25 - Like Father Like Daughter

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Ivory's POV

Penso di non esser mai stata così ansiosa in vita mia, ho sempre odiato il bianco puro, limpido, accecante.
Ed è cosa mi circonda adesso, bianco silenzioso.
Non vedo nient'altro che bianco asfissiante.
Non riesco a muovermi, non riesco a muovere nemmeno lo sguardo.
Riesco solo a battere le ciglia e vedere solo altro bianco.
Un unico rumore mi fa tremare, una porta che sbatte, e tutto quel bianco si scurisce diventato grigio, calmo e tranquillante.
Riesco ad alzare il busto, riesco a correre verso una non meta.
"Ivory" la sua voce rimbomba nella mia testa, nelle mie orecchie.
"Non so nemmeno cosa dire..." Il suo eco continua a rimbombare.
"Ho appena mandato via Cole da questa città" la sua voce diventa più chiara.
"Non è questo il punto" grugnisce. Sono sicura che si stia strofinando il viso, soprattutto il mento, con il palo della mano.
"Non doveva andare così... Tra di noi.
Mi sono pentito di aver sposato Barbara appena il reverendo ha detto "adesso siete marito e moglie" non riuscivo a guardare Alexander come il mio vero e proprio figlio.
Stavo la notte a pensare a come stava Adam, come stavi tu. Avrei... Voluto dirtelo prima."
La sua voce è rotta, singhiozza.
"Non ti ho mai detto quel che provavo veramente per te, avevo paura, non ho avuto la possibilità.
Ricordi quando ti ho riportata con me, dopo la morte di Andrei? Ti avevo fatto quel elenco di cose che avevamo fatto insieme, me l'ero studiato a memoria a dir la verità" ridacchia.
"Cole mi aveva aiutato, non l'avrei mai detto, ma lui sapeva più su noi due di quanto ne sapessi io. Avrei dovuto rendermi conto prima di quel che aveva in testa. Era troppo gentile con me, con te, quella sera in cui hanno preso Adam mi ero spaventato così tanto che ricevere i tuoi pugni è stata un liberazione. E lo ricordo ancora, anche se non te l'ho detto. Non ero poi così ubriaco, penso"
Passano minuti di silenzio in cui per un momento penso sia andato via, ma poi sussurra.
"Pensavo di non aver bisogno di una donna al mio fianco... Avevo Cole, avevo la mia gang, la mia famiglia. Finché tu mi hai scombussolato il mondo... Quindi svegliati così possiamo tornare a casa perché questo posto non lo sopporto già più" sento la mia mano venir accarezzata, stretta delicatamente e poi lasciata.
Ho la sensazione che sia andato via, e il silenzio torna di nuovo.
Finché, una sottile voce arriva vicino a me.
"Ivory! Cosa ci fai qui?" Una piccola bambina corre verso di me seguita da un bambino poco più grande di lei.
"Cosa ci fate voi qui!" Guardo Lily e Alexander sconvolta. Sono morti? Sono morta?
"Ci ha mandati quel signore lì" Lily indica verso un uomo, affiancato da un ragazzo.
"Papà?" Si avvicina e riesco a vederlo più chiaramente.
"Thomas?" Sento un groppo in gola e vorrei urlare.
Gli corro incontro ma mi blocco, loro sono morti, perché sono qui?
Magari non sono ancora proprio morta, se li abbraccio morirei sul serio...
Quando sposto di nuovo lo sguardo su di loro sono davanti a me, sorridenti.
Le braccia di Thomas mi circondano, è uguale a come mi aveva lasciata, solo io sono cambiata, e questa cosa mi fa venire un piccolo peso al cuore.
Titubante ricambio l'abbraccio, quindi sono morta? Mi sento più tranquilla tra le sue braccia, questa sensazione mi mancava proprio tanto.
Ho paura a guardare mio padre, ho paura di vedere un espressione di disprezzo, perché le scelte che ho fatto nella mia vita non sono state delle migliori. Non mi aspetto di ricevere un abbraccio da lui, anche quando era vivo gli abbracci erano più che rari e imbarazzanti, ma improvvisamente mi strappa dalle braccia di Thomas stringendomi come non ha mai fatto facendomi rimanere paralizzata.
"Sono fiero di te" sospira vicino al mio orecchio e sentire la sua voce è come una liberazione "hai fatto quello che non sono riuscito a fare"
Rimango leggermente confusa, cosa ho fatto? Non ho fatto nulla.
"Cosa ho fatto?" Scioglie l'abbraccio con un po' di malincuore, ma sorride accarezzandomi la guancia.
Diamine potrei sembrare la moglie di mio padre, dovevo morire anche io giovane porca miseria.
"Hai ucciso i Johnson" parla Thomas e mi viene un colpo al cuore sentendo di nuovo la sua voce.
È tutto così surreale.
"Non sono stata io..."
"Ma l'hai fatto accadere" Thomas sorride, quel piccolo sorriso complice che segretamente mi dedicava ogni volta che succedeva qualcosa in famiglia.
"Adoro anche mio nipote, l'hai cresciuto proprio bene" alle sue parole non posso che abbassare il capo.
"Non l'ho cresciuto io" sussurro sentendo salire un groppo in gola, le lacrime stanno ormai già scendendo giù per le mie guance.
"Hai aggiustato quello che la figlia di Johnson ha rotto" Le parole di mio padre mi arrivano dritte in viso come uno schiaffo simili a quelli che ti dicono: "ma svegliati testa di cazzo"
"Per questo dovresti svegliarti prima che Adam diventi un serial killer rinomato" Thomas incrocia le braccia al petto.
"Non sono morta?" Entrambi scuotono la testa come se avessi detto una cazzata.
"Serial Killer rinomato?" Thomas rotea gli occhi al cielo.
"Certe cose non cambiano mai..." Sospira mio padre.
Un botto mi fa trasalire facendomi guardare intorno, mio padre, Thomas e i due bambini sono scomparsi.
"Non ci sono cambiamenti, ci sono basse probabilità che non si risvegli"
"E il bambino?" Riconosco di nuovo la voce di Brandon.
"Quale bambino?" Immagino stia parlando con il dottore.
"È incinta!"
"...no, non lo è affatto"
"Cosa vuol dire non lo è? Abbiamo fatto il test, era positivo"
"Papà, non è più incinta" riconosco subito la voce di Adam, alle sue parole istintivamente sorrido chiudendo gli occhi.
L'ha chiamato papà.
"Cosa-"
"Aborto"
"Ha abortito?! STAI SCHERZANDO?!" la sua voce alta sembra farmi tremare, come in un terremoto, non riesco a rimanere in equilibrio e cado sbattendo la testa.
"Non urlare testa di cazzo" mormorò cercando di alzarmi.
"Ivory!" Vedo Brandon corrermi incontro e spingermi a star sdraiata.
"È sveglia?" Adam si avvicina dall'altra parte del lettino abbracciandomi.
"Come non mai -borbotto stringendolo tra le mie braccia- Cosa hai fatto?!?" Vedo il suo viso pieno di lividi e graffi.
"Non è una storia per adesso" rotea gli occhi al cielo. Vorrei sgridarlo come si deve, ma come ha detto lui non è una storia per adesso.

Guardo Brandon cercando di scovare cosa mi stia nascondendo nella sua testa. Lo sguardo frustato che cerca di nascondere la tristezza non è mai stato segno di qualcosa di buono. Capisce ciò che mi sto chiedendo e sospira scuotendo il capo facendomi capire che va tutto bene.
Un piccolo sorriso compare sul suo volto.
Lascia un bacio sulla mia fronte facendo poi toccare i nostri nasi.
Non è il momento è lui lo sa. Sa quel che è appena successo e sa rispettare determinati tempi.
Non è una storia per adesso e va tutto bene.
"Sono felice che tu stia bene".
Va tutto bene.

FINE.

Hey Gente
Sono alla dogana per uscire dalla Romania, e c'è coda. Yey.
Quindi ho deciso di aggiornare. Ma non so quando vi arriverà la notifica dato che in questi giorni Wattpad non funziona molto bene.
Ebbene sì questa è la fine di Lili&Guns, ma non preoccupatevi, sto scrivendo l'epilogo.
Non credo proprio ci sarà un altro sequel.
Perché? Perché ero super entusiasta di aver trovato qualcosa che riuscivo a scrivere ma arrivata al 15esimo (penso) capitolo di Lily&Guns - The King, ho perso tutto l'entusiasmo e ho tirato avanti fino a qui con molta fatica.
Semplicemente non ho più idee per continuare e penso anche che dopo un po' sia una palla totale.
Capiamoci, dopo esserti innamorata di due personaggi non riesci sempre a provare la stessa cosa anche per i loro nipoti.

Baci baci❤

Lily&Guns - The KingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora