Se la poesia
rende immortale
l'umano pensiero
la società
vede come prosa
la vita reale.
Malessere e degrado
è mancanza
di responsabilità
nelle istituzioni
prive di serietà.
Non è giusto
che in questa società
si rimandi ai cassonetti
il pane quotidiano
dei cosiddetti
poveretti.
Dove comode poltrone
fanno conca
ai retorici depositari
di lauti interessi.
Corrotti e corruttori
non sentono vergogna
che a lasciare
quella sedia
non paventano la gogna.
Solo ai giovani
la speranza ultima a morire
e dobbiamo a loro l'onere
di cambiare il mondo a venire.
Diamo fiducia ai giovani capaci
che si spendono per gli ultimi
e non trovan pace.
Ultimo urlo
la mia disperazione
e un grazie di cuore
a questa audace generazione.