Tornare a casa

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Mi è sempre piaciuto guardare il paesaggio scorrere dietro un vetro, meglio dire il finestrino di una macchina. Mi rilassa, gli alberi che scorrono veloci, il sole che ti insegue e le candide nuvole. L'unico problema è che oltre a rilassarti ti porta anche a galla certi pensieri che vorresti reprimere nei meandri della tua mente ma alla fine non c'è la fai, come ad esempio ciò che è successo ieri sera. Per non pensarci decido di passare questo viaggio a dormire nel sedile posteriore come da bambina osservata da mamma e papà.

Mi sveglio con la voce di mia madre che mi richiama, è ora di pranzo e siamo appena arrivati a casa. Mentre i miei scaricano le loro valigie io afferro le mie e mi dirigo in camera. Questa volta niente sosta dai Lynch o cose del genere ho bisogni di stare un po' da sola. Dopo diversi minuti persi a guardare il vuoto decido di disfare le mie valige, ci metto un po' e lo capisco solo quando mia madre mi chiama per il pranzo. Scendo al piano di sotto e mi siedo a tavola.

«Piccola stai bene?» mi domanda papà, adoro quando mi chiama così mi fa sentire coccolata lo ha sempre fatto e sarebbe strano sentirlo da qualcun'atro.
«Sono un po' stordita dal viaggio.» mentii, avevo dormito tutto il tempo come facevo ad essere stordita(!?).
«È normale. Dopo riposa un altro po'.»
«Puoi scommetterci.» rispondo come se non avessi dormito abbastanza.

Finito di pranzare vado in camera e faccio una lunga doccia dopodiché seguo il consiglio di mio padre. Mi sdraio sul letto metto un po' di musica a basso volume ma purtroppo non riesco ad addormentarmi così comincio a girovagare per internet e a leggere le centinaia di email che i miei amici di scuola mi hanno mandato durante questo mese di vacanza. Ne leggo una di un mio amico dove dice che stasera da una festa per il suo compleanno e mi ha invitata così gli rispondo, anche se un po' titubte, che sarei andata strano ma mi sento un po' a disagio poiché non li vedo da tanto.

Dopo aver perso altre due ore ad usare il portatile metto della musica più vivace e comincio a prepararmi. Vado in bagno e comincio ad arricciare i capelli con il ferro anche se naturalmente i miei sono già ricci, dopodiché mi trucco ma niente di esagerato una base leggera, eyeliner e un rossetto nude. Per l'abbigliamento scelgo un boyfriend jeans con strappi, come maglia invece un body nero senza maniche come scarpe invece Stan Smith.

Dopo essermi vestita preparo la borsa con tutto l'occorrente e una felpa in caso avessi freddo. Scendo le scale saluto i miei ma prima di aprire la porta ricevo una chiamata da Rydel.

«Hey Lu sei a casa?» mi chiede senza neanche darmi il tempo di avvicinare il telefono.
«Si, perché?» rispondo.
«Potresti passare un secondo da me mi serve un consiglio stasera esco con Ell.» dice in tono supplichevole
«Certo arrivo subito stavo giusto per uscire.» rispondo per poi staccare.

Esco di casa percorro quella piccola distanza che separa casa mia da quella dei Lynch e busso alla porta. Mi apre Rydel e già dal viso si può notare che è felicissima.
«Dai svelta entra.» mi dice prendendomi la mano e trascinandomi dentro.
Percorriamo il salotto per dirigerci al piano di sopra ma veniamo fermate da qualcuno. È Ross.

«Wow! Ehm dove andate così si fretta?» dice guardano ora me ora Rydel.
«Io esco con Ell. Luisa ha un impegno.» risponde lanciandomi uno sguardo malizioso.
«Che impegno?» chiede Ross indirizzando lo sguardo su di me.
«Una festa.» rispondo, ora la sua presenza non mi rende triste solo un po' di imbarazzo ma nulla di che. Non risponde ma mi incita a continuare con lo sguardo come se non avesse abbastanza informazioni.
«Di un mio amico....» rispondo.
«E questo tuo amico ha un nome?» mi chiese intensificando lo sguardo.
«Cavolo Ross sei peggio di una femmina. Ora se non ti dispiace tua sorella ha problemi seri.» gli dico per poi trascinare di sopra Rydel che rideva come una matta.

«Scommetto che ha preso tutto da te..»dissi sedendomi sul letto «Allora dov'è la tua indecisione? » proseguì.
«Allora non so se mettere il vestito bordeaux o quello a fiori» risponde.
«Mh quello a fiori nero corto... mooolto corto.» rispondo ammiccanti un sorriso malizioso.
Rydel ricambia lo sguardo per poi cambiarsi. Dopo che Rydel si è truccata e vestita gli stiro i capelli per aiutarla.
Finito il tutto scendiamo al piano di sotto mentre Rydel prende le chiavi della macchina mi fa ricordare di aver dimenticato le mie così passo a casa a prenderle.

Per aiutare Rydel ci ho messo tutto il pomeriggio così salgo in macchina e metto in moto. Prima di andare alla festa faccio una sosta in un negozio per comprare un regalino al mio compagno di classe che per informazione si chiama Luke.
Dopo svariati giri in negozio decido di prendergli un profumo della Dior dopodiché mi dirigo verso casa sua.

Guardando l'ingresso improvvisamente la voglia di entrare mi è passata di colpo ma prima che qualcuno mi veda lì ferma sulla porta decido di bussare. Ad aprirmi è proprio il festeggiato mi sorprende un po' vederlo cambiato, molto più carino del solito. Lo saluto facendogli gli auguri e lui mi invita ad entrare.

Non resto sorpresa nel vedere poche persone ma mi limito a seguire Luke in giardino dove ci sono alcuni compagni di classe. Passiamo molto tempo a parlare anche quando la casa comincia a popolarsi. Arrivati tutti gli ospiti un amico di Luke si occupa della musica mentre lui ed altri allestendo il buffet dando ufficialmente inizio alla festa. Tutta la sera non faccio altro che parlare con Luke nonostante le altre ragazze mi chiamino o i ragazzi chiamino lui, l'ho sempre travato molto simpatico ma niente di più.

La sera trascorre veloce e quando è arrivato il momento di andare via nessuno se lo fa ripetere due volte ma io, Jessy e Carl diamo una mano a Luke a ripulire almeno il salotto. Ci diamo da fare per almeno due ore così verso le 01:00 a.m possiamo tornare anche noi tre a casa con la coscienza pulita. Prendo la borsa ed esco nell'atrio insieme agli altri quando Luke mi ferma chiedendomi di fermarmi.

«Dimmi» gli dico tornando indietro.
«Ecco volevo ringraziarti sia per essere venuta che per avermi aiutato a ripulire casa» mi confessa Luke.
«Ma figurati non c'è nessun problema. Scusami ora devo tornare a casa si sta facendo tardi.» gli dico.
«Si scusa, allora ci si vede.» dice Luke e fa per salutarmi ma mi accorgo che la sua traiettoria non è la guancia. Mi scanso prima che lui possa baciarmi, balbettato qualcosa che neanche io capisco e vado via verso la macchina.

Torno a casa totalmente sconvolta, lascio la macchina sul viale esterno non avendo voglia di metterla in garage. Scendo dall'auto e risalgono il vialetto di casa ancora sconvolta da ciò che è successo prima. Metto la chiave nella serratura faccio per aprire la porta quando qualcuno mi mette una mano sulla spalla....

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ANGOLO AUTRICE

Sono tornataaaaa
Si lo so dovevo postare di più ma ho avuto dei problemi.
Anyway questo non è un capitolo "importante" ma solo di collegamento per altri capitoli più rilevanti.

Cambiamenti Improvvisi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora