1.3| Spirit Week

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I tuoni rompevano il silenzio che regnava in quella palestra buia.
Tre individui si ergevano di fronte a me, immobili, come statue di sale.

«Fallo... Fallo!» disse una voce sussurrando nella mia testa.«Punta la pistola, prendi una decisione.» Il mio cuore batteva forte, le gocce di sudore bagnavano il mio viso, il mio braccio tremava, come volesse prendere il controllo del mio corpo.
Un altro lampo illuminò la palestra, rivelando con la sua luce, i tre individui per pochi secondi.

***

«Haiton, sei connessa?», disse il professor Knowles, impugnando il suo gesso:
«Il banco è scomodo per dormire, stai attenta alla lezione, per favore.»
Sollevai la testa calda dalle braccia conserte poggiate sul banco e annuii.
«Scusi signor Knowles.», dissi cercando di trattenere uno sbadiglio.
Lui si girò, tornando a scrivere sulla lavagna che implorava quasi pietà.

Mi guardai attorno (ancora stordita dal brusco "risveglio"), i miei compagni di classe erano tutti impegnati a prendere appunti sui loro blocchetti, tranne Angelique.

Lei continuava a guardarmi con il suo sguardo da segugio, così serio, così...

«Haiton, insomma!» urlò il professor Knowles sbattendo una delle sue mani sulla superficie della cattedra, «Queste cose vi serviranno per il test della prossima settimana, se i tuoi voti non miglioreranno, sarai costretta a ripetere l'anno.», continuò interrompendo i miei pensieri.

Purtroppo, però, aveva ragione. Cole e Angelique erano stati il mio unico pensiero, nell'ultimo mese ho saltato svariate lezioni pur di passare più tempo con lui e le poche volte che restavo a scuola, Angelique era sempre pronta a far pesare la sua presenza più del solito.

Quando il professore finalmente posò il gessetto bianco, ormai consumato, dall'altoparlante situato poco sopra la porta si sentì la voce del preside:

«Cari ragazzi, come ogni anno, il mese di novembre sarà quello dedicato alle Spirit Weeks. I ragazzi del terzo anno, dovranno – insieme ai maturandi – organizzare l'evento che si terrà questo venerdì nella nostra palestra...»

Dalla classe si levò un lamento generale: a nessuno piaceva la Spirit Week, perché oltre a costringere ogni studente a restare a scuola oltre l'orario normale, era la scusa per quelli dell'ultimo anno di sentirsi più importanti del solito.

Io sospirai, non avrei avuto molto tempo da passare con Cole, ma piuttosto, ne avrei dovuto passare molto di più intorno ad Angelique e alle sue sorelle.

––––––––––––

La giornata di scuola era giunta al termine.
Il più in fretta possibile, cercavo di farmi strada tra coloro che riordinavano i loro armadietti.
Prima di raggiungere l'uscita, però, sento la voce di Angelique che mi chiamava:

« Haiton!», continuava a ripetere con tono insistente.

Cercai di non fermarmi, ma lei fu più veloce di me e riuscì a bloccarmi, nonostante portasse delle scarpe con dei tacchi altissimi.

«Mi ignori adesso?» disse con la sua voce stridula e inconfondibile.

«Può darsi.» risposi con tono freddo e pacato.

« Suvvia, Selena, siamo ragazze, non possiamo sempre andarci contro, giusto?» continuò con tono sarcastico.

«Certamente saprai che Joseph vuole incontrare Cole, solo una piccola riunione di famiglia, e quale occasione migliore della Spirit Week.» continuò.

«Angelique, apprezzo il fatto che il tuo rapporto con Joseph, sia fatto di pseudo-scopate tra un omicidio e l'altro, ma non permetterò mai e poi mai, che Cole incontri il tuo ragazzo, ti ricordo che l'ha quasi ucciso.» risposi.

Angelique scoppiò a ridere, ma divenne seria un istante dopo.
Con fare minaccioso, si avvicinò sempre di più al mio volto , quasi da permettermi di sentire il suo profumo costoso.

«Ascoltami bene, Selena.» disse introducendo quella che sembrava una vera e propria minaccia.

«Quello che facciamo, non ti interessa. Quello che veramente dovresti tenere in considerazione, è il fatto che se Cole non incontra Joseph entro la fine della Spirit Week, quest'ultimo vi ucciderà tutti.»

La guardai dritta nei suoi occhi vispi, cercando convincere me stessa che era solo una minaccia.

Finalmente, dopo un paio di minuti, che erano sembrati secoli, se ne andò.

Il suo andamento sicuro era inconfondibile, nonostante ci fossero tantissimi ragazzi in quel corridoio...

Aggiustai i miei libri nell'attesa che la folla del corridoio si smaltisse un po', però il pensiero di Angelique continuava ad ossessionarmi.
«Cosa avrebbe fatto pur di nuocere Cole?» continuai a ripetere sotto voce.

Chiusi l'armadietto delicatamente, feci scattare il lucchetto e mi incamminai lungo il corridoio...

––––––––––––

Camminando verso casa avevo la sensazione di essere seguita, con le braccia conserte strette al mio petto, passo dopo passo, con il vento che mi scompigliava i capelli, sentii il rombo di una moto attraversare l'isolato..
Velocemente, quasi come un fulmine in una tempesta, passarono Joseph e Angelique, con la loro aria minacciosa.
Prima di girare l'angolo, Joseph, mi fissò accennando un sorriso, con i suoi occhi gelidi, che facevano tremare anche il ghiaccio.


𝕤𝕡𝕒𝕫𝕚𝕠 𝕒𝕦𝕥𝕠𝕣𝕖

Un come-back abbastanza fiacco, ma sono di nuovo in pista.
Chiedo scusa se vi ho fatto aspettare quasi tre mesi, ma come si era capito, avevo intenzione di abbandonare questa storia, anche perché non mi convince per niente.

Mancano pochissimi capitoli prima della fine di questo libro , perciò mi sembrava il caso di ricominciare a scriverlo, perché anche la storia meno interessante merita un finale.
Purtroppo non mi sento di darvi un appuntamento fisso con i prossimi aggiornamenti, ma vi assicuro che non si faranno attendere.

All the love xx

Bad HabitsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora