KOKO KARA ✧ bangtan

一5

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koko si risvegliò seduta alla scrivania, la sua testa era poggiata su di essa e di fianco a lei si trovava quello strano libro.
si alzò, non poteva credere a quello che aveva appena vissuto, ma sapeva una cosa: voleva riviverlo.
la boccetta d'acqua era tornata insieme a lei, rimase ad osservarla per un po', poi decise di sistemarla sul ripiano vicino al letto.

aveva di nuovo tra le mani quel libro, ma qualcosa cambiò, si aggiunsero altre frasi, altre parole e il primo capitolo terminò.
mettendosi a leggere la ragazza capì che era stato riportato per filo e per segno ogni cosa che aveva fatto e scoperto in quel luogo, ma come era possibile? chi lo aveva scritto?
per giunta alla fine del primo capitolo, c'era una frase che colpì molto koko, era scritta a parte e in grassetto

❝ You're just like a butterfly from afar, I steal glances, if we touch hands, will I lose you?
you shine in this pitch darkness that is the butterfly effect, your light touches, I forget the reality at once ❞

ripensò ad hoseok, ricollegò quella frase a lui, a ciò che le aveva mostrato e pensò che le farfalle fossero le stesse che si insediarono nel suo stomaco quando lui la sfiorò.

il libro però non era cambiato solo inquello.
koko non aveva più con sé il taccuino che le aveva dato hoseok, probabilmente non era riuscita a portarlo nel mondo reale, ma sfogliando una seconda volta quel libro si rese conto che le cose che erano riportate in quel piccolo quaderno riguardo ai colori si trovavano in una delle prime pagine del libro, pagine che prima erano bianche, ma in realtà aspettavano solo che koko le riempisse.

girò la pagina, lì era già pronto il capitolo due, la cosa più strana però era che in mezzo alle due pagine c'era un fiore.
Senza nemmeno pensarci, come per istinto prese in mano quel fiore e chiudendo gli occhi lo annusò.

capitolo due:
一 god and demons 一

uno
due
tre

eccola, koko era di nuovo entrata in quel magico e misterioso mondo, non sapeva come, ma ci era riuscita.
questa volta indossava una vestaglia bianca con qualche sfumatura di azzurro, ma aveva qualcosa in più: una corona di fiori.
non appena se ne accorse le tornò alla mente il fiore di prima, forse era collegato?
si ritrovò nell'esatto posto in cui scomparì l'attimo prima, ma hoseok non era più lì.

fece qualche passo quando ad un tratto vide qualcuno sdraiato sul prato che sembrava dormire, così si avvicinò lentamente e capì solo allora che si trattava di jimin.
jimin era davvero bellissimo, aveva dei tratti eleganti e perfetti, quasi come un angelo.

" ti piace così tanto guardarmi? "
Disse ad un tratto facendo sussultare la ragazza

" oh.. j-jimin, pensavo stessi dormendo.. "

jimin si alzò e la guardò negli occhi, i suoi capelli grigi mettevano in risalto i suoi occhi di un colore talmente anomalo che sembravano finti.

" ci hai messo poco a tornare "

in effetti la ragazza riuscì a tornare subito dopo essersi svegliata

" solo mh, due ore "

due ore? quindi koko aveva impiegato tutto quel tempo dormendo?

" ah.. si.. sono tornata subito "

" e perché? " - jimin cominciò ad avvicinarsi sempre di più, koko indietreggiava ad ogni suo passo, fino a ritrovarsi con la schiena contro ad un albero - " ti siamo mancati? "

koko e jimin si stavano guardando negli occhi, lei era incantata da lui, dalla sua bellezza e di sicuro quella vicinanza non aiutava.
jimin spostò lo sguardo sulle sue labbra, le guardò per qualche secondo, come se ne fosse affascinato.
appena koko se ne accorse i suoi battiti cominciarono ad accelerare e d'istinto chiuse gli occhi.
improvvisamente jimin fece una piccola risata e si allontanò, lasciando di nuovo libera la ragazza.

" koko " - disse ad un tratto jimin - " mostrami la tua corona di fiori "

senza esitazione gli diede quello strano accessorio e il ragazzo cominciò a guardarlo

questa corona era molto strana, era formata da sette fiori diversi, insoliti per degli accessori quali le coroncine

" rosa, amaryllis, zinnia, garofano rosso, glicine, fresia e " - stava guardando quali fiori fossero presenti, ma l'ultimo fiore che notò era di sicuro quello che catturò la sua totale attenzione - " narciso "

strappò il narciso da quella corona e con molta rabbia lo buttò a terra
" non é vero, non è vero, non è vero " continuava a ripetere jimin creando una sorta di timore in koko.
jimin sembrava un'altra persona, non più il ragazzo sicuro di prima, ma dava l'impressione di essere spaventato da qualcosa, per precisare, da quel narciso.

" ora basta jimin, la stai spaventando "
koko si girò e vide jungkook avvicinarsi a loro

" lo so benissimo, non dirmi quello che devo fare, non dirmelo. "

jimin sembrava aver perso il controllo, il compagno sapeva che era meglio lasciarlo solo in momenti del genere, quindi prese koko per il polso e si avviò, ma in meno di un secondo si ritrovò nuovamente jimin davanti agli occhi

" non ti ho dato il permesso di portarla via " disse jimin prendendolo per il colletto con un'espressione a dir poco furiosa

" jimin! lei non sta capendo nulla, sai benissimo qual è il nostro compito, e tu la stai solo mettendo in confusione "

jimin indietreggiò e guardò koko negli occhi, fu in quel momento che la ragazza sentì qualcosa di molto forte

" ci vediamo piccola koko "

jimin sparì, ma la cosa strana era che non aveva aperto bocca, era tutto successo nella mente di koko, quella frase le aveva trapassato la mente, ma come era possibile? era forse uno dei poteri di jimin?

jungkook la portò poco più lontano da lì e la fece sedere sotto ad un albero per spiegarle cosa era successo

" vedi, in quella corona di fiori ci sono sette fiori, ognuno rappresenta uno di noi e racconta il nostro destino, il narciso é il fiore di jimin, che é l'unico tra noi ad essere onnisciente, in pratica conosce qualsiasi cosa "

" e cosa c'è di male? non è una cosa bella? " chiese innocentemente koko

" sapere tutto lo porta ad essere egoista, infatti il narciso significa proprio egoismo, e molto spesso gli fa prendere decisioni sbagliate e che, secondo la leggenda, comporteranno prima o poi la sua fine "

koko si ricordò di hoseok, nonostante facesse provare amore agli altri disse ' non è così bello come sembra '
forse aveva anche lui un brutto destino? forse questi poteri erano una maledizione?