Capitolo 7

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Sono passati mesi da quando siamo entrati nel 2017. Adesso siamo ad aprile, in primavera. I fiorellini spuntano sugli alberi, l'erbetta cresce folta nei giardini e raggi del sole incominciano a  riscaldare il pianeta. Tra poco ci saranno le vacanze di pasqua, non vedo l'ora. Non perché non ho voglia di andare a scuola, anzi, solo che ultimamente sono un po' stressata. Sono successe molte cose, a partire dalla scomparsa improvvisa di mio fratello. L'altro ieri è andato a lavoro (si, lavora in una piccola officina come meccanico) e poi non è più tornato. Il giorno dopo stavo per andare dalla polizia quando mi arriva una telefonata.
Io:"pronto?"
Xx:"non andare dalla polizia, tranquilla. Tuo fratello è con me, sta bene, prova a dire qualcosa e tuo fratello non ritornerà più".
Prima che io potessi chiedere di mio fratello, aveva già chiuso la telefonata. Aveva una voce roca, cupa e terrificante. Mi sento così in colpa, il mio unico pensiero è mio fratello. Ho continui attacchi di panico e d'ansia, più infinite crisi d'ansia. Adesso sono sola. L'unica persona rimasta della mia famiglia è scomparsa. È possibile che io debba soffrire così tanto? 16 anni. 16 anni passati a soffrire, l'unico sfogo era lo studio, ma adesso non riesco nemmeno più a studiare. Le notti passate in bianco a pensare a quel maledetto 20 aprile e la mancanza di concentrazione mi impediscono di studiare. A casa ormai sono sola. L'unica cosa bella della mia vita è la relazione con Jonny. Ultimamente dice che sono strana. Vorrei tanto raccontargli tutto ma non posso.
7:30
La sveglia suona ma io la butto a terra. Non ho proprio voglia di alzarmi, ma devo altrimenti rischio di perdere l'anno con le tappe assenze che ho fatto. Vado nel piccolo bagno e mi infilo nella doccia. Il getto di acqua ghiacciata congela la mia pelle. Una volta uscita ritorno in camera e indosso un pantalone nero, la maglia dei bvb e gli anfibi. Vado in cucina e spizzico qualcosa. Bevo del latte e ritorno in bagno per far splendere i miei denti. Mi trucco leggermente con la matita e concludo il mio look con borsa nera piena di disegni e spille rock e il mio giubbotto nero.
Esco di casa e mi incammina verso scuola. Una volta arrivata Jonny mi viene incontro.
Io:"buongiorno" dico dandogli un bacio.
Jonny:"buongiorno" dice abbracciandomi. Così entriamo a scuola e andiamo nella nostra classe.
Prof:"buongiorno"
Noi:"buongiorno"
Prof:"ho riportato i compiti di matematica"
Le nostre facce da felici diventano terrorizzate. La prof passa tra i banchi con il blocco delle verifiche. Si avvicina a me e dice.
Prof:"Virtanen, dopo ho bisogno di parlarti"
Io:"vabbene"
Alzo il foglio e trovo un bruttissimo voto. Appena lo vedo cerco di trattenere le lacrime. Chiedo alla prof se posso andare in bagno, lei annuisce e, una volta uscita dalla classe scoppio in un pianto isterico. Perché, perché 4. Non posso aver preso un voto così basso.
"Ellen, sei qui?"
Io:"si" dico tra un singhiozzo e l'altro.
Janika apre la porta e mi trova accasciata sul pavimento.
Janika:"tesoro, cos'è successo?"
Io non dico niente poggio la testa sulla sua spalla e continuo a piangere disperata. La mia amica mi abbraccia. Non riesce a fare di più.
Io:"senti Janika, io ti devo dire una cosa, ma se la dici a qualcuno ammazzano me e mio fratello"
Janika:"Ellen, mi stai facendo preoccupare, però ti prometto che non lo dirò a nessuno"
Io:"allora, l'altro ieri hanno rapito mio fratello e stavo per andare dalla polizia e.." mi soffermo un minuto per asciugare le lacrime
Io:"e mi è arrivata una telefonata anonima, l'interlocutore aveva una voce cupa e terrificante. Ha detto che se dicevo qualcosa alla polizia o a qualcuno faceva fuori mio fratello" e inizio dinuovo a piangere come una matta. Janika mi guarda con gli occhi lucidi e mi stringe forte a se.
Janika:"oddio Elli, perché non me lo hai detto subito, e adesso? Dove starai? Facciamo così, avverto le altre così veniamo da te"
Io:"non lo deve sapere nessuno"
Janika:"siamo o no le tue migliori amiche? Ci siamo sempre dette tutto, ci siamo aiutate a vicenda nei momenti difficili e questa volta dobbiamo aiutare te"
Io:"vabbene, devo dirlo anche a Jonathan"
La mia amica annuisce e ritorniamo in classe. A fine lezione la prof mi chiede se ho qualche problema, io le rispondo di no e, dopo averla salutata raggiungo le mie amiche, già informato della situazione.
13:00
Ora di pranzo, corro nella mensa e vado incontro a Jonny. Appena mi vede
Jonny:"ciao piccola" dice dandomi un bacio
Io:"ciao" dico abbracciandolo
Jonny:"allora, come va? Tuo fratello è tornato dal viaggio di lavoro" dice mettendomi il braccio sulla spalla.
Io:"ecco, volevo parlarti proprio si questo"
E cosi incomincio a raccontargli tutta la storia. Lui rimane sconvolto
Jonny:"oddio tesoro, non puoi rimanere da sola a casa è pericoloso"
Io:"lo so, infatti oggi verranno con me le mie amiche"
Jonny:"ah"
Io:"se vuoi puoi venire anche tu"
Jonny:"okay"
Cosi mangiamo il nostro pranzo e ritorniamo a lezione.
Scuola finita, si torna a casa. Io e le mie amiche passeggiamo tra le strade di Helsinki fino ad arrivare in casa. Arrivo e davanti la porta trovo un bigliettino con un pacchettino.
Lo prendo e entriamo in casa.
Janika:"dai apri, magari è di Jonny"
Emilia:"si, sono curiosissima"
Tea:"vediamo"
Apro il pacchetto e trovo.......





Kiusannut sielu- Anima tormentata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora