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Adrien era lì davanti a lei. Gli occhi chiusi circondati da due grandi occhiaie, la pelle pallida. L'avrebbe detto morto se non fosse stato per il suo petto che si alzava e si abbassava regolarmente.
Trattenne le lacrime che minacciavano di sgorgare da un momento all'altro e voltò lo sguardo. Alya teneva gli occhi puntati verso il pavimento e Marinette si accorse che aveva un braccio fasciato.
"Alya...mi disp-" l'amica la zittí con un gesto della mano.
"Non devi scusarti Marinette" disse sempre con lo sguardo basso, " casomai sono io che ti devo delle scuse...ho sbagliato lo so. Ma non avrei mai immaginato che Adrien fosse ChatNoir...Io...non pensavo che tra voi due ci fosse qualcosa. P-pensavo fossi innamorata di Adrien...tutto qui..." il viso di Alya venne solcato da alcune lacrime. Marinette non poteva sopportarlo. Dopotutto voleva ancora bene alla sua amica.
"Alya. Anch'io ti devo delle scuse. All'inizio tu mi avevi anche chiesto il permesso. Ti eri innamorata di Chat. A me non interessava. Ero innamorata di Adrien...o almeno così credevo fino a quando non vi ho visti insieme. Mi faceva male lo stomaco... Ma sono stata egoista. Lo so. È colpa mia che ti ho fatta illudere. Non mi ero accorta dei miei sentimenti."
Alya guardò Adrien. "Fa male, ma mi rendo conto che siete fatti l'uno per l'altra. E poi io chi sono? Mi sono intromessa nelle vostre vite e ho combinato questo disastro. Mi dispiace Marinette. Ti prometto che non succederà più. Vi auguro il meglio" Alya fece per alzarsi, ma Marinette la prese per un polso e la abbracciò forte. Alya inizialmente sorpresa ricambió l'abbraccio e pianse.
Marinette si sentiva in colpa per la sua amica sofferente. Anche se sapeva che in verità aveva ragione si ere intromessa; ma era anche vero che lei glielo aveva lasciato fare.
"Ora devo andare Mari" le disse Alya sciogliendosi dall'abbraccio.
"Ciao Alya guarisci presto"
Non sapeva se erano tornate completamente migliori amiche. Ma credeva di aver comunque risolto, almeno parzialmente, la cosa. Ora doveva pensare ad Adrien. Da quando era entrata non si era nemmeno avvicinata al letto.
Si avvicinò lentamente e si sedette dove prima era seduta l'amica.
Dicevano che sentire qualcuno parlare faceva bene al malato.
Marinette non sapeva bene cosa dire. Così cominciò a canticchiare a bocca chiusa delle melodie dolci. Piano, a voce bassa. Nel mentre accarezzava i capelli biondi di Adrien. Erano morbidi e in disordine. Una lacrima attraversò il suo viso e bagnó il petto del ragazzo.

Ciò che non doveva accadere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora