Fortunatamente abbiamo mangiato qualcosa di non troppo sconvolgente e nel frattempo ci siamo conosciuti, o meglio, io ho conosciuto lei sempre se non ha detto solo bugie come me. Ma è sembrata abbastanza convincente.
Non ha mai avuto buoni rapporti con la sua famiglia, ognuno pensa per sé, la gang è la sua unica famiglia, ed è posto migliore in cui lei possa stare per questo ha portato sua sorella con lei.
La composizione della sua gang è semplice, tutti sanno lottare, ci sono due hacker professionisti è c'è una ragazza cieca con un udito incredibile, non ho ben capito come faccia a lavorare lei, ma non credo che sia importante come informazione per ora.
Il mio telefono squilla e solo ora mi accorgo di quanto tempo sia passato da quando siamo entrati. Il nome di Cameron sullo schermo mi fa strabuzzare gli occhi. Agitato, accetto la chiamata: "Mamma?"
"Quanto diamine pensate di stare là dentro?" Sospira lui.
"Ti richiamo... Tra poco" dico le ultime parole con più enfasi e chiudo la chiamata.
"La mamma non da aria?" Ridacchia bevendo l'ultimo sorso di vino rosso nel bicchiere.
"No decisamente, ma la capisco, se rubassero mio figlio e poi lo ritrovassi già grande non lo lascerei uscire di casa, e ha fatto un grande sforzo lasciandomi venire qui -scrollo le spalle e mi alzo- vado a pagare" annuisce e comincia a preparasi.
Dalla grande vetrata noto Cameron gesticolare. Probabilmente mi sta insultando in tutte le lingue per averlo fatto aspettare tutto questo tempo, gliel'avevo detto che sarebbero potuti andare al mio loft, ma no, non volevano quindi pazienza.
"Andiamo?" Sorrido a Megan che mi affianca e usciamo dal ristorante diretti verso la mia auto.
"Ti hanno rapito?" Chiede ma non ho il tempo di rispondere perché il suono di uno sparo mi blocca.
Ha mancato Megan, era indirizzato a lei.
I suoi occhi sono spalancati ma non sembra essere spaventata.
"Non li ridurre troppo male" sento Brandon nel mio orecchio esclamare, ma non ci faccio tanto caso perché i spari continuano.
"Entra in macchina" estraggo la mia pistola nascosta sotto la giacca e la carico.
"Puoi scordatelo" mi guarda sbalordita.
Cameron è il primo che mi viene addosso dopo aver sparato tre volte agli uomini dietro. Ricevo un pugno in pancia e una ginocchiata nel mento ma ricambio subito stendendolo.
Qualcuno mi prende da dietro e Stefan viene davanti a me per colpirmi ma lo spingo con i piedi trovando appoggio sul ragazzo che mi sta tenendo.
Nel frattempo Cameron si è alzato è si è avvicinato a Megan e la sua mano le stava stringendo il collo contro il lato della macchina.
Salto sull'auto per spingerlo via ma lei era già pronta a tagliarlo con qualcosa, almeno non l'ha preso dove voleva.
"Andiamo" le apro la portiera e cerco di farla salire.
"No, non posso lasciarli qui" e posso vedere la sua rabbia nei suoi occhi ghiaccio, so che vorrebbe ucciderli, ma non può.
"Prima che arrivi la polizia, sali" non ribatte più e sale in auto, sono sicuro che non sono state le mie parole a convincerla.
Il tragitto è stato silenzioso escludendo Cole che continuava a parlarmi nell'orecchio insieme a Brandon su come fossi una testa di cazzo e cose del genere. In poche parole per loro il mio piano è stato inutile.
È bellissimo ricevere tutto questo amore dalla propria famiglia.
Siamo a metà strada con la musica della radio di sottofondo quando il mio cellulare squilla.Rispondo a mia madre, è di nuovo tardi e le farò venire uno stress continuando a parlare a quest'ora della notte.
"Mamma? Sì sto bene, sto guidando..."
"Cosa vuol dire stai guidando? Non avevi la macchina" già la vedo pronta a tirarmi qualcosa contro.
"L'ho comprata" roteo gli occhi al cielo e freno al semaforo.
"Con quali soldi?"
"Ho la mia carta di credito mamma, il mio conto bancario" e solo ora mi ricordo che lei non sa nulla di questa faccenda, ma Brandon avrebbe dovuto parlarne.
"Da quando?!" Urla e dovetti allontanare il cellulare dall'orecchio.
"Da quando sono a New Orleans, mi ha aiutato Cody, Brandon ha detto che sarebbe stato più facile"
"Okay, va bene, non voglio litigare in questo momento, cosa stai facendo?" La sua voce diventa più dolce e tranquilla.
"Accompagno una ragazza a casa" lancio un'occhiata a Megan che mi osserva con un ghigno in volto.
"Una ragazza? Siete usciti per un appuntamento -l'evidente tono di voce di mia madre mi fa capire i suoi pensieri- Com'è?"
"Mamma possiamo parlarne domani?" Roteo gli occhi al cielo.
"No, voglio sapere adesso, domani ti dimenticherai di nuovo di chiamarmi" borbotta.
"Sto guidando, ti prometto che ti chiamerò domani appena finiró i corsi"
"Promesso?"
"Promesso"
"Va bene allora Adam, buona notte, se andrai a dormire" ridacchia e non posso far a meno di rimanere sconvolto.
"Oh mio Dio mamma! Buona notte" chiudo la chiamata sperando che quel che ha detto non sia vero. Dopo tutto non mi dispiacerebbe più di tanto.
Però in questo momento se dovessi entrare nel suo appartamento lo farei da possibile membro dei Teschi. È l'unico scopo.
"L'ha detto veramente?" Cole nel mio orecchio sembra incredulo. Ti capisco amico, ti capisco.
Conosco perfettamente il carattere di mia madre, so cosa faceva a vent'anni, quindi non dovrebbero sorprendermi queste frasi improvvise da parte sua... Ma è sempre mia madre, è strano.
"Non mi hai più risposto alla mia domanda" sospira Megan con fare divertito.
"Quale domanda?" Ennesimo semaforo. Come mai adesso ce ne sono così tanti e all'andata non ne ho praticamente visti? Forse mi arriveranno un paio di multe...
"Hai detto che se dovessero mai rapirti un figlio poi non lo lasceresti più uscire di casa, quindi immagino che qualcuno abbia rapito te, o un tuo fratello o sorella..."
"Hanno rapito me, una vendetta" sussurro e di nuovo le immagini di quei anni passati insieme a Charlotte le rivivo, vivide come se fosse la prima volta.
Megan annuisce e non dice più nulla, la ringrazio mentalmente, mi è ancora difficile parlarne e nemmeno mia madre sa tutto quello che è successo, solo qualcosa.
"Dove hai imparato a sparare?"
"Da mio nonno -che attualmente è morto in una sparatoria- mi portava a caccia con lui"
"E non sei nemmeno tanto male con il corpo a corpo!" Non sono tanto male? Non hai visto niente.
"Un amico di mia madre mi ha insegnato i suoi trucchi" mi sono fermato davanti al suo grattacielo e ho spento il motore.
"Capisco" annuisce slacciando la cintura e scendendo dall'auto. Si allontana e io rimetto in moto pronto a partire ma ritorna indietro.
"Dovresti salire su" si appoggia al finestrino abbassato con il gomito.
"Sei sicura?" La guardo cercando di capire le sue intenzioni.
"Sì, ti faccio conoscere un po' di gente" sorride e non posso far a meno di ricambiare il sorriso.
Il mio piano a funzionato, voglio vedere chi è la testa di cazzo adesso.
"Ha funzionato" incredulo Brandon trattiene il respiro, non so cosa stia succedendo ma penso di aver sentito qualcosa di vetro spaccarsi.
"Il vino sul tappeto!" Ecco.Hooola mes amigos (che spagnola 😏 -non pensate male)
Il piano malefico di Theo ha funzionato.
Ha preso un po' di botte, ma tutto è andato a buon fine.
Megan ha invitato Theo in casa sua 😏😏😏
Brandon ha versato il vino sul tappeto 😒COMUNQUE
Un po' di tempo fa
Io e la mia amica abbiamo cominciato a scrivere una cosa per noia
È un delirio
Se avete voglia di leggere le cazzate che due "normali" adolescenti pensano nelle noiose ore di matematica o altre materie in una scuola professionale con delle compagne che fanno venire i capelli bianchi dallo stressssss.....
Bhe trovate "Differently Normal" sul profilo di DeniseViolet:)
Passate a dare un'occhiata
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Lily&Guns - The King
ActionTERZO LIBRO "Ho la sensazione che questa missione prenderà una brutta piega. Probabilmente ci sarà qualcuno ad uccidermi ancora prima che mia madre scopra tutta la verità." Attenzione! Questa storia contiene materiale a rating rosso e linguaggio vol...