Black Lives Matter

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Jasmine continuava a torturarsi le dita, mentre il Preside e il Vice della sua scuola esaminavano le sue proposte.
Girava gli anelli su di esse, per poi sfilarli e infilarli nuovamente. Era una specie di anti stress, anche se in realtà rimaneva agitata e non si calmava affatto.
Fissava i due davanti a lei, che rileggevano il materiale.

Perché ci impiegano tanto? Probabilmente non gli piacerà.

Venne risvegliata dalla voce del Preside.
"Allora, signorina Nuñez, perché vuole davvero fare questo?"

Ma che razza di domanda è?
Un respiro profondo.

"Io ci tengo. Ci tengo alla mia gente e voglio che più persone prendano parte a tutto questo."
"O semplicemente vuole un aiuto per la borsa di studio di Harvard?"

Un pugno in pancia avrebbe fatto meno male.
Era davvero ciò che pensavano?

I ricordi cominciarono a riaffiorare.
Jasmine non li voleva, cercava di respingerli da anni.
Ma loro presero il sopravvento, come sempre.

Erano le cinque del pomeriggio.
La lezione di danza di Jasmine stava per iniziare e la mamma sarebbe dovuta essere lì da mezz'ora ormai.
Iniziava a preoccuparsi, la mamma odiava il ritardo ed era sempre puntuale, sempre.
Allora decise di dirigersi fuori, sentiva tante persone agitate blaterale per il condominio.
"Polizia", "sparo", "coppia", "disarmati" fu tutto ciò che riuscì a sentire.
Una folla di gente allarmata.
Jasmine iniziò a correre verso la folla, vide prima l'auto dei suoi genitori e poi la zia accasciata accanto a due corpi.
I loro corpi.
Non poteva essere successo, non a loro.

Gli occhi le si riempirono di lacrime, i ricordi facevano ancora tanto male.
Dopotutto, come potevano non fare male?

Con la voce rotta e gli occhi rossi, si schiarì la voce prima di iniziare a parlare.
"Avevo quattordici anni, ero in prima superiore.
I miei genitori erano usciti a fare la spesa come ogni pomeriggio del martedì e io li aspettavo con la mia borsa di danza. Mi accompagnava sempre la mamma, alle quattro e mezza, ma non quel giorno.
Un auto di polizia li aveva fermati mentre erano a pochi isolati da casa, chiesero i documenti ma mio padre non li trovava. Mia madre allora gli fece cenno di controllare nel cruscotto, dove effettivamente erano. Mio padre fece per aprire e una pallottola colpì lui alla testa, successivamente mia madre.
Il poliziotto affermò che si sentiva minacciato e pensava che stesse estraendo una pistola. Non ebbe neanche un minuto di pena e fu dichiarata come legittima difesa."

Jasmine guardò fisso negli occhi dei due, che increduli si scambiarono un cenno.

"Gli incontri potranno partire da domani."

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"Cos'è il movimento Black Lives Matter?
È un movimento degli Afro-americani, nato nel 2013 da una semplice lettera su Facebook di Alicia Garza, seguita da Patrisse Cullors.
E perché? Per le ingiustizie della polizia verso noi persone di colore.
Michael Brown, Trayvon Martin, Alton Sterling e Philando Castile sono solo quattro dei tanti nomi che dovremmo fare.
Negli Stati Uniti sono presenti circa trenta gruppi per questo movimento, noi diventeremo uno di questi. Cresceremo, lotteremo, sapranno di noi e solo a quel punto troveremo gli altri gruppi, ci uniremo, lotteremo ancora. Solo così possiamo sperare in un briciolo di giustizia."

Jasmine aveva ricevuto il consenso da parte della sua scuola e aveva organizzato una vera riunione con i componenti del gruppo di New York. Fino a quel momento, si era basato tutto sui social media, ma Jasmine voleva giustizia vera e non virtuale.
Al gruppo si erano aggiunti un po' di ragazzi della scuola, il che era il suo obiettivo.
Guardandosi attorno, vedeva un mucchio di persone pronte a lottare sul serio e poté sentire i suoi occhi illuminarsi. Si sentiva parte di qualcosa per la prima volta dopo anni.

Calum si era ovviamente presentato, ma stranamente non era solo.
Aveva portato con sé i suoi tre migliori amici, chi lo avrebbe mai detto che sarebbero finiti lì?
Insomma, se il padre di Calum l'avesse scoperto, lui sarebbe morto.
Suo padre era un noto poliziotto, ma Calum non capiva come potesse portare dentro di sé tanto odio.
Era palesemente razzista, omofobo e sessista, il contrario di sua madre, perciò lui continuava a chiedersi come potessero anche solo sopportarsi.

Il padre di Luke era simile a quello di Calum, eccetto per il fatto che sua moglie non gli teneva testa, e per questo Luke non la sopportava. La considerava una debole, la cosa peggiore che si potesse essere ai suoi occhi. Aveva avuto una vita facile, è vero, suo padre era davvero ricco e qualsiasi cosa il figlio chiedesse, poteva dargliela. Ma Luke si era stancato, non era quella la vita che voleva, lui desiderava fare qualcosa di concreto per mano sua, e se questo poteva addirittura andare contro i principi del padre, Luke ci stava.

I genitori di Michael si dichiaravano neutri, o meglio finti buonisti. Cercavano di passare per persone con una mentalità aperta, per poi finire fregati al coming out del figlio come bisessuale. Per un po' avevano finto di poter accettare la cosa, ma Michael non era stupido e, capita la situazione, lasciò casa sua per trasferirsi in un minuscolo appartamento, ovvero il massimo che potesse gestire.

Ashton, al contrario dei suoi amici, aveva sempre avuto un'atmosfera completamente progressista in casa: sua madre era una convinta femminista e di conseguenza lui era aperto a tutto. Fin da piccolo, aveva aiutato sua madre e i suoi fratelli, perché il padre lasciò la famiglia ben presto. Ash considerava le donne la forza più assoluta e il futuro del mondo, sapeva che niente e nessuno poteva distruggerle.

In poche parole, ognuno in quella stanza aveva un vero motivo per essere lì: chi per vendetta personale come Luke o chi semplicemente voleva aiutare, tutti loro capivano l'importanza di quel movimento.

E l'avrebbero portato fino in fondo.

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Spazio autrice

Questo capitolo non è uscito per niente come me lo aspettavo, ma onestamente non mi lamento. Spero non faccia proprio schifo! Ho pensato di presentare i ragazzi dal loro punto di vista famigliare, per mostrare come fossero diversi ma avessero tutti un motivo per essere lì.
E nulla, penso che ormai le presentazioni siano finite!
Ho tanto in mente per questa storia, spero vi piaccia.
Al prossimo capitolo!

La vostra Nat💞

The Fight; cthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora