IX-Verso il cielo della speranza

30 7 0
                                    

Quella dormita fu stranamente quieta. Dormii per otto ore, svegliandomi poi alle quattro del mattino, un'ora prima della partenza per il mondo. Nonostante il giorno precedente fossi riuscito a riprendermi dallo shock per la rivelazione, continuava a perseguitarmi la tristezza, la quale stava man mano tramutandosi in rancore. Tuttavia non trovavo giusto provarne per mio padre, una persona che era sempre stata disponibile per me, nonostante la sua trasformazione. Ma non avevo tempo per pensarci: le persone in quel momento rischiavano la morte, ed era ormai diventato nostro dovere salvarle, anche per la decisione di "vincere questo gioco". Ecco però un' altra notizia che non fece altro se non rendere ancora più complessa la situazione. Il numero di sopravvissuti si era dimezzato. Ebbene si, eravamo rimasti 5000 in tutto il mondo a cercare la salvezza per le vittime. L'informazione mi fu data da Lawliet quando lo chiamai per dirgli l'esatta posizione dell'aereo. Mi confessò che non aveva quasi chiuso occhio, e per far passare il tempo aveva indossato gli occhiali, in cerca di qualche indizio che fosse di aiuto all'FBI per rintracciare mio padre. Una volta fatto notò che nella nuova schermata apparsa dopo il tragico evento( una sorta di classifica comprendente tutti e 10000 sopravvissuti, e i loro progressi in questa caccia al tesoro) 5000 giocatori si erano disconnessi perennemente, almeno cosi appariva scritto. Papà aveva dato la possibilità di scegliere se aiutare il prossimo o di ignorarlo, e la metà di noi optò per la seconda. Da un lato poteva considerarsi pericolosa come cosa, dato che se fossimo stati di più avremmo avuto maggior possibilità di riuscita nel portare a compimento l'impresa, ma dall'altro poteva rivelarsi anche vantaggiosa per noi, lasciandoci la strada spianata, sebbene fossimo ancora in 5000. Nonostante ciò, in ogni caso la situazione sarebbe stata pessima.

Arrivò per primo Lawliet, che come al solito aveva le occhiaie per aver dormito poco, con una valigia e il suo fidato quaderno di appunti. Nel periodo in cui scomparve aveva riempito numerose pagine, aggiungendoci oltre i suoi ragionamenti su ciò che gli circonda anche informazioni approfondite  sull'operato della Mutig e sul DWG, ottenute in seguito a numerosissime ricerche. A quel punto mi venne in mente una domanda, alla quale Law rispose ancor prima che glie la facessi: cosa avrebbe fatto se avesse smarrito il quaderno. Mi rispose che aveva altre 2 copie identiche, una riservata con estrema cura a casa sua e un'altra nella valigia, in uno scomparto segreto. Non smetteva mai di stupirmi. D'altronde aveva anche quasi raggiunto la mia stessa altezza, cioè un metro e ottantacinque. Questa volta non sembrava Sherlock, indossava una maglia bianca a maniche lunghe e un semplice jeans.

10 minuti prima della partenza arrivò Ilary, la quale, secondo le leggi naturali doveva essere pienamente sveglia, con i capelli legati in una coda, occhi verde acqua bellissimi, altezza che lascia un po' a desiderare, e con uno sguardo omicida verso Lawliet. Cosi fu, solo che indossava una giacca jeansata messa su una T-shirt a maniche lunghe e un pantalone lungo altrettanto jeansato. Toh guarda il caso, siccome non c'è due senza tre indossavo anch'io il medesimo pantalone.
<<Buongiorno miss universo, ti si è per caso rotta l'unghia?>> disse Law salutando.
<<No, appena ho visto te ho subito pensato che avrei dovuto viaggiare con un rompiscatole di prima categoria. Comunque sia buongiorno, chi ti da il permesso di indossare il mio stesso pantalone?>> rispose Ilary masticando una gomma.
<<Al programmatore non dici niente?>>.
<<No perchè dopo che mi ha detto che ne avrebbe messo uno io gli ho risposto che avrei fatto lo stesso, dato che non sapevo cosa indossare>> contrattaccò Ilary.
<<Ma io non...>> Ilary mi pestò un piede prima che potessi concludere la frase.
<<La regina dello stile che non sa cosa indossare? Mi deludi fanciulla dagli occhi verdi>> concluse Law con calma.
Ilary ringhiò ma non disse niente.
Una volta riuniti dissi a mamma che eravamo pronti per partire. Aveva dei lunghi e liscissimi capelli biondi, occhi castani, ed era vestita quasi tutta in bianco. Law aveva ragione quando disse che era bellissima, dato che con il suo aspetto avrebbe potuto persino fare la modella. L'aereo emanava un'aura di potenza eccezionale. Sembrava che stesse addirittura assumendo una vera e propria espressione, come se volesse dirci: "su, che aspettate a salire, assisterete ad un volo che solo in pochi sono in grado di fare". Lawliet ne rimase incantato. Tuttavia, proprio mentre stavamo per salire, con mamma che rimase ancora giù, ci stava raggiungendo in tutta fretta una ragazza che aveva un'aria familiare.
Ilary rimase incredibilmente sorpresa.
<<Beth?! Tu che ci fai qui?>> Chiese la mia ragazza.
<<Eccoti qua, appena in tempo per la partenza, ti vedo particolarmente affannata, vuoi un po' d'acqua?>> disse mamma con tutta la calma del mondo.
<<Oh, è proprio gentile lei, sa? Lo è sempre stata signora Black. Ne sarei grata se me ne offrisse uno...Cavoli che corsa. Ah ciao Ilary, e anche a te Nate, ti vedo un po' cresciuto. E invece quel tipo dallo sguardo tagliente chi sarebbe?>> chiese la misteriosa ragazza.
<<Il tipo dallo sguardo tagliente si chiama Lawliet Justice. Sto da poco intraprendendo dei corsi per l'assunzione nell'FBI. Come si fa chiamare invece la fanciulla dalle sembianze e dalla bellezza mozzafiato comparabili a quelle della scontrosa fidanzata del mio migliore amico Nate?>> Disse Lawliet con la solita cortesia. Ilary invece fu ancora più sorpresa per aver udito un complimento da parte del ragazzo che tanto odiava.
<<Mi chiamo Lizbeth Freeman, sono la sorella di Ilary e anch'io sto intraprendendo dei corsi per l'assunzione nell'FBI. Ergo sto parlando con una persona che condivide i miei stessi interessi, dico bene?>> chiese Beth. Sì, ve lo aspettavate? Ilary ha una sorella, di 3 anni più grande. Se la mia ragazza ne aveva 17, lei ne aveva 20. Penso sia quasi inutile descriverla, prendete Ilary e aggiungetele 3 anni, un po' di altezza in più, e capelli ricci anzichè lisci. Fine.
<<Più che bene>> rispose Law. Nei suoi occhi si vedeva qualcosa di diverso, come se dopo tanto tempo si fosse accesa in essi una luce che illuminava il buio profondo lì presente. Che avesse trovato la sua anima gemella?
<<Si ma... Perchè è qui?>> chiese Ilary.
<<Come tu sai, lei ha acquistato un DWG, ed è una dei sopravvissuti>> È vero, tra i primi 10 campioni c'era anche lei, la quale già da un po' di tempo iniziò a vivere da sola, quindi non ebbe contatti costanti con Ilary<< A questo proposito, venuta a sapere da vostra madre che tu saresti partita per risolvere l'enigma, decise di accompagnarci. Mi chiamò e mi chiese se fosse una cosa possibile, e io accettai. Inoltre, Lizbeth ha un'intelligenza paragonabile a quella di Lawliet, a maggior ragione ci offrirà un grandissimo contributo>> rispose mamma.
<<Capisco, non bastava solo Lawliet, adesso anche lei, due intelligentoni irritanti che dovrò vedere ogni giorno. Ma almeno c'è Nate>> disse quasi rattristandosi e suscitando in me una sorta di commozione.
<<Sempre la solita scontrosa, sorellina>> rispose Beth con un sorriso.
Fatte le dovute presentazioni entrammo in aereo pronti per la partenza. Era di lusso, con tre minicamere, due da due posti e una da tre. Sapete già chi avrebbe occupato la terza. C'era un frigobar con vari snack e bevande all'interno. Non mancavano i bagni naturalmente, che erano due. Ma la cosa più bella di tutte fu la televisione nella sala principale, dove vi erano i posti a sedere. Le camere non erano male, ed erano comfortevoli. Tutto bello, se non fosse stato per la presenza del pilota antipatico. Ma almeno c'era anche quello simpatico, quindi no problem. Rispettivamente si chiamavano Chris e Will. Il primo era alto e non molto magro, ma comunque palestrato, l'altro più basso ma solo magro. Sembravano un po' Stanlio e Ollio.
<<Felici di accompagnarvi in questo viaggio che deciderà le sorti del mondo>> Disse Will il buono.
<<Quello che ha detto>> Rispose Chris il cattivo.
Iniziammo il decollo e ci ritrovammo in poco tempo nel cielo, con l'aereo che sembrava andare come un razzo. Lo denominai RR, sigla di Royal Rocket. Razzo supremo, che ve ne pare?
Detto questo il viaggio era iniziato, e con quello anche la caccia.
Fine capitolo IX

The Ideal Life - oltre i confini virtualiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora