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Era lì, tra le sue mani. Il kwami di Chat Noir. Anzi, il kwami di Adrien. Era esausto.
Marinette si era appena detransformata e Tikki stava cercando in tutti i modi di curare il piccolo tesserino nero. Marinette preparava un piccolo straccetto con dell'acqua calda da posare sulla fronte di Plagg. Sapeva che avrebbe aiutato.
Dopo un po' Plagg sembrava essersi ripreso, così Marinette ne approfittò per porli alcune domande.
"Tu quindi saresti il kwami del gatto nero no?"
"E tu sei Ladybug! Non avresti dovuto scoprire la vera identità di Adrien!"
"Lo so, lo so però...se non fossi rimasta lì ti avrebbero scoperto e non sarebbe stato un bene..."
"Ha ragione" intervenne Tikki. "Marinette ha fatto del suo meglio e tu dovresti solo ringraziarla. Senza di lei non saresti qui...e poi anche se avevamo deciso di evitare che scoprissero la verità... Ormai quel che è fatto è fatto. E poi è tanto meglio così. Te n'eri accorto anche tu no? A marinette è sempre piaciuto Adrien, che alla fine era Chat Noir. E Chat Noir ha sempre provato un debole per Ladybug che alla fine sarebbe Marinette... Siamo stati noi ad evitare che si rivelassero le loro identità anche se sapevamo che sarebbero stati bene insieme."
"Cosa?!?!" aveva sentito bene? "Ma..ma quindi voi due sapevate le nostre identità sin dal'inizio?"
"Mari...noi vi dobbiamo delle scuse..." dissero i due kwami all'unisono.
"È sempre stata questa la nostra regola: evitare che le identità dei nostri protettori venissero rivelate al pubblico."
"Ovviamente" continuò Plagg, "io sono contrario. Ma Tikki è sempre stata ferma e seria in queste questioni e non ho mai potuto farci niente. Seguire le regole non è proprio il mio forte. E poi i monologhi su Ladybug del ragazzo mi toglievamo l'appetito." concluse con uno sbuffo.
Marinette sentendo l'ultima frase arrossì...
"Comunque." aggiunse Tikki mandando un'occhiataccia al compagno. "Non era mai accaduta una cosa simile, che due supereroi scoprissero chi erano in abiti comuni... E quindi non eravamo pronti a sistemare poi la questione..."
"Va bene...non vi preoccupate..."
"Grazie" sorrise dolcemente Tikki.
Proprio in quel momento Plagg cominciò a tossire. Tikki accorse subito. La cortina sorrise...erano proprio carini e si vedeva lontano un miglio che Plagg cercava attenzioni.
"Io mi riposo un po'." annunciò.
Si buttò sul letto. I due kwami erano sulla terrazza e chiacchieravano tra loro. Sorrise. Ma il sorriso si trasformò in pianto. Si accorse che non aveva ancora pianto a dovere dal pomeriggio. Sentiva il bisogno di sfogarsi; tutte le preoccupazioni, tutti i problemi, tutto quello che era accaduto quel giorno le ricadde addosso come un masso pesantissimo.
Si addormentò con gli occhi arrossati e gonfi di lacrime. Il giorno dopo avrebbe fatto visita all'ospedale dove si trovava Adrien. E avrebbe anche cercato Alya. Doveva mettere fine a quella storia.

Ciò che non doveva accadere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora