XIX-La resa dei conti

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Arrivò la mattina. Carlos sarebbe arrivato in poche ore, e lo scontro epocale sarebbe iniziato. Preparammo tutto quello di cui potevamo aver bisogno e ci incamminammo verso il deserto. Faceva davvero caldo, ovviamente. Indovinate un po'? Mia madre cacciò un ventilatore portatile che si alimentava con i raggi solari. Calzava a pennello. Che bella tecnologia del momento. Almeno non soffrimmo troppo. Vedemmo una serie di dune, da come si puo capire dal nome, ci mettemmo un po' prima di raggiungere la parte centrale. Ma almeno non fu complesso, grazie al nostro navigatore. Mi vennero i brividi nonostante facesse caldo. Sentivo che stavamo rischiando grosso, ma quella sfida sarebbe stata decisiva. Sentivo anche che non mancava molto alla fine, anche se non sapevamo il numero totale di puzzle. Qualche ora dopo arrivò Carlos, un uomo sui venticinque anni, alto, muscoloso, con i capelli biondi fino alle spalle, e ai cui piedi cadevano tutte le donne.
<<Buongiorno gioventù! E buongiorno anche alla donna dalla bellezza solare qui vicino!>> Carlos cacciò un sorriso a 32 denti, tutti bianchi. Mia madre, anche se di solito si discostava da quelli che ci provavano, non potè fare a meno che rimanere affascinata da quell'uomo.
<<Guarda che hai 25 anni, non è che sei vecchio. A meno che tu non voglia il contrario>> disse Ilary con un ghigno.
<<No per carità, giovane mi va più che bene>> rispose Carlos senza perdere il sorriso. Ilary si stupì, non aspettandosi quel tipo di reazione.
<<Bene! La festa può cominciare!>> urlò Carlos.
<<Quale festa? Siamo solo noi 6>> gli feci osservare.
<<Cosa? Non ho sentito! Puoi dirlo un po' piu forte?>> disse Carlos urlando.
In breve arrivò una folla enorme di persone tutte correndo, vogliose di vedere Carlos. Cavoli quanti erano! Almeno un migliaio.
<<Ah>> non sapevo cos'altro dire.
<<Non perdiamo tempo! I giornalisti sono la! Contattiamo Mike!>> disse Law, e in poco tempo ognuno urlò a Mike di venire e accettare la sfida, altrimenti sarebbe stato un vigliacco. Beh, migliaia di persone che dicono questa cosa in mondovisione, dovrebbero indurre per forza la persona presa in causa a venire. Detto fatto, dopo un quarto d'ora vedemmo quattro moto con sopra i nostri peggiori rivali.
<<Ehi perdenti! Come osate chiamarmi e minacciarmi? Vi distruggerò>> disse Mike.
<<Si, come no>> disse Ilary.
<<Sentiamo, quanti pezzi avete?>>.
<<Cinque>> risposi.
<<Ahahahhah! Solo cinque? Che peccato, io ne ho nove. E so anche quanti ne sono in totale>> disse Mike cacciando una risata fragorosa.
<<Accidenti!>> disse Beth.
<<Poco importa, accetta la sfida!>> dissi.
<<Eh va bene, questa volta vi farò rimpiangere di esservi avventurati. Badate che la sfida sarà scelta da me, altrimenti vi scordate che accetti>> minacciò Mike.
<<Spara>> disse Law.
<<Una gara di corsa, su moto, qualsiasi di voi contro di me>>.
<<Impossibile! Nessuno sa andarci!>> urlò mia mamma.
<<Errato, io si>> rispose Law. Fu la nostra salvezza.
<<Per una volta sai non essere irritante Holmes. Complimenti!>> disse Ilary.
<<Non c'è niente di meglio che avere come sfidante un degno rivale>> rispose Mike cacciando un ghigno<<Ebbene sia, indossate gli occhiali, in tal modo verrà tracciato e regolato il percorso. Ti darò una delle nostre moto. Voglio proprio vedere quanto abile sarai in un deserto>> concluse il ragazzo dai capelli rossi.
<<È un tracciato di 80 kilometri, cavoli>> disse Law<<almeno le moto sono potenti>>.
<<Vai amico, ora tocca a te, puoi farcela>> gli dissi. Beth lo incoraggiò con i fatti, dandogli un bacio. Quella ragazza lo faceva impazzire, diventava completamente diverso.
<<Non dimenticatevi di me! Il vostro telecronista!>> A quanto pare Carlos decise di essere un telecronista. Piuttosto strano<<Si comincia! Accendete i motori!>> continuò.

TRACCIAMENTO PERCORSO COMPLETATO.
LIMITE VELOCITÀ MASSIMA:100 km/h
SCONTRI RAVVICINATI CONSENTITI
PRONTI PER LA PARTENZA...VIA!

<<E sono partiti! Lo scontro decisivo è iniziato! Vediamo subito Thunder in testa, con Justice che cerca di raggiungerlo senza successo!>> Il gran pubblico che si presentava esultava all'impazzata. Il sol pensiero che stavamo facendo una gara clandestina mi metteva i brividi. Ma Law poteva farcela, noi credevamo in lui. In 10 minuti raggiunse finalmente Mike, facendo un testa a testa. Entrambi andavano a velocità massima.
<<Che spettacolo ragazzi! I due motociclisti sono testa a testa. Entramvbi a 100 km/h, è già possibile fare un pronostico? Vediamo cosa dice il nostro aiutante Tim!>> Tim? Da dove era uscito? Incredibile.
<<Bene collega, certamente Justice è riuscito a recuperare, ma Thunder risulta avere un'abilità nel guidare maggiore! Prevedo una sua vittoria, nonostante debba essere neutrale>> disse Tim, facendo innervosire Beth.
<<Potremmo fare un piccolo sondaggio! Mettiamo ai voti il vincitore!>> propose Carlos. Quei due la stavano prendendo sul serio.
Nel frattempo, a nostro dispiacere Law sbandò con la moto dopo uno scontro con Mike, cadendo a terra. Era un bel guaio, ma si rimise in piedi e partì come un fulmine. Lo raggiunse in poco tempo. Era incredibilmente deciso. Ormai non mancava molto, era passata circa mezz'ora, e i due erano nuovamente testa a testa.
<<Manca poco ragazzi! Che scontro epico!>> disse Carlos. Il pubblico esultò ancora di più.
<<Non permetterò una sconfitta! Il vincitore sarò io!>> disse Mike, superando Law. Ma subito dopo, con una mossa stupenda, Law ripartì a gran velocità, mantenendo il limite massimo, superando Mike e il traguardo. Ci salvò.
<<Booooooom! Abbiamo un vincitore! LAWLIET JUSTICE!>> disse Carlos entusiasta. I pezzi di puzzle passarono tutti a noi, e a Mike ne rimanevano 4. Ora ne avevamo 10, e non 14. Strano.
<<Accidenti, sono stato battuto. Ma accetto la sconfitta. Complimenti, siete i vincitori di questa sfida e della caccia al tesoro. Il numero di pezzi era proprio dieci>> rimasi sorpreso, avevamo completato la caccia?
Ringraziammo Carlos per l'aiuto e tornammo a Tokyo. Mike decise di andarsene e ci augurò una buona riuscita, dicendoci che ce l'avrebbe fatta pagare se non fossimo riusciti a liberare le vittime. A quanto pare anche lui lottava per qualcuno: sua sorella minore.

Arrivammo in città, salimmo sull'aereo e componemmo il puzzle.
Uscì un'immagine spaventosa: c'era al centro il pianeta Terra, e intorno ad esso diverse scene macabre: gente malata che veniva ignorata, guerre tremende e altro ancora. Il pianeta sembrava rappresentare una crepa. Papà aveva voluto rappresentare le condizioni future del nostro pianeta e della nostra realtà se avessimo continuato cosi. Era deciso a cambiare il mondo, ma in questo modo stavamo sbagliando. Dovevo trovare mio padre, dovevo riuscirci.
<<Come fare per rintracciarlo?>> chiesi.
<<Nulla, sarà lui a chiamarci>> disse Law<<sappi che ha compiuto un reato. Il suo destino è la prigione. Con noi verrà Julius>>. Dannazione, ero consapevole di quella brutta situazione, ma non potevo farci nulla. Nel frattempo ci complimentammo con Law per la sua bravura. Decidemmo di ripartire per gli Stati Uniti, tornare a casa mia e decidere poi il da farsi. Fortunatamente non fu rilevata alcuna vittima. 2000 erano fin troppe, e bastavano e avanzavano.
Fu un viaggio molto lungo, arrivammo in tarda serata. Raggiungemmo casa. Era sempre la stessa, monotona casa. Aprimmo la porta, entrammo, in cucina al buio c'era una sagoma nera. Prendemmo uno spavento, per poi renderci conto che era mio padre.
Fine capitolo XIX

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