Le lettere scomparse della regina Carolina (parte 5/6)

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Il nostro Mattia fu preso da un attacco isterico di risolini e gridolini, al punto che rischiava di far svegliare i suoi genitori. Non pensava ci fosse qualcosa di vero in quella leggenda, se non il nome delle persone, che realmente molti secoli prima ebbero regnato nelle sue zone. Non prima di quella notte almeno. Decise di nascondere le prove dei misfatti della regina Carolina, in fondo al cassetto segreto sotto il suo materasso, dove teneva tutti gli oggetti per lui importanti, compreso un gruzzoletto nel caso le cose si fossero messe male.

Non riuscì a dormire per tutta la notte, il giovane diciannovenne sfortunato, a causa dell'ansia che attanagliava il suo petto. Questa storia delle lettere, iniziava in effetti ad essere alquanto sospetta, e se il parroco non si vedeva arrivare in fretta la più preziosa, poteva far compiere una tragedia. Decise allora di restituire la lettera a Don Tonino come prima cosa la mattina stessa.

Ma, come spesso accade alle brave persone, il fato, il destino o la sfortuna, arrivarono puntuali a metterci lo zampino: la storia delle lettere perdute era durata per troppo tempo, e il parroco aveva raccolto tutte le persone che avevano subìto la mancata consegna, al suo seguito, e con essi stava marciando verso la posta per pretendere spiegazioni. Tutto questo mentre il nostro giovanotto si avvicinava, puntuale, al punto di raccolta delle buste.

IN THAT NIGHTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora