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Sono arrivata a lavoro com un'ora di anticipo. Oggi non so quando viene Ale perció devo tenermi pronta. Mi sono bevuta tre caffè già. Ho ripassato tutto su quell'oncidente e non riesco a togliermi dalla mente il suo sorriso di ieri sera. Mannaggia. Che cazzo di casino. Picchietto la matita sulla scrivania. Sto in ansia. Mannaggia alla seconda.
"Ei Gio, c'è Alessandro di fuori" mi dice Carlotta.
"Okay fallo entrare" dico e mi tiro indietro i capelli smanettando col computer.
Dopo poco che lei se ne va, arriva Ale e si siede davanti a me.
"Ciao" mi dice.
"Ciao, allora.." inizio a parlare a raffica e a spiegarli che tra pochi giorni l'assicurazione lo rimborserà. Non sputo mai, continuo a parlare senza guardarlo troppo, quando lui mi interrompe.
"Ti sei fatta crescere i capelli." Nota Ale.
"Così pare." Rispondo sceivebdo al computer.
"Ce li avevi corti quando stavi con me."
"Lo so."
"Stai bene, comunque." Comtinua.
"Grazie."
"Sei proprio bella."
"Non dovresti dirmelo. Sono la tua ex." Lo riaggiorno se se ne fosse dimenticato.
"Posso dirtelo. Ti ho amato."
Faccio una smorfia: "Mi hai amato solo perché sono bella?"
"No, affatto. Ti ho amato perché... in realtà non lo so perché." Mi dice così alzo lo sguardo.
"Come sarebbe a dire che non sai perché?"
"Che tu eri... non lo so."
Attimo di silenzio, poi finalmente sorrido: "Io ti amavo. Tu non l'hai mai capito ma io ti amavo."
"Tu non me l'hai mai detto" mi dice.
"Puoi avere anche ragione. Ti ho detto molte altre cose ma non quella."
"Mi hai detto che ero un coglione, che ti trattavo male, che ero immaturo..."
"Dio mio, lo sai che non lo pensavo davvero." Sbuffo.
"E che pensavi davvero?"
"Che eri fantastico. Avevi quel modo tutto tuo di vedere le cose e io amavo quel tuo modo di vedere le cose. Eri adorabile quando mi sorridevi dall'altra parte della strada e quando mi accarezzavi la guancia appena mi vedevi giù di morale. Eri dolcissimo quando mi permettevi di stare tra le tue braccia e sai io odiavo sentirmi piccola ma quando mi stringevi mi sentivo minuscola e stavo comunque benissimo nei tuoi abbracci ed eri straordinario quando stavi ad ascoltare le mie paturnie sconnesse come stai facendo ora..."
Lui mi guarda ed io continuo.
"E come ora mi sorridevi. Solo che poi mi baciavi e mi dicevi che andava tutto bene." Mi mordo le labbra.
Luiso avvicina e mi lascia un bacio a stampo, dicendomi: "Va tutto bene."
Faccio un respiro profondo sentendo il cuore che mi martella in petto.
"Non avresti dovuto farlo. Sono la tua ex." Riesco solo a dire.
"Sai perché ti ho amato?"
"No"
"Perché era impossibile non farlo. Eri qualcosa che non riuscivo a capire e quando ci provavo mi perdevo. E quando mi perdevo trovavo i tuoi occhi e loro mi guardavano sempre con un amore sconfinato, non importava quanto io fossi stronzo o quanto ti facessi incazzare o piangere, i tuoi occhi continuavano sempre ad amarmi. Io ti amavo perché eri forte, piccola. Tu pensavi sempre che fossi io a proteggere te e invece eri tu a proteggere me. Io non ti ho mai protetto. E tu non hai idea... non hai idea di quante volte mi sono odiato. Mi sono odiato tutte le volte in cui non ti difendevo e non ti dicevo di amarti. Tu non mi dicevi di amarmi ma io sapevo che mi amavi. Io non ti dicevo di amarti ma ti amavo. Tu lo sapevi?"
Sorrido tristemente.
"No."
"Ma ti amavo. Davvero."
"Se l'avessi saputo non mi sarei arresa con te."
"Quindi adesso saremmo ancora insieme?" Mi chiede.
"Io sono ancora con te." Sussurro.
"Ma stai con lui."
"E tu stai con lei."
"Ma sono con te." Mi dice.
"Non fa niente. Siamo andati oltre il nostro amore." Sospirp.
"Non lo so. Siamo ancora qui."
"Non siamo più quelli che eravamo."
"Hai ragione. Hai i capelli più lunghi." Mi dice.
Rido di gusto.
"Il tuo sorriso è sempre lo stesso, però."
"Anche la tua capacità di farmi sorridere è sempre la stessa."
"Vuoi sapere la verità?"
"Sì."
"Anche il mio amore per te è rimasto lo stesso."
"Vuoi sapere la verità?" Gli dico.
"Sì."
"Li vedi i miei occhi?" Chiedo e lui mi guarda.
"Li vedo."
"Non lo capisci?"
"Che cosa?"
"Hai detto che ti guardavano con un amore sconfinato."
"Sì."
"Neanche loro sono cambiati. Ti stanno guardando ancora così."
Lui sorride e il mio mondo sembra aver ripreso colore.

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