7 - Cráneos

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Vorrei dire di essere veramente stupito dall'immensità del grattacielo in cui abita. La hall è grande quanto la sala in cui festeggiammo il matrimonio di mamma e Cole, l'ascensore è grande quanto lo sgabuzzino che usano le donne di servizio per posarci tutta la loro attrezzatura. Quindi diciamo che il stupore sul mio volto è tutto finto. Mi aspettavo qualcosa di più grande, immenso, maestoso, da un grattacielo. Poi possiamo anche dire che i metri quadri che occupa siano quattro volte casa mia, e non è poco.
"Bello questo posto" preferisco casa mia, è tutto troppo... marrone. Arredamento vecchio stile, lampadari in vetro, due di quelli sono appesi nel grande salone e all'entrata della reggia. E tappeti, ci sono tappeti ovunque.
"Davvero? Sinceramente preferisco le cose più moderne, ma non ho l'autorizzazione per riarredare" è il capo di una gang e non ha l'autorizzazione di arredare il luogo in cui lavora. Molto sensato.
"Sai, dovresti farti valere, sei il capo di questo posto, fai quello che vuoi"
"Hai ragione -annuisce- comincerò dall'entrata" si porta un dito alle labbra.
"Potresti togliere tutto e mettere più bianco, o color crema" le consiglio e involontariamente ci giriamo a guardarci entrambi per poi scoppiare a ridere. Arriviamo all'ultimo piano dove proprio davanti all'ascensore c'è una sola porta, e nient'altro. Giusto lo spazio per poter passare e lasciare l'ascensore chiudersi e una porta blindata rossa. La guardo aprire il passaggio con una grande chiave nera e ciò che mi trovo davanti è puramente sconvolgente.
Io mi aspettavo di trovare una semplice casa con salotto, cucina, camera o più camere e bagni, invece c'è una vera e propria stazione di controllo. Un corridoio si estende davanti a noi e ai lati ci sono tutti i tipi di computer possibili ed immaginabili, tutte strane attrezzature di cui non conosco nemmeno lo scopo. Robot, schermi enormi e armi, ovunque, di tutti i tipi. Vicino alla vetrata, sul soffitto, sono agganciate delle armi che non so veramente a cosa servano.
"Ora sì che sono stupito" se Brandon entrasse qua dentro potrebbe uscirne su tutte le furie, non sembra ma è un tipo davvero invidioso. Questi messicani sanno come spendere i soldi...
"Hola mandamás" (Ciao capo) una ragazza dall'aspetto decisamente fragile, pelle abbronzata e capelli ricci castani si avvicina a Megan con una cartella in mano. Si scambiano delle parole che non capisco finché non nota anche me.
"Lui è Theo, di a tutti di radunarsi nella sala comune" continuammo a camminare lungo il corridoio finché svoltammo a destra e una voce metallica parlò dicendo di andare tutti nella sala comune.
Non so esattamente se essere spaventato di tutto questo, riunione tutti insieme per me? Per annunciare che entrerò nella loro società? Oppure è solo qualcosa di malefico per dirmi che in realtà loro sanno chi io sia e vogliono punirmi in qualche malsano modo? Se è così dovrei trovare un modo di scappare il più presto possibile.
"Cosa sta succedendo?" Vedo tutti entrare in una porta che penso sia la sala comune.
"Rito di iniziazione" sorride fiera e spero soltanto che non siano quei riti in cui devo versare del sangue.
Però la cosa positiva è che il mio piano ha funzionato più che bene, sto entrando nei Teschi, presto saró un loro membro.
Entrati nella sala comune le persone sedute si alzano appena passiamo noi, per un momento penso lo stiano facendo per noi, ma poi ricordo che Megan è il loro capo e devo dire che hanno un certo rispetto...

"Vi ho radunati qui per annunciare che Theo Blaze da domani entrerà nella nostra famiglia -veloce e coincisa Megan parla- Portate l'attrezzatura per il rito di iniziazione"
Solo la parola attrezzatura mi fa salire i brividi lungo la schiena.
Un uomo arriva con un carrello su cui vi sono posate alcune armi all'apparenza letali.
"Theo Balze è nato a New York, il padre è morto in una sparatoria e ha avuto un passato piuttosto tormentato. Ho deciso di dargli l'opportunità di far parte dei Cráneos dopo averlo visto lottare con dei uomini di Brandon Larracuente, fate venire Maria Antonia"
Dopo le sue parole l'unica domanda che mi frulla in testa è: come diamine ha capito che fanno parte della gang di Brandon?
Non hanno nulla di simbolico se non i proiettili con il simbolo, non si sarà messa a cercare i proiettili a terra?
Una ragazza... Credo... Entra dalla porta principale con camminata svogliata e mettendo in mostra i suoi muscoli.
Assomiglia vagamente al uomo di servizio della mia scuola, aveva i capelli - o almeno quel che gli è rimasto - totalmente bianchi, sdentato, solo un dente davanti, pelle totalmente rugosa. Ancora mi chiedo dove abbiamo trovato il coraggio per assumerlo.
Però questa Maria Antonia almeno aveva tutti i denti.
I capelli legati in due lunghe trecce bianche e la pelle della mamma di Cameron, da precisare che ha novant'anni.
"Zara non è stata mai sconfitta negli ultimi tre anni, per questo non abbiamo avuto nuovi arrivati fin'ora. Sconfuggila e sarai parte di noi"
"E se non la sconfiggo?"
"Sei morto, non hai alternative" scrolla le spalle come se fosse la cosa più ovvia esistente sulla terra.
"Oh figliolo farai meglio a sconfiggerla" La voce di Cole rompe il silenzio nel mio orecchio.
"Ricordi come si fa il calcio circolare? Ian avrebbe dovuto insegnatelo. E non prendere armi se lei non lo fa" aggiunge Brandon.
Ian mi ha mostrato il calcio circolare, quando eravamo con Brandon e Cody, i diretti interessati che lo ricevettero da parte di mia madre. Ogni volta che l'ho fatto ho rischiato di spezzarmi il collo.
Mi spoglio rimanendo con la canottiera nera che avevo sotto la felpa, fortuna che i pantaloni non sono tanto scomodi. Quando ho tolto la felpa qualcosa di freddo mi toccò il petto e lo notai, il ciondolo di mia madre.
"Ricordati che sono sempre con te" mi aveva detto quando me l'ha messo al collo, era in lacrime e non posso far a meno di guardarlo e fare un lungo sospiro. Adam e Thomas sono sul mio petto, mi guardano, mi proteggono, lo ripeteva sempre.
"Allora, cominciamo?" Parla Maria Antonia.
"Scegli un'arma Theo" dirige Megan.
"Prima le signore" faccio segno alla signora di accomodarsi e lei con un ghigno non fa nemmeno un passo.
"Non prendo niente" riesco a malapena a capire le sue parole per colpa del forte accento spagnolo.
"Bene, nemmeno io"
"Theo sei sicuro?" Posso sentire una certa preoccupazione nel tono di Megan che mi fa girare verso di lei con fare confuso.
"Ti sembro una persona che non sa quel che fa?" Alza un sopracciglio tornando super seria.
Tutta la folla di persone si spostano lasciandoci uno spazio a forma di cerchio nel mezzo della sala: "Allora iniziamo".

Scusatemiiiii
Avevo in mente delle cose da cambiare ma le ho dimenticate
E non apro wattpad da un po' 😅
E non sto nemmeno continuando questa storia.
È ufficiale: la Romania mi fa male 😢

Lily&Guns - The KingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora