L'aiuto di Miki

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29. L'aiuto di Miki 

Okura arrivò all'hotel di Feilong alle otto in punto.

Fox era appena dietro di lui.

-Sir, I don't think that it's a good idea (Non credo sia una buona idea).- commentò Brain.

-Let me do (Lasciami fare).- rispose Miki, mentre gli uomini di Feilong gli si avvicinavano per perquisirlo.

-Fermi. Non occorre.- disse Feilong, in cantonese, entrando nella saletta in cui erano stati scortati. I suoi uomini si ritrassero.

-Buona giorno, Miki-san. Grazie ancora per essere venuto.- disse Feilong.

-Ho dovuto riprogrammare la mia intera settimana per lei, Feiron. Spero vivamente che questa sua necessità sia fondata. Inoltre, non le posso garantire di riuscire nell'intento da lei sperato.- rispose Miki.

-Capisco, ma tentar non nuoce.-

-A nuociuto al mio piano mensile.- ricordò Miki.

Feilong chinò lievemente il capo, come per ancora ringraziarlo:

-E per ciò le sono grato, Miki-san. Prego, si accomodi.- disse, aprendo appena un braccio in direzione di un tavolo, con sopra tre PC e alcune cartelle piene di documenti.

-Grazie. Spero non le dispiaccia se il signor Fox rimarrà con me.- disse Miki.

-No, assolutamente. Spero però che non sia perchè si sente messo in pericolo.- rispose Feilong.

-Affatto.- rispose a sua volta Miki, sedendosi.

-Fox è esperto di computer e psicologia umana.- aggiunse.

Feilong si sedette a sua volta, guardando appena l'inglese:
-Mh. Parla giapponese?- domandò.

-Anche cantonese, se le è più comodo.- rispose Miki. Era seduto a capo del tavolo, dove Feilong gli aveva indicato, mentre il cinese era accomodato alla sua sinistra. Brain era rimasto in piedi, per ora.

-Onorato di fare la sua conoscenza, Feiron.- disse Fox al cinese, in perfetto cantonese. Chinò appena il capo.

-Grazie. L'onore è ricambiato.- rispose Feilong, anche lui in cantonese.

Miki valutò l'attrezzatura che aveva davanti: erano computer di ultima generazine, impostati in lingua cantonese, con tastiera incorporata.

-Permette?- domandò.

-Prego, faccia pure.- rispose Feilong.

Miki, con abili dita e senza esitare davanti agli ideogrammi cantonesi, iniziò a schiacciare bottoni su bottoni, come un vero dattilografo.

-Suppongo siano i dati in codice dei vostri uomini.- commentò Miki.

-Sì, esattamente. Ci sono anche i dati inerenti a tutta questa faccenda.-

-Questo è il nome dell'esponente delle Tong?- Miki, schiacciando velocemente un paio di bottoni, fece apparire una schermata dove v'era la fotografia di un cinese alto e robusto.

-Sì, esattamente.-

-Avete provato a risalire alla sua origine dal nome?- chiese Miki.

-Sì, ma l'area risultata è molto vasta. Lei saprebbe come restringerla?-

-Sì. Posso fare un controllo incrociato tra le Tong e l'area d'appartenenza.- rispose Miki.

-Eccellente. Quanto le ci vorrà?-

-Dipende. Farò lo stesso con le tre spie che avete rintracciato. Dove sono, adesso?-

Feilong lo guardò:
-Perchè questa domanda?- domandò.

Una persona dannatamente carismaticaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora