23 - Ring

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Arriviamo in una parte piuttosto isolata dalla popolazione di New York, ormai è buio e la mia voglia di tornare in ospedale è sempre grande.
"Cosa ci facciamo qui?" Scendo dalla moto togliendo il casco.
"Questo è il posto in cui mi sfogo, faccio uscire tutte le mie preoccupazioni"
"Ora mi dirai di urlare un grosso vaffanculo per liberarmi da qualsiasi cosa abbia?"
Mi guarda dubbiosa: "no."
Ci avviciniamo ad un grosso capannone trovandolo pieno di gente che esulta con un'arena al centro.
"Okay..." Borbotto.
"Scommetto che hai voglia di prendere a pugni qualcuno" ridacchia.
"Cosa? Io non-"
"Oh non prendermi per il culo, so chi sei, e so chi è tuo padre"
"Non so di cosa tu stia parlando" roteo gli occhi al cielo. Mio padre è l'ex fidanzato di mia madre. Se si può chiamare così...
"Certo, mio zio ti saluta, comunque" la guardo ancora più confuso.
"Oh Dio ma devo sempre spiegare tutto?" Sbuffa avvicinandosi ad una specie di reception con un signore che sta fumando una pipa.
"Mio zio è il tuo professore di matematica" la guardo ad occhi spalancati. È vivo! Un peso in meno.
Però questo vuol dire... "Sei membro dei Aureum Lilium"
"Non è nella mia lista di cose da fare" scrolla le spalle girandosi per parlare con il vecchio con la pipa. Molti vecchi che mi sembra di aver già visto in giro, ragazzi e ragazze sono seduti sulle tribune, due ragazzini si stanno prendendo a pugni sul ring e tutti urlano scommettendo sul vincitore.
"Quindi giochi o guardi?" Ghigna.
Mi prendo un attimo per riguardare cosa mi circonda e quasi mi viene da ridere vedendo come quei due si stanno prendendo a schiaffi.
"Gioco"

Ho guardato due coppie fare a pugni riducendosi stracci. Entrambe le coppie sono uscite dal ring sanguinanti con qualche osso rotto.
"Chi tocca adesso?" Chiedo a Adeline impaziente di spaccarmi le nocche.
Vorrei che chiunque sia la persona con cui dovrò combattere sia Megan, la vorrei distruggere ora come ora.
"Larracuente contro Clark" una voce metallica rimbomba nel capannone e Adeline mi da una gomitata per farmi avvicinare al ring.
"Chi è Clark?"
"Quello lì" Adeline sorride facendo un cenno con il capo verso un ragazzo, grande quanto un armadio, nell'altro angolo del ring.
"Oh Dio"
"Dai che ce la fai" mi da una pacca sulla spalla.
Mi aiuta a fasciare le mani e mi da quale indicazione che già sapevo, quando salgo sul ring questo omone si avvicina mi sembra ancora più grosso.
È decisamente difficile immaginare questo armadio come Megan.
Ma posso farcela, ho fatto a pugni con troppe persone per arrendermi contro questo coso.
Uno sparo da il via e subito mi sembra di vedere mia mamma a terra, la vedo nelle mie braccia sanguinante, vedo Megan ghignare e poi cadere a terra colpita da uno dei miei coltelli.
Distratto dai miei pensieri ricevo un pugno in pieno volto che mi fa indietreggiare.
Sento del sangue tra le labbra quando di nuovo mi arriva un pugno.
Schivo l'ennesimo pugno di Clark e rispondo con un destro nel suo fianco, una ginocchiata, due, tre finché non si inginocchia e posso colpirlo per farlo cadere a terra.
Ci mette poco ad alzarsi sotto le urla degli spettatori e viene verso di me con l'intenzione di buttarmi giù, sbatto la testa contro il pavimento sentendo tutto il suo peso addosso e resto immobile aspettando che allenti la presa sulle mie braccia.
Alza il busto prendendomi per il colletto della maglietta per prendermi a pugni ricevo solo un pugno da parte sua e riceve un sinistro nel mento che lo fa cadere a terra.
Mentre lui cerca di alzarsi io sono già in piedi in attesa della sua prossima mossa. Arranca verso di me massaggiandosi la mandibola e prepara un pugno che afferro per puro caso. Mi sento spingere indietro dalla sua forza, mi ricordo del primo allenamento con mia mamma, così cercando di reprimere il ricordo di lei in quel dannato ospedale, gli afferro il polso con la mano libera lasciandogli il pugno e con la parte bassa del palmo gli colpisco il naso mandandogli la testa all'indietro, una gomitata nello stomaco e una ginocchiata tra le gambe facendolo cadere. Un calcio circolare lo fa stendere probabilmente indeciso da dove provenisse il dolore peggiore.
L'armadio non si alza quando il presentatore arriva al cinque e la vittoria è mia.
Proteste, insulti e un paio di complimenti urlano i spettatori ma do poca attenzione a ciò uscendo dal ring.
Adeline mi viene in contro gioiosa ma la supero uscendo dal capannone.
Per quale motivo ho accettato di venire qui? Prendere a pugni quel uomo non ha suscitato nulla dentro di me. Prendo a pugni gente tutti i giorni.
"Che succede?" Adeline mi raggiunge dopo cinque minuti in cui ho sbattuto la testa contro la testa di un albero.
"Che succede? - rido - dimmelo te che succede"
"Adam..."
"No Adeline! Mia mamma potrebbe morire da un momento all'altro e io sono qui a prendere a pugni gente che non sa che fare della propria vita!"
Lei rotea gli occhi al cielo cercando di avvicinare le mani a me ma mi allontano e lei si rabbuia.
"E dimmi, tu sai cosa fare della tua vita? Quali sono i tuoi obbiettivi? Prenderai il comando dei Aureum Lilium o non spetta a te questo?"
Non le rispondo perché nemmeno io lo so, non so cosa farò.
Ero entusiasta all'inizio della possibilità di essere il capo dei Aureum Lilium, Charlotte parlava molto di questo, dei suoi piani che già allora ero sicuro che non avrei seguito, non ero nella pelle quando ho cominciato a fare vari lavori nella casa abbandonata, ero più felice che mai alla mia prima missione.
Ma adesso? Vorrei chiudermi in un bunker e non uscirne più, vorrei andare via da qui, il più lontano possibile, vorrei sotterrarmi, non ne ho idea!
"I miei obbiettivi? Tener sveglio la notte chiunque provi a mettersi contro di me perché sanno che sto andando a prenderli."

HeeeeyImback!

Scusate se non aggiorno più frequentemente come prima... La mia ispirazione è morta di nuovo e sto cercando di finire questa storia con tutta la difficoltà nel mondo.
Mancherebbero veramente pochi capitoli, so cosa dovrei scrivere, ma non trovo il modo (e la voglia) di scrivere.

Bene, detto i miei problemi inutili torniamo al capitolo.
Hanno sparato ad Ivory.
Adam e Brandon sono in ospedale sperando in un miracolo divino.
Arriva sta ragazza dal nulla, Adeline.
È una ragazza che Adam già conosce.
Lei lo porta in questo capannone per sfogarsi facendo a botte.
Adam sclera, perché sua mamma è in ospedale e lui è a far botte.
(Applausi)
Frase finale ad effetto: ma Adam la manterrà?

Lily&Guns - The KingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora