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koko vagava dentro a quella villa ormai da più di cinque minuti, l'anello che aveva indosso continuava a darle piccole scosse infastidendola

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koko vagava dentro a quella villa ormai da più di cinque minuti, l'anello che aveva indosso continuava a darle piccole scosse infastidendola.
quando lei cercava di toglierselo però, questo sembrava stringersi ancora di più, provocandole dolore acuto.
koko non sapeva cosa fare, non sapeva cosa significasse quello strano gioiello per lei, ma di sicuro non era stato messo a caso.
ad un tratto vide l'anello illuminarsi e subito dopo anche alcune parti del pavimento si illuminarono, per precisare si illuminò un sentiero davanti a lei che senza esitare seguì subito.
koko vedeva quell'avventura come un puzzle, se per comporre i pezzi doveva fidarsi ciecamente di qualcosa di nuovo allora lo avrebbe fatto.

lentamente seguì quel tratto di strada guardando attentamente a dove stava mettendo i piedi, come si dice ' fidarsi é bene, non fidarsi é meglio '

" piccola koko, vieni qui "

quel richiamo, quella voce, koko entrò nella stanza a sinistra, in cui si trovavano un divano, un tavolino e soprattutto jimin.

" l'ultima volta ci siamo lasciati in modo mhh come dire sgradevole " - disse sorridendo di lato " ma stai tranquilla piccola " - jimin si alzò dal divanetto e in meno di un secondo si materializzò faccia a faccia con koko - " ora nessuno ci disturberá "

koko indietreggiò, ma la porta ad un passo da lei si chiuse improvvisamente, non lasciandole via di scampo

" c-cosa vuoi fare? " 

" non mi piace quando si prendono ciò che è mio " disse bloccando koko mettendo le sue braccia contro la porta

" e non mi piace condividere le mie cose " continuò spostando lo sguardo verso le labbra della ragazza

" e non mi piace quando mi interrompono mentre sono con le mie vittime " questa volta jimin sussurrò avvicinandosi lentamente al viso di koko

lei cercò di liberarsi, ma in risposta jimin la afferrò per i polsi sbattendola al muro

" ho capito che devo far vedere a tutti che sei mia "

disse lui prima di posare le sue labbra sul candido collo di koko, lasciandola perplessa.
koko avrebbe voluto chiedergli che stava facendo, ma dalla sua bocca non usciva alcun tipo di suono, il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi, tanto meno la sua mente.

sentì più pressione sul suo collo, sentiva dei baci profondi, sentiva la lingua che toccava e ritoccava il punto baciato da quel dio.
jimin non sembrava intenzionato a lasciarla, non prima di aver finito la sua opera.

mille scosse passarono per il corpo della piccola ragazza, non solo scosse di piacere, ma anche di altro tipo, c'erano momenti in cui lei sentiva del potere scorrere nelle sue vene e altri momenti in cui si sentiva più debole di un girasole in pieno inverno, non capiva, non poteva immaginare cosa stesse succedendo.

jimin dopo qualche minuto si staccò, leccandosi le labbra e ghignando.
koko lo guardò appena e abbassò lo sguardo a terra, arrossendo come mai prima.
la ragazza si sentiva più o meno normale, così, vedendo che in quella stanza si trovava uno specchio decise di avvicinarsi per andare a vedere se qualcosa in lei si fosse mutato.

non era mutato niente, ma era stato inscritto qualcosa, infatti nel collo della ragazza c'era disegnato qualcosa.

" quel narciso che è ora tatuato sul tuo collo farà finalmente capire agli altri che sei mia "

koko indietreggiò
" i-io non sono tua "

" non sei tu a decidere a chi appartieni "
disse serio jimin per poi dirigersi al divanetto in cui stava prima

sul tavolino davanti a lui c'erano diversi strani oggetti tra cui una sfera di vetro con della neve finta dentro, una boccetta di profumo e una piantina di cactus.
fu proprio su quest'ultima che si soffermò jimin, il suo sguardo era infatti dedicato unicamente a quella piantina, sembrava come ipnotizzato da essa, ma perché? che aveva di tanto speciale?

" sai? trovo che il cactus sia la pianta più bella che esista nel vostro mondo "
disse lui senza distogliere lo sguardo dalla pianta

" cosa? " chiese confusa koko, dove voleva andare a parare sta volta

" può essere usata come pianta curativa, eppure alcuni di loro provocano allucinazioni e sono tutto tranne che curative, una volta ho ucciso un dio che si vantava troppo solo con questo "

la ragazza non poteva credere a ciò che aveva sentito, perché jimin le stava dicendo delle cose del genere?

ad un tratto jimin cominciò ad avvicinare il suo dito verso una delle tante spine del cactus

" cosa fai? così ti- "

il corpo della ragazza si paralizzò, così come tutto il resto, tutto tranne jimin che punse con quella spina, poi si alzò e andò vicino a lei, mostrandole la ferita

" ora voglio stare solo "

posò il dito sanguinante sulle labbra di koko, che non riusciva a capire cosa stesse succedendo, ma non appena il sangue di quel demone la toccò la sua vista cambiò totalmente, pensava di stare impazzendo, vedeva solo sfere di luce venirle in contro spaventandola, ma non durò a lungo, non ci volle molto prima del suo risveglio.

KOKO KARA ✧  bangtanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora