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koko, senza fare domande uscì dalla stanza, ritrovandosi in uno strano corridoio

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koko, senza fare domande uscì dalla stanza, ritrovandosi in uno strano corridoio.
sapeva di essere in quella villa, di quel mondo strano che ancora non era in grado di capire, ma non sapeva dove andare.

la ragazza camminava e camminava, ma quel corridoio sembrava non avere fine, ad un tratto però la sua vista si contorse, la casa si muoveva, per un attimo a koko era sembrato di non avere più un terreno sotto ai piedi, si chiedeva cosa non andasse in lei, ma ciò che non sapeva era che il problema non era lei, bensì la casa stessa.

koko tese una mano all'aria, come per aggrapparsi a qualcosa e poi chiuse gli occhi, svenendo.
quando riaprì gli occhi era circondata da uno strano fumo verde acqua.
si alzò dal pavimento strofinandosi il viso per vedere meglio e notò che nel mezzo della stanza c'era qualcuno seduto su una sedia.

lo aveva riconosciuto per via della capigliatura corvina, si trattava di certo di yoongi.

" perchè sei qui? " chiese il ragazzo non appena sentì un passo da parte di koko

" c-come? "

" vattene, devo stare solo. "

koko non capiva quella frase: ' devo stare solo '

" devi? " replicò lei

" beh.. suppongo che non abbia altra scelta. " sbuffò il ragazzo alzandosi

" io sono il dio della solitudine, o meglio, sono il demone dei ricordi, che è costretto a rimanere solo " si limitò a dire

koko rimase sorpresa, non pensava potesse esistere un dio del genere

" ah.. e che cosa significa? "

yoongi guardò la ragazza, si avvicinò a lei e le fece cenno di seguirlo

si ritrovarono totalmente immersi in quello strano fumo, ma c'era una particolarità: c'era uno specchio attaccato alla parete, ma non uno specchio fatto di vetro, ma di acqua.
yoongi toccò leggermente questo strano oggetto e proprio come se fosse una televisione comparvero delle immagini a cui koko dedicò attenzione. sebbene fosse parecchio confusa.

prima comparve un fiore, il fiore che rappresentava la nostalgia: la zinnia; poi iniziò una specie di video

" la solitudine è la conseguenza della nostalgia e viceversa, sarebbe meglio dire che io sono il dio della nostalgia, anche se sembro più un demone.
ogni volta che conosco qualcuno assorbo automaticamente i suoi ricordi, provo il suo stesso dolore, vivo le sue stesse esperienze "

koko dopo aver ascoltato ciò che yoongi aveva detto dedicò la sua attenzione a ciò che si stava proiettando dentro lo specchio e rimase sconvolta

" q-quella sono io da bambina "

yoongi abbassò la testa, si sentiva cattivo dentro, anche se non avrebbe voluto esserlo, ma non ha scelto lui il suo destino, non ha scelto lui di doverle rimostrare il momento più brutto della sua vita

" come è possibile? qui avevo appena sei anni.. quella è la mia vecchia bicicletta.. la mia vecchia casa e quella è- "

koko si fermò improvvisamente, i ricordi che aveva cercato di soffocare in tutti quegli anni erano tornati a galla, esattamente in quel punto, in quell'istante.

la proiezione mostrava koko, felice, come lo erano tutti i bambini alla sua giovane età, aveva da poco imparato ad andare in bicicletta e aveva deciso di andare dall'altra parte della strada.
ad un tratto però da casa sua uscì la sua gemella, mina. erano entrambe legate l'una all'altra, erano in sintonia come se fossero una persona sola, le gemelle perfette.

" koko aspettami, vengo anche io "

mina, che non voleva lasciare sola la sorella nemmeno per un attimo corse da lei, le due si stavano guardando ridendo, ma improvvisamente successe qualcosa che avrebbe cambiato la vita di koko in un secondo

" mina sta attenta! "

urlò la sorella, ma fu troppo tardi, ormai mina era stata investita da quella macchina, guidata probabilmente da un ubriaco che non si era nemmeno fermato a vedere cosa avesse fatto.

pianti, grida, urla, furono queste le uniche cose che poteva fare la piccola bambina.

" y-yoongi " sussurrò la ragazza con voce rotta " p-perchè tu- "

koko non riuscì più a dire nulla, scoppiò in lacrime, aveva appena rivisto con i suoi occhi il trauma più grande della sua vita.
yoongi non poteva aiutarla, forse era proprio per colpa dei suoi doveri da dio che era circondato da solitudine.

passarono ore prima che la ragazza si calmò, yoongi non si era mai sentito così, aveva mostrato molte cose orribili a diverse persone e creature, ma mai aveva provato un tale senso di colpa, allora perchè koko gli faceva quell'effetto?

" ora mi odi lo so, ma non ho finito di parlare di me, sebbene io lo odi " puntualizzò per poi continuare a parlare " in quanto dio dei ricordi, conservo anche i ricordi degli dei, quindi anche quelli di- "

koko spalancò gli occhi, non riusciva a credere alle sue orecchie

" namjoon " disse ad alta voce senza far finire yoongi

" esatto.. io ho il controllo della sua vita in pratica.. ho il controllo di troppe cose, anche del tempo.. come con jimin "

" jimin? " domandò koko confusa

" basta, penso di aver parlato abbastanza, lasciami solo "

koko si rialzò, ancora tremolante per il trauma subito e ripercorse quel corridoio.

KOKO KARA ✧  bangtanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora