20

101 10 43
                                    

"Marinette.. Sei qui da quasi sette mesi."

Sette mesi. Sette mesi in un ospedale? A Marinette iniziava a girare la testa. Sette mesi? Non poteva essere. Boccheggiò in cerca di aria.

"Marinette, lo so che può sembrare complicato, ma ti prego lascia che ti spieghi cosa è successo."

Marinette era sconcertata, ma annuì ugualmente.

"Allora, vedi, ti ricordi quando abbiamo combattuto contro le Miroir?"
Marinette annuì, in effetti era successo sette mesi prima. Fece cenno di continuare.

"Durante il combattimento tu sei rimasta ferita, ti credevamo morta. Chat Noir era furioso. Non l'avevo mai visto in quello stato, davvero, mi sono spaventata. Comunque, non so come e con quale forza, è riuscito a distruggere le Miroir.. Ma ne è rimasto ferito a sua volta." Alya aveva le lacrime agli occhi mentre raccontava, e Marinette non poté far altro se non tendere le braccia a cingerle le spalle in segno di conforto.

"Né tu né lui davate segni di vita, ma vi eravate detrasformati, Marinette! Non sapevo cosa fare, i vostri kwami erano a terra e voi in pessime condizioni.
Chiamai i soccorsi, ovviamente dissi che eravate stati coinvolti nel combattimento, ma che eravate due semplici cittadini. Presi con me i vostri kwami e mi precipitai con voi all'ospedale. I dottori dissero che eravate in coma e che non si sapeva se ce l'avreste fatta. Pregai con tutta me stessa, alla fine ti sei svegliata! Oh sono così contenta. "

Quindi era andata così, era stato tutto un sogno, immagini del suo subconscio. Non c'era niente di vero, niente.
Ma allora.. Nemmeno Adrian.
Si era immaginata tutto. Chat Noir non era Adrian e Adrian non era Chat Noir, ma per il momento non aveva importanza. Doveva solo essere grata di poter ancora respirare.

Una lacrima fredda percorse la sua guancia.

Doveva, doveva sapere chi si celava dietro la maschera nera da gatto. La curiosità era più forte di lei e sapeva, ne era sicura: quel qualcuno di trovava in quell'ospedale.

"Voglio vederlo."

"Chi?"

"Voglio sapere chi è Chat Noir."

Il viso di Alya si illuminò a quelle parole e sorrise intenerita. "Ma certo, ti porto da lui."

"Grazie Alya," disse Marinette alzandosi a fatica e facendosi aiutare dall'amica a salire su una carrozzina appoggiata a lato del letto.

Percorsero il corridoio fino a che Alya non si fermò di fronte ad una porta immacolata.
"È qui." Disse sorridendo appena.

Stanza 141.

Marinette entrò lentamente. Sul lato sinistro della stanza vi era un solo letto coperto da una tenda.

Prese un profondo respiro e la scostò appena, era giunto il momento di sapere.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Ciò che non doveva accadere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora