Capitolo 4

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Sono passati tre giorni ed ora sono a casa, domani è Natale. Questa sera abbiamo invitato i nostri amici per festeggiare la vigilia e aprire i regali a mezzanotte, proprio come facevamo da piccoli. Mentre ero ancora in ospedale, Jonathan è venuto a trovarmi, è stato così carino, mi ha anche regalato l'ultimo cd che mancava alla mia raccolta, One Minute dei Red Hot chili Peppers. Sono le 15:00 e sono sdraiata sul mio comodo letto. Ripenso e ripenso a quella maledetta foto, non posso crederci. C'è la possibilità che io sia figlia di uno sconosciuto. Non potrei mai accettare l'idea di essere "sorellastra" a Eljas. Dice che per lui non cambierà niente, ma per me si. Però poi ci rifletto e dico, se io ero figlia a quell'uomo, come si chiama, ah, Spencer, mia mamma me lo avrebbe detto, però poi ci ripenso e dico 'no, non me lo avrebbe mai potuto dire perché ero piccola e papà sarebbe venuto a conoscenza del suo tradimento. A distrarmi dai miei pensieri è lo squillare del cellulare. Lo prendo e rispondo.
Io:"ciao bella....si....certo....vabenissimo...a più tardi" riattacco e
Io:"Eljas" grido dalla mia stanza.
Eljas:"dimmi" dice affacciandosi dalla porta
Io:"Janika ha detto che verranno tra un po', verso le cinque per aiutarci ad apparecchiare"
Eljas:"perfetto, anche Janet viene per quell'ora"
Io:"evviva" dico con la faccia da angioletto ma allo stesso tempo schifata. Poggio di nuovo la testa sul cuscino e, senza accorgermene, cado in un profondo sonno.
Mi sveglio, prendo il telefono è noto che sono le 17:30. Cavolo, i ragazzi dovevano arrivare alle 17:00. Così corro in salotto e trovo mio fratello con Jenny, Saul, Markus e Samuel giocare alla play e poi anche la mia simpatica cognatina, che sta sempre attaccata come una zecca a Eljas. E io che pensavo fossero cresciuti.
Jonny:"ehi, buongiorno dormigliona" dice venendo verso di me e dandomi un bacio sulla guancia.
Io:"ciao Jonny, e comunque ho dormito solo due ore"
Jonny:"okay" dice ridendo
Eljas:"ciao sis, finalmente ti sei svegliata" dice tenendo gli occhi incollati allo schermo della televisione. Io non rispondo
Janette si avvicina e
Janette:"ciao Ellen" dice con il suo sorrisino
Io:"ciao str...cioè Janette" dico mostrando un sorriso falsissimo.
Vado in cucina e trovo le mie amiche alle prese con i fornelli, addirittura Janika girava i pankeks con disinvoltura.
Io:"ciao belle, allora, che cucinate di buono?"
Janika:"io sto facendo i pankeks per appuntarci lo stomaco"
Io:"si, come se stasera mangiassimo solo un piatto di pasta"
Janika:"io ho fame e anche i bambini di là"
Io:"okay, ma cos'è questa puzza di bruciato?"
Emilia:"dio, il tacchino" cosi va vicino al forno e lo toglie.
Io:"dai, non si è ustionato abbastanza"
Tea:"si, meno male"
Io:"allora io incomincio a fare la Cranberry sauce" cosi mi aggiungo anche io a loro.
Il menu prevede:
-Tacchino arrosto
-Cranberry souce
-Mashed potatoes
-Eggnog
-Mince pies
-Pumpkin pie
E visto che siamo ancora piccoli i
-Gingerbread men cookies
E cosi incomciamo a cucinare. Farina, uova, zucchero, sale, la cucina diventa un vero e proprio campo di battaglia. Sono le 20:00 in punto e abbiamo appena finito di apparecchiare la tavola. È tutto carinissimo, rosso e verde. Il camino acceso e le chiacchiere rendono l'atmosfera piena di gioia e felicità. Per il momento tutti i ricordi volano via. Ci accomodiamo e gustiamo ogni singola portata. Alle Eggnog siamo pieni.
Saul:"oddio ragazzi, uccidete i, sto soffrendo troppo" dice esausto
Janika:"a chi lo dici, io mi sento una mongolfiera dentro la pancia"
Jonny:"io faccio fatica a respirare"
Io:"io non respiro proprio"
Tea:"te l'ho detto di mettere un uovo a testa"
Emilia:"si. Eccola. È arrivata la mia fine. Ragazzi, ricordate che vi ho voluto bene" dice buttandosi sul divano
Tutti:"anche noi"
Markus:"allora ragazzi, che altro c'è?"
Noi lo guardiamo e
Samuel:"COME CAVOLO FAI A MANGIARE ANCORA?"
Markus:"io sto apposto, anzi, c'è anche la pumpikin pie?" dice euforico. A quel punto vediamo solo Janika portarsi una mano sulla bocca e correre verso il bagno. Io la seguo.
Io:"come stai?"
Janika:"credo che i pankeks prima del cenone non mi abbiano fatto bene" scoppiamo entrambe a ridere e, una volta che si è sciacquata la bocca ritorniamo in sala. Sono le 23:50 così comincia il conto alla rovescia.
Tutti:"10.....9......8.....7......6.......5......4......3......2.........1........ Ehhhhhh" il boato invade la casa. Ci abbracciamo e ci facciamo gli auguri. Poi ci sediamo difronte al caminetto e incominciamo a scartare i regali. La serata continua tra ringraziamenti e "wow è stupendo, è proprio quello che volevo" oppure "oh mio dio, non posso crederci, chissà quanto ti sarà costato, sei una pazza". Questa notte dormiranno qui è domani torneranno ognuno a casa propria. Dopo lo scarto dei regali, da grandi deficienti, andiamo fuori in terrazza, ci sediamo sui divanetti, Markus prende la chitarra e incomincia a suonare patience dei mitici Guns And Roses. Cantiamo tutti, ci divertiamo come pazzi. Il povero Markus, una volta finita la canzone ha tutte le mani viola a causa del freddo perché non poteva indossare i guanti. Il divertimento finisce precisamente alle 2:30 di mattina, così ritorniamo dentro e ci addormentano tutti difronte al caldo camino.

Kiusannut sielu- Anima tormentata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora