Capitolo 11

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"Sappiate che non vi ho ancora perdonato. E io e il cinese abbiamo un discorso da fare. Ma ho bisogno di parlare con mio fratello. Ora." Tre paia di occhi mi guardano sconvolti mentre fisso Micheal, il quale al sentire la mia voce quasi si strozza col pezzo di bacon che ha in bocca.

"Ehm... va bene Beth, direi" prova a sbiascicare Micheal mentre si allontana un po' da Casey.

Afferro mio fratello per un braccio e lo trascino in camera mia senza dare ascolto alle sue lamentele. Apro la porta controllando che Luke sia uscito e faccio entrare Mike.

"Tu sai cosa mi succederà vero?" chiedo diretta guardandolo negli occhi. Micheal sbianca e si siede sul mio letto prendendosi i capelli tra le mani.

"Te lo ha detto alla fine?"

Sento il mio battito accelerare e le guance diventare rosse.

"Tu lo sapevi? E non mi hai detto niente nemmeno di questo!" Guardo il ragazzo seduto sul letto e non lo riconosco più. È davvero lui il mio fratellone? La persona di cui mi sono sempre fidata e che ero convinta mi avesse sempre raccontato tutto. Non solo mi ha tenuta nascosta la sua relazione clandestina ma anche del mio matrimonio!

"Posso spiegarti"

Stringo i denti e lo guardo negli occhi con lo sguardo più freddo che riesco a fare.

"Parla."

Micheal abbassa lo sguardo sulle sue scarpe dai colori diversi.

" Non posso Paris scusami"

Mi paralizzo. Non è possibile. Non posso essere in pericolo qui! Perché ha usato il mio nome in codice?
Mi guardo intorno spaesata. Qualcuno ci starà ascoltando? Proprio ora? Dei brividi freddi mi attraversano il corpo.

" Okay. Okay. Okay."
Mi siedo vicino a lui e gli afferro il braccio. Io e Micheal abbiamo inventato da piccoli in linguaggio segreto che si basa sul "scrivere" con il proprio indice sul braccio dell'altro. Sono anni che non lo usiamo più ma spero che lui se lo ricordi.

"Q u a n d o   p o t r a i   d i r m i   t u t t o ?"

Lui mi guarda sorpreso accennando un sorriso. Anche lui mi afferra il braccio e inizia a scrivere.

" P r e s t o"

Lo guardo sorridente e annuisco. Sto per scrivergli qualcos'altro quando sentiamo dei colpi alla porta della mia stanza. Micheal si irrigidisce impercettibilmente ma non ci presto attenzione dato che mi sono già alzata e mi sto dirigendo dalla porta. Dei colpi ancora più forti e frettolosi fanno irrigidire anche me. Socchiudo la porta e sbircio dallo spiraglio per intravedere chi ci sia dall'altra parte.
È Luke. Tiro un sospiro di sollievo e spalanco la porta. Rivolgo il sorriso più caloroso che posso al ragazzo scacciando la paura e mi sposto per farlo entrare nella nostra camera.
Lui mi sorride sforzatamente e apre la  bocca come per dire qualcosa ma quando si accorge della presenza di mio fratello sospira e si volta verso di lui con uno sorriso finto quasi quanto il parrucchino di mio zio.

"Micheal ti prego di lasciare la nostra stanza che io e la mia futura regina dobbiamo parlare."

Mio fratello annuisce e si dirige alla porta come un automa senza nemmeno salutare.
Strano.
Mi volto verso Lucas che si siede con un pesante tonfo nel posto dove prima era seduto Micheal prendendosi la testa tra le mani.

Sospiro e gli afferro la mano "Ti va una passeggiata?"
Lui alza gli occhi verso di me e sorride.
"Certo"

Mano nella mano usciamo dalla stanza. Non mi fido più di parlare di faccende personali e importanti la dentro. La camminata è silenziosa e frettolosa. Sappiamo entrambi dove andare. Il labirinto si estende glorioso davanti ai miei occhi. Imbocco l'entrata quando Luke mi ferma strattonandomi la mano.

Mi guarda e sorride.
" Facciamo un gioco. Chi arriva per primo al centro del labbirinto vince un pensiero dell'altro. Ci stai?"
Lo guardo confusa. "Un pensiero?"
" Si, un pensiero, una perplessità, un dubbio, qualcosa che è passato in quella tua piccola testolina che non diresti mai ad alta voce. Il vincitore sceglie l'argomento e il vinto dice il pensiero"
Un pensiero. Mi farebbe comodo! In più conosco questo labirinto come le mie tasche e tutte le sue scorciatoie.
" Va bene! Ci sto"

E senza lasciargli tempo di pensare entro nel labirinto correndo prendendo la svolta a destra mentre Luke a sinistra. Scelta sbagliata mio caro. Da quella parte non c'è... Una fitta alla testa mi fa fa genere di dolore. Devo pensare a vincere. Lascio la mente correre dato che i miei piedi sanno esattamente dove andare. Un pensiero... Un pensiero di Luke... Un pensiero di Luke su un argomento che sceglierò io...
Potrei chiedergli troppe cose! Della sua infanzia, dei suoi progetti per il futuro, di quelle misteriose telefonate, del perché di quelle occhiate con mio fratello. Troppi troppi dubbi. Mi bastano due svolte e non ho ancora deciso cosa chiedergli. Deve essere qualcosa di furbo, che lui non mi direbbe mai... Ancora una svolta! I miei piedi accelerano e mi arriva l'illuminazione! Sorrido tra me e me. Oh, questa domanda è perfetta!
Svolto l'angolo pronta per una meritata pausa prima dell'arrivo di Luke molto soddisfatta della mia decisione.
No.
Non è possibile.
Se la mia faccia sta esprimendo tutto il mio stupore in questo momento sarebbe da farci una foto.
Luke è bellamente seduto sotto l'albero con il mio libro in mano che mi aspetta.
Appena si accorge della mia presenza alza gli occhi dal libro e mi guarda. Ha un espressione triste. Strano, io sarei euforica se avessi vinto.
" Ce ne hai messo di tempo" si pulisce i pantaloni passandoci le mani sopra e si alza posando il libro nella sua scatolina. Lo fisso ancora senza parole.
" Come hai fatto?" Lucas mi guarda negli occhi con la stessa espressione di prima e si avvicina per afferrarmi la mano.
" Vieni con me fiocco di neve devo farti vedere una cosa"

Seguo Luke senza fiatare e lo seguo mentre si dirige vero una pianta di rose molto fitta davanti a noi. Giunti davanti a essa vedo Lucas cerca di infilare un mano dentro il roseto ma con un gesto repentino lo fermo.

" Luke non mettere la mano lì! È pieno di rovi." starnazzo (si, me lo sono consapevole che ogni tanto la mia voce raggiunge toni acuti come quelli di un oca spaventata) e tiro violentemente la sua mano via dal cespuglio come se stesse per scottarsi.

Luke mi guarda e noto che delle lacrime gli  sgorgano dagli occhi. Mi stringe in un abbraccio e mi bacia la fronte. Lo stringo a me istintivamente.
" Lu tutto a posto? Scusa della reazione eccessiva ma non voglio che tu ti faccia male"

Il biondo si scosta da me e il suo sguardo cambia radicalmente. Un sorriso riempie le sue labbra.

"Cosa hai detto?" I suoi occhi brillano.

"Che non voglio che tu ti faccia male? Lo so non è molto esatto grammaticalmente parlando però..."

"Non quello Els! Come mi hai chiamato?"

Guardo per un po' il vuoto cercando di ricordare ma ho parlato così spontaneamente che non mi sono accorta di aver detto un nome particolare. Per giusta ora mi sfugge.

" Mi dispiace ma non ricordo." mormoro imbarazzata grattandomi la testa.

Luke scuote la sua ma sorride.
"Forse questo ti darà una rinfrescata alla memoria."

Prima che io possa fermarlo Luke riesce a spostare i rami davanti del roseto che con mia sorpresa non nascondono altri rami ma rivelano una parete. Ma non è questo che mi mozza il fiato.

Sulla parete sono incisi due nomi. Con una frase sotto.

                  ELS
                         +
                            LU

Si dice che l'usignolo amasse così tanto la rosa da abbaracciarla così forte da trafiggersi il cuore.

Mi volto sconcertata verso Luke ma non riesco ad aprire bocca perché una fitta sempre più forte alla testa mi colpisce. E poi solo il buio.

Ciao a tutti!
Strano ma vero ho aggiornato. Questa storia per me è una specie di sfogo che uso solo in momenti specifici quindi mi dispiace ma non posso promettere di impegnarmi ad aggiornare sempre più spesso.
Bando alla chiacchiere spero che il capitolo ci sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate!

S. A.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 14, 2020 ⏰

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