0.3 | A Thousand Years

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«we all need
someone to stay»

Non c'è niente di meglio del vento di fine estate che ti sfiora la faccia mentre ti spettina i capelli con la sua mano fresca e pura..
Le ruote della moto scorrevano sull'asfalto grigio e rovinato, il cielo coperto dalle nuvole governava indisturbato sulle nostre teste. Cole era concentrato, le sue mani erano posizionate sul manubrio quasi sembravano lo stessero accarezzando.. guardai nello specchietto e vidi il suo sguardo che scrutava la strada...
Qualche minuto dopo mi accorsi che il nostro piccolo paesino era ormai sempre più piccolo alle nostre spalle.. "dove mi sta portando?" pensai. Quel che importava veramente, in quel momento, era che finalmente ero da sola con lui, almeno potevamo conoscerci meglio senza gli scleri di Jared.

"Non ho mai fatto un giro in moto" dissi gridando a causa del vento e del rumore del motore,
"C'è sempre una prima volta per tutto!" disse Cole guardandomi dallo specchietto, "A cosa alludi?" dissi con tono sarcastico:
"Niente di particolare, principessa, dipende da te capire a cosa alludo." disse ridendo, "Tieniti forte, devo accelerare!" continuò. Strinsi la mia presa sui suoi fianchi e subito dopo accelerò.
La strada era una curva dopo l'altra, man mano sentivo che la salita si faceva sempre più ripida, ma con lui mi sentivo stranamente al sicuro.

Arrivati finalmente a destinazione, realizzai che mi aveva portato sopra una collina appena fuori dal mio paesino; era pomeriggio inoltrato, il tempo passato sulla moto sembrava nettamente minore al tempo che effettivamente era passato.. "Sono le quattro, adesso sono usciti da scuola." dissi controllando il telefono.
Cole scese dalla moto e si mise sul ciglio della collina a braccia conserte a guardare il sole che illuminava il paese.
Mi avvicinai lentamente.. non volevo disturbarlo ...
"È tutto così piccolo da quassù, alcune volte vengo qui per stare da solo, è il mio posto nel mondo." disse con tono serio. Mi posizionai affianco a lui e lo guardai, rimase impassibile a guardare il panorama con il sole di fronte e il vento che gli muoveva i capelli scompigliandoglieli. "Qual è il tuo posto nel mondo, Sel?" mi chiese guardandomi negli occhi: "Non lo so, magari potrei scoprirlo presto, oppure mai." dissi guardandolo. "Mai dire mai." replicò. Non descrivere l'atmosfera di quel momento, è come se tutti i pensieri e tutti i problemi avessero fatto posto a Cole nella mia mente.

L'atmosfera, però, fu rovinata da una chiamata: era Jared.
"Scusa, devo rispondere.." dissi allontanandomi con il telefono in mano.

"Hey J, dimmi." dissi cercando di inventare una scusa prima della fatidica domanda:
"Dove sei? Abbiamo detto che avresti passato il pomeriggio da me e poi con chi ci vado alla festa?" disse arrabbiato.
"Che festa?" dissi cercando di sviare il discorso;
"Come che festa? Oggi è 6 settembre se non ricordi, nel paese c'è la festa di fine estate!"
"Cazzo è vero." dissi mettendomi la mano sulla testa e girandomi verso Cole. Lui mi guardò, non mi servivano frasi per capire cosa volesse dirmi, perciò continuai dicendo : " J senti, mia madre mi ha incastrato in un incontro del club del libro, poi vuole andare a fare compere,quindi tornerò a casa stanca." continuai.
Jared sbuffò, "Senti io credo che Vicky sarebbe felice di venire con te, prova a chiederglielo." dissi cercando di calmarlo.
"Va bene, ci vediamo domani a scuola allora." e chiuse il telefono. Pensai un secondo a Jared, era la prima volta che gli davo buca, ma questa volta c'era un buon motivo, perciò decisi di mettere il cellulare in silenzioso in modo da non essere più disturbata.

Il sole stava tramontando e il pomeriggio stava diventando sera, perciò decidemmo di sederci e godere della splendida vista che avevo di fronte:
"Allora Cole, raccontami un po' di te." appena pronunciai quella frase il suo sguardo diventò serio.
"Non mi piace parlare di me, non sono quello che il giorno è solare e amichevole, sono un lupo solitario, la mia moto è la mia famiglia, niente di interessante. Vuoi sapere altro?" disse un po' innervosito.
"Sì" risposi in modo deciso. " Perchè hai scelto me, cioè, con tutte le ragazze della scuola proprio io, perchè?" dissi. "Mettiamola così, non ti ho scelto io, tu stessa mi continuavi a fissare, io ti ho solo facilitato le cose." rispose.

"Che gentile!" dissi sarcasticamente.
"Te l'ho detto, non aspettarti romanticismo e bugie, io sono così." rispose. "Aspetta, ho un' idea, non sei potuta andare alla festa per colpa mia, perciò porteremo la festa qui, che ne pensi?" disse alzandosi in piedi.
"Penso che è un'idea fantastica Cole" dissi ridacchiando.
Senza perdere tempo prese il suo telefono e mise della musica: "È in riproduzione casuale, quindi accontentati di quel che esce".

Ballammo e ridemmo tutta la serata, non ci accorgemmo del tempo che passava e del sole che lentamente tornava dietro le montagne per cedere il posto nel cielo alla luna.
Anche il paese decise di illuminarsi e di unirsi a noi. Stanchi morti decidemmo di tornare a sederci sul bordo della collina, la luna era piena, bianca, irradiava una luce che illuminava quasi ogni cosa, il paese sotto di noi sembrava come una piccola lucciola posata per terra, l'atmosfera era  quasi magica quella sera, ma all'improvviso, a contribuire all'incantesimo si mise anche la musica, infatti "casualmente" iniziò la canzone " A thousand years" di Christina Perri..

***Note d'autore: per rendere più reale il momento riproduci la canzone

"Non sei un romanticone, eh?" dissi sorridendo.
"Andiamo, erano tutti fissati con quella canzone quando uscì il penultimo film di Twilight ti pare?" disse cercando di giustificarsi.
"Ho un'idea mi concedi l'ultimo ballo di questa sera?" continuò.

Non persi tempo, ci alzammo entrambi, misi le mie mani dietro il suo collo e lui le sue sui miei fianchi e ballammo lentamente sotto il chiaro di luna.
All'improvviso, mentre ci guardavamo fissi negli occhi, dal villaggio i primi fuochi d'artificio iniziarono ad illuminare il cielo con i loro mille colori. Non avevo idea di cosa stesse succedendo nel mio corpo, i miei occhi si abbracciavano con i suoi, le mie mani cercavano di star ferme e non tremare più, ma Cole era tranquillo, la sua sicurezza mi attirava tantissimo, che fosse lui il mio posto nel mondo?

"Hey ho un'idea, però prometti che fai tutto quello che dico?" continuò.
"Mi fido di te." dissi continuando a guardarlo negli occhi.
"Chiudi gli occhi e rilassati, il resto verrà da se." disse sottovoce.
Ascoltai, sapevo già cosa voleva fare, ma feci finta di niente.

Chiusi gli occhi e mi affidai completamente a lui. All'improvviso sentii le sue labbra umide poggiarsi delicatamente sulle mie. Non opposi resistenza, aprii le labbra e lasciai la sua lingua cercare la mia e una volta trovata si lasciò travolgere da un lento bacio sotto il chiaro di luna. Il momento divenne ancora più perfetto quando lasciò i miei fianchi per accarezzare delicatamente i miei capelli.

Non durò tanto, ma per me il tempo sembrava essersi fermato e - una volta tornati a guardarci non proferii parola..
Ma presto l'amore avrebbe lasciato spazio a qualcosa di cui avrei fatto a meno.. 

***Spazio Autore
Eccoci qua! Non vedevo l'ora di scrivere questa parte, anche perchè è la prima scena del genere che scrivo (?) Come sempre ci vediamo settimana prossima per altri capitoli. Se vedete qualche errore vi prego di segnalarmeli. xoxo

Bad HabitsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora