Gli amanti del Liceo Piani (parte 3/4)

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L'ultimo giorno di scuola, dell'ultimo anno, Marco dava una festa a casa sua per festeggiare il suo compleanno. Ovviamente invitò tutta la classe, ed anche qualcuno in più, sperando così di avere il tempo di parlare a Lara. Lara stessa era felicissima di andarci, pensando bene di fare un discorso serio con Marco.  

Quella sera del 7 giugno, per caso, per destino o per sfortuna, i due si incontrarono, finalmente soli, davanti il piccolo negozietto di alimentari di Torre Annunziata. Lui cercava le patatine per la serata, lei latte e cereali per la mamma. Si fissarono intensamente con uno sguardo carico di passione e sentimento, e la felicità traspariva dai loro occhi al punto che nell'alimentari  esistevano solo loro. Si ritrovarono, alla fine, come anime perfette e pure in questo mondo carico di negatività e di ostilità. Marco pensò che lei fosse un angelo sceso in terra, tanto era bella con quel vestito bianco lungo che metteva in mostra le sue piccole curve. Non resistette oltre: sapeva che doveva farlo ora, o non ne avrebbe avuto più il coraggio. Si avvicinò, la prese per i fianchi, la sollevò da terra e finalmente la baciò, con passione, con ardore, senza usare parole, chiedendo il permesso e ottenendo l'assenso per quel gesto inconsueto e improvviso, solo negli occhi di lei, in cui infatti vi leggeva lo stesso volere presente nei suoi. Fu un bacio lungo, appassionato, delicato, rispettoso, sincero, felice, da film d'amore.

Ma fu anche l'unico bacio che riuscirono a darsi.

L'avevo detto all'inizio che il loro amore sarebbe stato perfetto così, senza dichiararlo e urlarlo al mondo intero. Ora che l'orrido mondo si era accorto di così tanta perfezione e purezza, non poteva permettere agli altri di goderne, né di trarne ispirazione o imitazione.
Mentre Lara e Marco erano intenti ad assaporarsi finalmente in quel bacio nell'unico negozietto aperto a quell'ora tarda in paese, un rapinatore di provincia ci entrò e urlò contro di loro per cinque minuti buoni di mettersi a terra e stare in silenzio, fermi e muti come pesci. I due giovani, come potrete ben capire, erano in silenzio tanto erano felici di essersi ritrovati, ma la stessa felicità che li rendeva muti, li aveva anche resi sordi al mondo intero, e quindi anche all'ignobile rapinatore, che li uccise senza pietà, colpendo con un colpo solo entrambi i cuori dei due giovani che dopo due anni si erano finalmente e disperatamente uniti. 

In quella sera del 7 giugno, i due giovani amanti furono trovati morti dalla polizia locale, insieme al proprietario dello sfortunato negozietto, morti per mano di un rapinatore senza volto, il quale li prese per quei miseri 300 euro incassati durante il giorno con la minore affluenza dell'anno.

A distanza di un anno esatto ho voluto raccontare al mondo la storia degli amanti del liceo Piani, per rendere nota la loro passione pura, e la loro sfortuna, di essersi amati in silenzio ed essere morti senza averlo potuto dichiarare, l'uno nel bacio dell'altra.

Maria

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