Capitolo 12

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Quando sollevo il coperchio di cartone rimango allibita alla visione. Un conato di vomito di impossessa di me facendomi rigettare l'unico biscotto che avevo mangiato per colazione. La scatolina quadrata rosa all'esterno e bianca all'interno è riempita fino all'orlo di sangue, su cui galleggia un cuore, un cuore umano. La paura e l'ansia dominano ormai il mio cervello, dove una parte è ancora lucida. Il mio primo pensiero è "e se questo cuore fosse di Eljas? Non potrei perdere mio fratello, non lo sopporterei" alcune lacrime scendono dai miei occhi verdi, che un tempo era pieni di spensieratezza e felicità mentre ora sono cupi e spenti, solcando le guancie. Vicino c'è un bigliettino. Con le mani tremolanti afferro il pezzetto di carta e con gli occhi ormai rossi e accecati dalle lacrime, cerco di leggere quel che c'è scritto "sei stata brava a raccontare la morte di tua madre ai due agenti, ma se provi a spifferare una sola parola sulla scomparsa di tuo fratello e qualche altro episodio accaduto in passato, giuro che la prossima volta il cuore sarà di Eljas".
Tiro un sospiro di sollievo per il fatto che il cuore non è di mio fratello ma a colpirmi è questa frase 'qualche altro episodio accaduto in passato'. Apparte la morte di mia madre non è successo niente. A distrarmi dai mie pensieri é un rumore che proviene dal bagno. Accecata dalla paura, mi avvicino allo sportello della cucina e ne estraggo una padella. Tenendo quest'ultima in mano rivolta verso l'alto, mi incammino verso il bagno. Attraverso il salotto e mi guardo sempre attorno. Sembra di stare in una puntata di Criminal Minds. La suspance, l'ansia e la paura che qualcuno possa spuntare da un momento all'altro da qualche angolo della casa. Arrivo finalmente davanti il bagno e apro leggermente la porta per vedere chi ci fosse. Nel momento in cui sto per entrare, sento un "ehi" da dietro. Mi giro di colpo e, senza nemmeno guardare, colpisco l'individuo in testa con la pentola. Lo vedo cadere per terra come un pera secca. Il mio cuore batte all'impazzata. Il ragazzo a i capelli davanti agli occhi così, con il manico della padella, glieli sposto da davanti la faccia.
Io:"oddio, Jonathan" mi inginocchio accanto a lui e incomincio a tirarli degli schiaffetti sulle guancie. Dopo circa dieci minuti pronuncia qualcosa di incomprensibile e poi apre gli occhi.
Io:"scusami Jonny, non volevo. Mi hai spaventata"
Jonny:"tranquilla piccola"
Io:"aspetta che ti vado a prendere del ghiaccio"
Così vado in cucina, apro il frizer ed estraggo un po' di cubetti di ghiaccio per poi avvoggerli in un tovagliolo di stoffa. Ritorno in salotto e trovo un Jonny dolorante con una mano sulla testa. Mi avvicino e appoggio il fazzoletto sul suo sopracciglio, che si sta gonfiando sempre di più.
Jonny:"posso sapere perché gironzolavi per casa con una padella in mano?"
Io:"allora, oggi, quando sono tornata dal commissariato ho ricevuto un altro pacchetto pieno di sangue e con addirittura un cuore che galleggiava"
Jonny:"che schifo. Mi dispiace per tutto quello che stai passando, spero che ritroveranno tuo fratello molto presto"
Io:"già. Ma le ragazze ancora non sono tornate?"
Jonny:"approposito, Janika mi ha chiamato dicendomi che oggi torneranno verso le due"
Io:"ah, sai il perché"
Jonny:"stavano ancora preparando le valigie"
Io:"okay, conoscendole stanno per portarsi l'intero armadio, per non parlare deu trucchi"
Jonny:"siete ragazze"
Scoppiano entrambi a ridere. La mattinata continua tra coccole e chiacchiere. Sono le 14:30 e sto aiutando le ragazze a posare i trucchi.
Janika:"allora, come ci organizziamo?"
Io:"il bagno è piccolo, facciamo così, tutti i vostri 'prodotti di bellezza' li mettete in quello scaffale. Emilia e Tea possono mettere i trucchi sulla mia scrivania, Janika sul comodino di Eljas"
J/T/E:"okay" così ci mettiamo all'opera.
Adesso siamo tutte in salotto e racconto loro l'episodio di questa mattina.
Janika:"non ci posso credere"
Tea:"che cosa orribile"
Emilia:"non oso immaginare come ti sei sentita"
Io:"in quel momento non riuscivo più a capire niente, pensavo solo a Eljas e mi chiedevo se quel cuore fosse suo"
Janika:"mi dispiace tanto tesoro, facciamo così, questa sera, visto che è sabato andiamo a divertici un po'"
Emilia:"o accetti o accetti"
Io:"okay"
Tea:"ragazze, sono già le 16, é meglio se incominciamo a prepararci"
Io:"già?"
Janika:"si"
Così andiamo in camera e incominciamo a farci maschere per il viso di tutti i tipi. Dopo che abbiamo finito le cure di bellezza, arriva la parte più difficile. Scegliere quel che ti devi mettere.
Io:"metto il pantalone"
Emilia:"idem"
Tea:"uffa, dai"
Janika:"infatti, ti stanno bene le gonne"
Io:"sai che odio le gonne"
Emilia:"okay, allora facciamo così. Io e Ellen mettiamo i pantaloni mentre Janika e Tea indossano la gonna, va bene?"
Io:"si"
Janika:"d'accordo"
Tea:"ci sto"
Cosi indossiamo ognuna quel che ci piaceva e, dopo ben quattro ore di preparazione, finalmente usciamo.
Io:"dov'è che andiamo"
Janika:"non so, a mangiare una pizza? Che ne dite?"
Annuiamo tutte e tre e così andiamo in cerca di una pizzeria. La serata continua tra risate, chiacchiere e lunghe passeggiate sul corso principale.

Kiusannut sielu- Anima tormentata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora