1.2.3 | Seventeen

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"Allora, Walter, io aspetto." dissi incrociando le braccia.
Lui mi guardò ed accennò un una risata abbassando la testa:
"Cosa vuoi sapere, Sel? Non mi hai ancora chiesto nulla." disse grattandosi la nuca.
"Le Walker. Cosa hanno a che fare con questa storia.." dissi .

Alle mie parole il suo sguardo si incupì e inizio ad esitare leggermente; si sedette sul materasso presente nella stanza e incrociò le gambe appoggiando i polsi:
"Lo vuoi sapere davvero?" disse con tono freddo.
"Si - e anche subito." risposi portandomi alla sua altezza " Se sai qualcosa che potrebbe aiutarci - o aiutare solo Cole - dillo, di noi ti puoi fidare! Ti ricordi?" continuai mettendogli la mano sul ginocchio.

Lui sospirò:
" E va bene, parlerò." disse mentre giocava con le dita " però Cole non ne deve sapere niente, almeno per ora." continuò alzando lo sguardo.
"Si, certo! Ora però sputa il rospo." continuai poggiandomi a terra.

"Le Walker - o almeno la più grande - credo si chiami Angelique o qualcosa del genere, hanno un rapporto abbastanza stretto con mio padre e mio fratello Joseph."
"Cosa intendi? Non nascondermi nulla." risposi.
"Angelique, beh ... ecco.." disse iniziando ad esitare "però promettimi che non scleri e che fai finta di nulla" disse ridacchiando preoccupato.

"Ho detto di si, ora dimmelo!" risposi infastidita.

"Quella ragazza, Angelique, è la fidanzata di mio fratello Joseph." disse tutto d'un fiato.
"Si sono conosciuti quest estate prima che iniziasse la scuola, mio fratello come al solito le ha raccontato di Cole e della sua fuga."

"E lei?" risposi incredula.

"Beh, lei ha fatto il resto." disse " La sera della festa, quando tutti erano in piazza ne ha approfittato per inscenare una rapina a casa sua." continuò " Mio fratello (Joseph) aveva appena saputo del ritorno di Cole in città e ha deciso di creare una mini gang tra lui e Angelique." disse con tono serio.

" Continuo a non capire, perchè tutto questo odio verso Cole? Dopotutto Angelique non c'entra nulla con la famiglia." risposi esterrefatta.

"No, ti sbagli." replicò Walter "I Walker sono una delle famiglie più influenti qui, mio fratello si vuole pulire il nome, ecco perchè quest'accordo." continuò alzandosi e appoggiandosi con la testa al muro " Fidati, mio fratello arriverà a Cole - e se ci riuscirà - vivo o morto lo porterà alla polizia."

"Ma non hanno prove!" dissi infuriata.

"Ti sbagli, di nuovo." disse con tono freddo " Il primo giorno di scuola Joseph era nel parcheggio insieme ad Angelique: il piano era semplice : seguire Cole e fregargli qualcosa di personale dal suo armadietto."continuò "Poteva essere qualsiasi cosa: le chiavi della moto, un documento; ma Joseph gli prese qualcosa a cui non avrebbe fatto caso."

"E cosa?" risposi cercando di calmarmi

"È questo il problema, qualunque cosa fosse, ha aiutato lo sceriffo a risalire a lui." disse Walter incrociando le braccia.

"Walter, tu lo sai di cosa si tratta, vero?" domandai.

Lui non rispose, mi guardò, sbatté le palpebre e girò il capo verso il muro di fronte.

"Ogni cosa a suo tempo, Selena." disse improvvisamente.

In quel momento il suo cellulare segnalò con una di quelle suonerie fastidiose l'arrivo di un messaggio. Walter lo tirò fuori dalla tasca del jeans, sorrise lievemente e lo rimise al suo posto:

"Vieni, andiamo da Cole, è già pomeriggio e non voglio farti passare il compleanno chiusa in questo stanzino di un autolavaggio.

Con una spinta verso il lato destro del muro riaprii il portone metallico.

"Prima le signore, forza!" disse facendomi cenno di uscire.

Raggiunta la moto di Cole, la mise in moto e raggiungemmo l'ospedale.

"Non vedo l'ora di non dover percorrere questi corridoi." disse Walter prima di raggiungere la famosa stanza numero 67.

"A chi lo dici." risposi sospirando.

Arrivammo dietro la porta e Walter bussò:

"Perchè bussi?" non c'è nessuno dentro.
Lui mi sorrise e disse:
"Beh, ecco.. ho dimenticato di dirti un dettaglio." disse con un sorriso stampato in volto

"Avanti!"disse Vicky da dentro la stanza.

Walter aprì la porta e mi ritrovai davanti Jared e Vicky agghindati con capellini a forma di cono e un pacchetto incartato in mano.

"Buon Compleanno, Sel" dissero.
"Ma non dovevate andare dalle Walker?" domandai confusa " E soprattutto perchè avete richiuso la tenda di Cole?"

"Una cosa alla volta!" disse Jared "Ti pare che noi andassimo dalle Walker? No, grazie. Essere circondato da quelle tre finte rosse per tutta la sera non mi sembrava il caso." continuò prendendomi la mano.

"Metti questa sugli occhi e non fare domande." disse.
Sospirai e mi misi la fascia che mi diedero:
"Avevo detto niente festeggiamenti." dissi scocciata "Non voglio festeggiare senza Cole."

"Si certo, molto commovente" disse J mentre mi accompagnava da qualche parte nella stanza "Stai qui e non ti muovere" continuò.

Dopo un paio di secondi sentii Vicky sussurrare qualcosa, ma erano parole quasi incomprensibili, quindi mi stetti zitta.

"Seriamente, se non mi dite cosa succede butto un urlo che faccio svegliare Cole." risposi innervosita.


Jared mi slegò la fascia dagli occhi:

"Non credo ci sia bisogno di urlare." disse Cole in piedi davanti a me.

Il suo corpo era retto da delle stampelle, le fasce c'erano ancora ma almeno era sveglio.
"Buon compleanno Sel." disse guardandomi negli occhi.

"G-Grazie." dissi inebetita " Quando è successo?" dissi guardando Walter.

"Due giorni fa, ho dovuto minacciare Jared di non dirti niente, diciamo che è stato il nostro regalo di compleanno, o almeno, quello di Cole."

***SPAZIO AUTORE
Welcome back, Cole!

Bad HabitsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora