Capitolo 2

14 2 0
                                    

Caro diario,
Sono successe tante cose durante questa settimana. Io e Jonathan abbiamo legato tantissimo, siamo diventati amici, spero in futuro qualcosa in più. Anche Emilia, Janika e Tea hanno conosciuto dei ragazzi, Saul, Markus e Samuel. Diamo diventati tutti amici a tal punto di formare un gruppo, tra cui mio fratello e la sua simpatica fidanzata. Scusami se ti sto sporcando ma sto mangiando un toast con la Nutella mentre sorseggio la fumante tazza di tè. Oggi è il giorno in cui si fa l'albero di natale. Ne approfitto per scriverti perché Eljas è andato a prendere le decorazioni in garage. Spero di scriverti presto,
Ellen
Eljas:"Elli, mi vieni ad aiutare?"
Io:"si arrivo"
Per prima cosa posizioniamo la base dell'albero e piano piano aggiungiamo ogni ramoscello.
Eljas:"cosa vuoi come regalo?"
Io:"non lo so, Natale significa felicità, spensieratezza, gioia, tutti sentimenti che io non ho e non avrò mai. Vorrei essere felice, questo sarebbe un bel regalo" le lacrime minacciano di uscire, cerco di mandarle dentro ma con poco successo, scendono senza sosta lungo le  mie guancie.
Eljas:"ma cosa dici? Questo segreto non può impedirti di non essere felice, ti prego, non puoi soffrire per tutta la vita" dice con la voce piena di rabbia ma allo stesso tempo  soffocata dalle lacrime
Io:"ah si? Allora andiamo dalla polizia e confessiamo tutto"
Eljas:"per adesso ancora no, si sono appena calmate le acque, dopo Natale ti prometto che confesso tutto. Ne usciremo, ne sono sicuro. Ti voglio bene Elli"
Io:"anche io" dico abbracciandolo.
Io:"passiamo alle decorazioni?"
Eljas:"si, passami il puntale"
Io:"certo" le passo il puntale, lui sale sulla scala e lo posiziona sulla punta dell'albero. Dopo appendiamo i cuoricini, qualche candela e infine alcuni disegnini scolpiti col legno che rappresentano pupazzi di neve, babbo natale, l'albero ecc. Si lo so, siamo un po' particolari io e mio fratello, ma sin da piccoli abbiamo fatto l'albero diverso da quello tradizionale. I cuoricini li ha cuciti nostra mamma e ci teniamo tantissimo.
Eljas:"Ellen, cosa vuoi per pranzo?"
Io:"non so, vabbene tutto purché sia qualcosa da mangiare, sto morendo di fame"
Eljas:"ti va bene un piatto di pasta?" mi urla dalla cucina
Io:"si"
Vado a tavola e incomincio ad apparecchiare. Una volta finito Eljas porta i piatti e incominciamo a mangiare. Una volta finito aiuto Eljas a sparecchiare e mettere i piatti nella lavastoviglie.
Io:"Eljas, io esco, ci vediamo dopo tanto abbiamo finito e pure sistemato".
Eljas:"okay, a dopo"
Così prendo il giubbetto, il telefono ed esco. Decido di andare al cimitero, ho bisogno di stare un po' da sola con lei. Dopo dieci minuti arrivo. Entro nell'enorme giardino e mi siedo difronte la lapide di mamma. Quanto era bella. Aveva dei lunghi capelli rossi ricci, gli occhi verdi come i miei e un sorriso abbagliante. Quel sorriso bellissimo, se eri triste, arrivava lei e ricomiciavi a sorridere, sembrava il sole in una buia e cupa giornata. Ed è così che la voglio ricordare, con il suo sorriso sempre stampato sulla faccia, il suo viso sempre felice e spensierato e il suo carattere solare e ottimista. Potrei rimanere ore e ore a guardarla, mi manca così tanto, ma purtroppo non posso riaverla indietro. Lascio una rosa rossa nel vaso e ritorno a casa. Una volta arrivata saluto Eljas e vado nella mia cameretta. Decido di spostare alcuni mobili e sistemare la camera. Inizio e dopo una mezz'oretta abbondante ho finito. Poi ricomincio a sistemare. Ritrovo una scatolina stracolma di foto, le prendo e le sfoglio, quando ne trovo una particolare. Vedo mia mamma con un ragazzo, un bel ragazzo, la giro e trovo una dedica "al ragazzo che ha cambiato la mia vita in meglio, ti amo Spencer Smith" strapazzo gli occhi da quel che leggo. La rabbia e la delusiona accecano i miei occhi, non sono lucida, non riesco a capire cosa sta succedendo. Ed ecco che un'altra attacco di panico si impossessa di me. Comincio ad ansimare, i polmoni mi stanno abbandonando, non riesco più a respirare, cerco di chiamare mio fratello ma le mie corde vocali sono affogate dalle lacrime, sento le mie gambe cedere e poi, buio, buio, buio.

Kiusannut sielu- Anima tormentata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora