piccola Trixx. Scintille rosse e arancioni scoppiettarono dall'angolino dove erano nascoste.
A trasformazione finita si guardarono. Marinette era rimasta a bocca aperta e ancora non riusciva a credere che dietro quella figura in costume da volpe si nascondesse la sua migliore amica.
Alya non era messa meglio. Guardava con occhi sognanti l'eroina che ha sempre sognato incontrare. Era lei, era Marinette. E non ci aveva mai pensato.
"Stai benissimo," la corvina le mise una mano sulla spalla. "Vedrai, andrà tutto bene!"
Alya prese un grosso respiro:"Andiamo a catturare quell'akumatizzato!"

***

Chat era già sul posto. Le due amiche avevano seguito i rumori assordanti che provenivano dal parco. Un grosso omone ricoperto solo per metà di neve e ghiaccio aveva preso possesso delle nuvole dalle quali grandinava. Era lui, era il povero gelataio. Le due seppero da Chat che il poveretto era stato licenziato ingiustamente e ora era giustamente furioso.
"So cosa fare!" disse Volpina. "Sono certa che l'akuma è nel piccolo cappello che porta sulla testa"
In effetti l'unico abito di cui disponeva l'akumatizzato era proprio un cappellino bianco. Tipico dei gelatai.
Volpina rimase nascosta e suonò il suo flauto. Appena si sentirono le prime note, un mare di lava cominciò ad avanzare verso l'uomo che, allarmato, iniziò a costruire una barriera di ghiaccio davanti a sé. La lava era apparsa dal nulla.
Ladybug capì subito cosa fare e così fece un cenno a Chat Noir, il quale annuì per poi lanciarsi alle spalle dell'akumatizzato e sfilargli il cappello. Subito lo lanciò alla compagna che lo strappò in due per liberare e purificare l'akuma.
L'uomo si rianimò. I supereroi si congratularono tra loro.
"Non abbiamo ancora usato i nostri poteri m'lady!" sussurrò Chat a Ladybug; ma prima che questa potesse fargli il solito sorrisino per prenderlo in giro, Volpina si avvicinò al ragazzo.
"Sei stato veramente bravo..." gli disse avvicinandosi pericolosamente a lui.
"Oh grazie Volpina. Anche tu mi hai stupito oggi" le rispose lui che, si vedeva lontano un miglio, non era molto a suo agio.
"Che ne dici se domani sera ci troviamo sul solito tetto...cosi ci potremmo conoscere un po' meglio..." sorrise speranzosa.
"M-ma certo..."
Volpina gli spinse con l'indice il campanellino facendolo suonare. Se ne andò.
Anche Chat doveva andare, si avvicinò alla sua lady, rosso in viso. Era riuscito a non tradirla, ma si sentiva comunque in errore. La salutò timidamente, non era in vena di flirt.

Ladybug rimase sola. Sentiva un peso nello stomaco. Cosa poteva essere? Per un attimo pensò all'impossibile...no, non poteva essere gelosa di Chat! Lei? Lei che lo aveva sempre respinto? No...
eppure....

Ciò che non doveva accadere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora