quegli occhi tanto seducenti

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Il mattino seguente dopo una colazione bella pesante mi avviai a passo deciso a scuola dove mi aspettava Sofia.
"Ciao Sofia entriamo? ".
In classe c'erano già parecchie persone a chiacchierare e a scambiarsi i numeri.
Mi cadde l'hocchio su un ragazzo bruno , alto , snello , slanciato  ,che chiacchierava con un gruppetto di ragazze. Si sentì osservato e voltandosi incrociò il mio sguardo. I suoi occhi erano di un verde smeraldo era fantastico , mi sorrise e continuò a chiaccherare con le ragazze.
"Sofia,  chi è quel ragazzo insieme a quella ragazze".
" Si chiama Stefano , è il ragazzo più popolare della scuola, non vedi,! tutte le ragazze gli vanno dietro per quanto è bello !".
"Capito , bel ragazzo."
"Che hai detto!Gabriele ti senti bene?"
"Ehmmm Sisi sto bene !Che ho detto di male!" Esclamai imbarazzato.
"Hai appena detto che quel ragazzo è bello Gabriele!non dirmi che ti piacciono gli uomini?" Rispose Sofia sbalordita e perplessa.
"Ma no che dici , come ti viene in mente una cosa del genere!".
Entrò in classe il prof di arte , un uomo basso e massiccio . Dopo essersi presentato iniziò a fare l'appello e arrivò al nome Stefano.
"Dunque Stefano Gigante!  Di nuovo con noi quest'anno !. Tutti si girarono .
"Bhe prof,  Non è contento di rivedermi ?" Esclamò Stefano .
"Si certo sarò contento di bocciarti anche quest'anno se continui a fare lo spiritoso!".
Mi scappò una risata e subito mi guardò con uno sguardo minaccioso .
"Dunque ragazzi oggi faremo un gioco, ognuno di voi si alzerà ,si presenterà e dirà da dove viene, iniziamo da te giovanotto". Esclamò il prof .
Mi alzai e dissi il mio nome . Subito intervenne Stefano . "Quindi tu ti chiami Gabriele! , sai  moccioso , hai un nome da sfigato , proprio come te". Tutti si misero a ridere .
"Silenzio !"Stefano esci subito fuori !"urlò il prof  arrabbiato .
Si alzò e passando dal banco mio mi disse : "Ciao moccioso ci vediamo".
Sofia vedendomi giù di morale mi consolò dicendomi di lasciarlo perdere.
La campanella suonò per l'intervallo , decisi di andare a prendermi qualcosa alla macchinetta e così pensando mi alzai e mi avviai alla macchinetta , ma, lungo il tragitto mi fermò Stefano che senza parole mi mollò un pugno sul naso e mi fece cadere per terra. Mi svegliai sdraiato su un lettino e riconobbi subito l'infermeria della scuola.
La campanella della fine della ricreazione suonò e l'infermiera dicendomi di tenermi il ghiaccio sulla testa mi ordinò di tornare in classe. Mi alzai con fatica e mi avviai verso la mia classe.
Arrivò in classe la prof di educazione fisica che ci fece una lista su cosa  Dovevamo portare nella sua materia e come ci dovevamo vestire. Andammo tutti in palestra e ci ordinò di fare come riscaldamento tre giri del campo sportivo . La campanella suonò a mi accorsi che era l'ultima ora , il tempo era volato. Insieme a Sofia ci avviammo alle nostre abitazioni.

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