Contro ogni ragionevole dubbio

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46. Contro ogni ragionevole dubbio

In macchina, Akihito ed Asami parlarono più che altro su cosa adesso sarebbe capitato:

-Le tue fotografie non potranno essere viste da nessuno, Takaba.- disse Asami, guidando.

-Lo so...- sospirò arreso Akihito.

-Mi spiace che tu abbia dovuto rinunciare al tuo scoop, di nuovo.-

-Anche a me, ma l'ho fatto per mio fratello.-

-Per me lo avresti fatto?-

Akihito, sorpreso, alzò lo sguardo su di lui, ma gli occhi di Asami erano fissi sulla strada:

-Ecco... sì, lo avrei fatto per te.- rispose infine. Non era dubbioso della risposta, ma la domanda lo aveva spaesato non poco. Asami, ultimamente, era molto strano: colpa di Miki.

-Ora ti riporto a casa.- disse Asami, svoltando verso l'appartamento.

-E tu?-

-Ti raggiungo più tardi.- rispose l'uomo, accostando davanti all'edificio.

-Va... va bene. Pensi di arrivare tardi, questa sera?- chiese il ragazzo, aprendo appena la portiera.

-Non so ancora. Forse.- rispose Asami.

-Okay...- Akihito uscì dall'auto e fece il giro, andando verso l'edificio moderno.

-Takaba.- lo richiamò poi Asami.

-Mh?- il ragazzo si voltò, vedendolo con il gomito poggiato sulla scanalatura del finestrino completamente abbassato, l'altra mano sul volante.

Asami gli fece segno di avvicinarsi, usando l'indice.

Akihito, confuso e curioso, s'avvicinò e appoggiò le mani sul finestrino abbassato:
-Cosa c'è?- domandò.

Asami gli prese il mento con due dita e lo tirò lievemente verso di sè, senza fare forza perchè non sentì resistenze da parte del giovane, e gli baciò le labbra.

Akihito si sorprese: ehm... cosa s'erano detti lui e Miki mentre era fuori con Tao?!

-Aspettami sveglio.- disse Asami, poi lo lasciò e ripartì.

Akihito, confuso, ubbidì, tornandosene a casa e aspettandolo sveglio, appisolandosi solo un po' verso le cinque, ma risvegliandosi per le otto e, quindi, quando Asami rientrò, ossia verso l'una del mattino, era ancora sveglio. Stanco, ma sveglio.

Il ragazzo, disteso sul letto di Asami a leggere qualche contratto con qualche concorso fotografico, sentì la porta aprirsi e il rumore di chiavi gettate in un cestino.

-Asami?- disse.

-Sono io.- rispose l'uomo.

Akihito si alzò, lasciando i fogli sul comodino:

-Com'è andata? E' molto tardi.- disse, affacciandosi all'entrata.

-Lo so. Tutto si sistemerà.-

-Feng e Isao collaborano?- domandò Akihito, quasi sorpreso.

Asami si mise difronte a lui, con l'intento di entrare in camera:

-Non esattamente. Ci hanno fornito alcune informazioni periferiche per garantirsi la vita.-

-Ohw... Quindi?- Akihito si fece da parte, lasciandolo passare.

Asami si levò la cravatta, lasciandola sul letto disfatto:

-Dovremo trovare un secondo modo per incastrare l'esponente delle Tong affinchè la reputazione di Feilong torni stabile e la sua figura di leader indiscussa.- rispose.

Una persona dannatamente carismaticaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora