sept

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                               Jimin

Flashback

Le dita affusolate di Hobi mi salutavano dall'altra parte della strada, accompagnate da uno smagliante sorriso. Aveva con sè 150 valigie,

"Solo il minimo indispensabile" aveva detto. Risi al pensiero

Quel giorno saremmo dovuti andare in vacanza, precisamente a Busan, la città in cui sono nato. Qui a Seoul ci sono ovviamente moltissimi svaghi, ma entrambi avevamo bisogno di staccare la spina per un po': per questo decidemmo di prenderci un mese di pausa

Un mese fuori dal mondo, un mese privo di preoccupazioni, un mese libero da qualsiasi pensiero

Un mese di Park Jimin e Jung Hoseok

Si voltò a destra e a sinistra, guardando attentamente la strada prima di attraversare

Corse

Corse

E corse ancora, era quasi sul marciapiede, un passo e sarebbe venuto da me, lui avrebbe smesso di preoccuparsi di persone che non lo calcolavano, io avrei smesso di vivere assieme all'uomo che non riesco a chiamare "padre", entrambi avremmo smesso di soffrire, i suoi sbarazzini capelli castani sarebbero ancora svolazzati spettinati dal vento, i suoi occhi color caffè mi avrebbero trasmesso quel calore che tanto adoravo, la sua bocca avrebbe continuato a rassicurarmi, il suo corpo non avrebbe smesso di abbracciarmi, ma...

Si vede che chiedevo troppo

- Hoseok!- un grido straziante risalì dalla mia gola, frantumandomi le corde vocali

Un'auto l'aveva preso

L'aveva investito in pieno

Il guidatore non si era nemmeno fermato, aveva continuato a sfrecciare a velocità inaudita

- Hoseok!- urlai ancora, precipitandomi verso di lui

Era letteralmente volato via

Adesso sì che si trovava sul marciapiede, ma non con i piedi a terra

Sdraiato, si reggeva lo stomaco sanguinante

- Jiminie- provò a dire, ma un colpo di tosse lo interruppe bruscamente

- Non parlare, non parlare ti prego- gli dissi con una patina liquida davanti agli occhi

- Ma io voglio farlo- ridacchiò lui con voce rauca

Piangeva anche lui, non lo riconoscevo più

Lui avrebbe dovuto risollevarmi, non scivolare nel baratro, con me

Altrimenti io non ce l'avrei fatta

- Promettimi che farai questa vacanza. Che te ne batterai le palle di tutto e di tutti. Che continuerai a vivere- mi supplicò

- Ehi ehi chi ti ha detto che non sopravvivrai? È solo una piccola ferita, non vedi?- replicai istericamente indicandogli la maglietta grondante sangue

Un'altra lacrima rigò il suo viso allungato

- Jimin... Io sto morendo-

- No non è vero! Non dirlo neanche per scherzo! Tu non morirai! Non te lo permetto!- gli intimai prendendogli il viso per poi appoggiare le nostre fronti, bagnandogli le guance di lacrime non sue

Non mi ero neanche accorto dell'ambulanza

Non mi ero neanche accorto che una bambina era stata investita assieme a lui quel giorno

Stava attraversando la strada anche lei, l'auto doveva averla presa esattamente come aveva preso Hoseok

- Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Vi prego! Aiuto!- gridai con tutto il fiato che avevo in corpo, ma erano troppo lontani

La bambina era finita molto più in là di Hoseok

Non riuscivano a sentirmi

O non volevano farlo

- N-non ti preoccupare Chim Chim...- sussurrò lui balbettando, posando una mano sulla mia guancia

- Quella bambina ha qualche possibilità di salvezza. Io no-

- Smettila! Smettila Hoseok! Tu ce la farai! Guardami. Guardami!- gli ordinai girandogli il viso con una mano

Cominciava ad ansimare

- No no no Hobi... Tu non puoi farmi questo...- mormorai, singhiozzando ancora più forte

- Jimin, mi dispiace tanto... Mi dispiace così tanto...- si scusò piangendo a dirotto

- Non è stata colpa tua... Ma ti prego non lasciarmi... Io non ce la posso fare senza di te, capisci? Non posso vivere senza di te!-

- Perdonami... Ti prego, perdonami... Io... Io ti...- cercò di concludere la frase sorridendo

Ma non ce la fece

Espirò per l'ultima volta, poi, i suoi occhi soliti sprizzare allegria ed energia, si spensero, opachi e privi di qualsiasi emozione

La bocca schiusa, il cuore fermo, una lacrima fresca in discesa dal suo occhio destro

- Hoseok! Hoseok!- gridai ancora, scuotendolo, non riuscendo a metabolizzare il dolore

- Hoseok parlami! Dimmi qualcosa! Insultami, ma ti prego dì qualcosa...-

Pensavo di aver ormai esaurito le lacrime e la forza di piangere; mi sbagliai

Esse si prolungano da due anni

Ancora adesso, tutte le notti, il mio pensiero va a lui

A quel fantastico ragazzo di nome Jung Hoseok

A quel raggio di sole che illuminava le mie giornate con il suo solo sorriso abbagliante

Al mio migliore amico, anche se ormai penso sia stato qualcosa di più che un semplice amico

Raga, perdonatemi gli errori, capitemi, stavo piangendo come una disperata mentre stavo scrivendo questo capitolo.
Quindi, perdonate qualsiasi errore troviate.
E, perdonate anche me; per due settimane non aggiornerò. Ma, comunque, grazie di essere qui a leggere questa storia. La mia gratitudine è infinita. Davvero, grazie mille. Vi voglio bene,
Indaco

lisa, yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora