Epilogo

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Cinque anni dopo...

"Dove sono i soldi?" Guardo l'uomo terrorizzato davanti a me con disprezzo. Si è chiuso in un angolino da solo cercando di scappare da me.
"Ho bisogno di ancora un po' di temp-" non finisce la frase che la rossa al mio fianco gli tira un pugno facendogli sanguinare il naso.
Non ho nemmeno sprecato le mie energie per rincorrerlo, sapevo che avrebbe cercato di seminarmi entrando in qualche stradina, tutti fanno così per poi finire in un vicolo cieco.
Grugnisco roteando gli occhi al cielo: "Adeline, dovremmo tenerlo vivo come minimo"
"Hey, se lo meritava, ho aspettato di dargli un pugno da quando ha fatto quel commento sul mio culo -borbotta lei difendendosi- il mio culo non è flaccido".
Giusto, questa gliel'ha concedo.
Mi abbasso all'altezza dell'uomo che in tutto ciò è caduto a terra: "Senti, amico, è mezzanotte, io sono stanco e tu sei ubriaco marcio con i soldi che mi devi, quindi hai due possibilità, o mi dai i soldi adesso o dovrai affrontare mio padre".
Non spicca parola, probabilmente vede birre e shottini volanti  a causa del pugno.
"Devo ripetere?" Estraggo la mia pistola da sotto la giacca caricandola e la spingo contro la sua guancia muovendogli il capo.
Comincia a muoversi cercando nelle sue tasche con paura. Le sue mani tremano quando mi mostra il suo portafoglio: "Questo è tutto quello che ho" balbetta e trasalisce quando gli prendo il portafoglio dalle mani allungandolo poi ad Adeline.
"Ora vediamo se quei soldi bastano" piego il capo di lato guardando i suoi occhi rossi con disgusto, sarebbe capace di vomitare da un momento all'altro. E se lo fa sarà meglio che non lo faccia addosso a me.
Sento il fruscio delle banconote che Adeline sta contando e spero che manchi anche solo un dollaro per avere il piacere di sparare un proiettile nel suo bel cranio. Ma poi sarebbe una grande fatica spostarlo da qui. Sento il mal di schiena solo a pensarci, mi sento vecchio.
"Diecimila dollari, un buono sconto ad un fast-food 24h, qualche monetina e una carta di credito con segnato un pin sul foglietto attaccato" Adeline finisce di contare lanciando il portafoglio vuoto addosso all'uomo.
"È tutto quello che ho, giuro" piagnucola togliendosi il portafoglio dal viso.
"Sono tanti soldi da tenere in tasca, Matt" commento alzandomi per guardare la carta di credito oro sorpreso.
"Io propongo di utilizzare il buono sconto e poi vedere cosa c'è su questa carta di credito" borbotta Adeline mostrandomi il foglietto del buono sconto.
"Concordo"
Con la coda dell'occhio vedo Matt muoversi: "Vi prego fate quel che volete ma fatemi tornare a casa vivo -supplica aggrappandosi alla mia gamba- Mia moglie mi aspetta a casa"
"E l'amante no?" Lo faccio staccare dalla mia gamba spingendolo contro il muro. Adeline attacca un silenziatore alla mia pistola e guarda quanti proiettili ci sono ancora. È bello lavorare con lei, sa quel che deve fare ancora prima di chiederglielo.
"Ti prego, no" Matt si inginocchia portando la testa a terra.
"Farai meglio a non sporcarmi la macchina" sospiro premendo il grilletto, uno sparo silenzioso sotto la sua nuca e un altro in mezzo alla sua schiena.
"Ora smuovilo da questa posizione" Adeline scuote il capo uscendo dal vicolo.
"E non mi aiuti?"
"Mi sono fatta la semipermanente alle unghie questa mattina, non vorrei rovinarle!" Sento la sua voce ma non la vedo, so già che è andata a prendere la macchina.
Infatti, pochi minuti dopo in cui io ho alzato il vecchio, la mia macchina mi arriva davanti con il portabagagli aperto e ricoperto di sacchi della spazzatura neri, spero che il sangue non entri in qualche buco.
"Solito posto?" Adeline si appoggia al lato della macchina a braccia incrociate e sbadiglia.
"Sono troppo stanco per scavare una buca" sospiro guardando il corpo morto davanti a me con le mani sui fianchi.
"Allora lo tagliamo e lo diamo in pasto ai tuoi cani?"
"No, ancora si ammalano. Lo spargiamo per il bosco dietro casa, non va nessuno lì" chiudo il bagagliaio e salgo alla guida.
Mi prendo un momento di pausa portandomi le mani sul viso.
Ho ucciso un'altra persona, non che mi dispiaccia, tanto andremo comunque tutti all'inferno.
Ma ho la sensazione, più che altro il timore, che quando io morirò verranno tutte le mie vittime a tormentarmi.
Sospiro togliendomi le mani dal viso e guardando nel vuoto.
Adeline si avvicina a me portano una mano sul mio petto e lasciando qualche bacio sul mio mento al cui mi giro per toccare le sue labbra con le mie.
Porto un braccio sulla sua schiena facendo scivolare la mano fino al suo fondoschiena: "Comunque io non penso che il tuo culo sia flaccido" ghigno mordendole piano il labbro inferiore.
"Sarà meglio" ridacchia sedendosi composta e allacciandosi la cintura.

Lily&Guns - The KingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora